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STABILIZZAZIONI TEATRO DI ROMA: CONTINUIAMO A VIGILARE

16 October 2025 |  Clap
precari dello spettacolo in mobilitazione

In primavera avevamo annunciato del processo di stabilizzazione del personale precario della Fondazione Teatro di Roma, che ci ha visto protagonisti nella costruzione della necessaria pressione politica, nella ricerca del finanziamento ad hoc necessario e nel superamento delle difficoltà legate alla legge di bilancio. Processo che abbiamo raccontato passo passo alle lavoratrici e ai lavoratori della Fondazione e che si è articolato attraverso molteplici incontri con il Direttore Generale Maurizio Roi. Da ieri abbiamo l’ufficialità: il percorso partirà tra pochi giorni e le stabilizzazioni avverranno tramite bandi pubblici aperti a tutti.

Non possiamo che ribadire la nostra grande soddisfazione per il risultato ottenuto, risultato che solo qualche mese fa sembrava impossibile e che è stato raggiunto grazie all’intreccio tra la pressione e la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori e l’impegno dei consiglieri comunali e regionali (Luparelli e Marotta in particolare) che hanno sbloccato i finanziamenti necessari.

Ci troviamo però in un momento molto delicato e vorremo specificare che ancora nulla si è concluso e che sarà necessario vigilare fino a quando saranno i contratti e non gli annunci a parlare: ci sono ancora diversi elementi che a nostro avviso vanno presi in considerazione e sui quali mettere tutto l’impegno per evitare che diventino problemi insormontabili

Come ribadito anche ieri in Commissione Cultura del Comune di Roma, le stabilizzazioni avverranno attraverso dei bandi pubblici e aperti a tutti. In questi mesi abbiamo espresso più volte alla Fondazione, nella persona del Direttore Maurizio Roi, le nostre posizioni rispetto a questa modalità. La Fondazione Teatro di Roma non è infatti una P.A., pertanto è nostro parere che non abbia l’obbligo normativo di trasformare contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato tramite avviso pubblico. Pur comprendendo le motivazioni di questa scelta, crediamo che la scelta migliore sarebbe stata quella di trasformare direttamente i contratti delle lavoratrici e dei lavoratori che da anni, con impegno e professionalità, garantiscono il funzionamento del Teatro di Roma.

Ad oggi la bozza degli avvisi pubblici non è stata condivisa con le OO.SS. ma è stato ribadito che il punteggio terrà conto in maniera importante dell’anzianità all’interno dell’azienda nella parte dei colloqui, e su questo nulla da obiettare: il criterio dell’anzianità ci sembra senza ombra di dubbio il più oggettivo e corretto da mettere al centro delle valutazioni. Auspichiamo però che tutte le lavoratrici e i lavoratori, da chi si è esposto sindacalmente a chi semplicemente non appartiene a logiche spartitorie e di affiliazione sindacale, verranno tutelati e valutati in base alla propria competenza e storicità all’interno della fondazione, e su questo facciamo affidamento alla nuova stagione che si è aperta in questi mesi e all’attenzione che il nuovo management della fondazione sta mettendo su questi temi che più volte abbiamo sollevato in questi anni.

Un aspetto positivo da sottolineare è quello annunciato della formazione di graduatorie a scorrimento dalle quali attingere nel momento in cui la Fondazione avrà bisogno di implementare la pianta organica, garantendo così la trasparenza sulla quale da tempo mettiamo l’accento: sarebbe importante se questa graduatoria potesse durare due anni, così da permettere al numero maggiore possibile di persone di far valere le proprie competenze e la propria professionalità

Mentre osserviamo come da ieri sia iniziata la corsa per intestarsi il risultato (ancora non ottenuto) a noi continuano ad interessare le stesse cose di sempre: poter arrivare entro la fine del 2025 alla stabilizzazione di tutto il personale precario, nessuno escluso. Non esiste margine di errore accettabile perché parliamo della vita di lavoratrici e lavoratori che hanno aspettato fin troppo tempo.

Per parafrasare le parole del Presidente Siciliano “abbiamo fatto accorgere la politica di questa anomalia” con anni di presidi, incontri con l’azienda e con i rappresentanti politici della città, assemblee e manifestazioni, e con questo spirito, di Sindacato Sociale, continuiamo a vigilare sulle tutele per lavoratrici e lavoratori, nostri iscritti o meno.