Non possiamo che ribadire la nostra grande soddisfazione per il risultato ottenuto, risultato che solo qualche mese fa sembrava impossibile e che è stato raggiunto grazie all’intreccio tra la pressione e la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori e l’impegno dei consiglieri comunali e regionali (Luparelli e Marotta in particolare) che hanno sbloccato i finanziamenti necessari.
Ci troviamo però in un momento molto delicato e vorremo specificare che ancora nulla si è concluso e che sarà necessario vigilare fino a quando saranno i contratti e non gli annunci a parlare: ci sono ancora diversi elementi che a nostro avviso vanno presi in considerazione e sui quali mettere tutto l’impegno per evitare che diventino problemi insormontabili
Come ribadito anche ieri in Commissione Cultura del Comune di Roma, le stabilizzazioni avverranno attraverso dei bandi pubblici e aperti a tutti. In questi mesi abbiamo espresso più volte alla Fondazione, nella persona del Direttore Maurizio Roi, le nostre posizioni rispetto a questa modalità. La Fondazione Teatro di Roma non è infatti una P.A., pertanto è nostro parere che non abbia l’obbligo normativo di trasformare contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato tramite avviso pubblico. Pur comprendendo le motivazioni di questa scelta, crediamo che la scelta migliore sarebbe stata quella di trasformare direttamente i contratti delle lavoratrici e dei lavoratori che da anni, con impegno e professionalità, garantiscono il funzionamento del Teatro di Roma.
Ad oggi la bozza degli avvisi pubblici non è stata condivisa con le OO.SS. ma è stato ribadito che il punteggio terrà conto in maniera importante dell’anzianità all’interno dell’azienda nella parte dei colloqui, e su questo nulla da obiettare: il criterio dell’anzianità ci sembra senza ombra di dubbio il più oggettivo e corretto da mettere al centro delle valutazioni. Auspichiamo però che tutte le lavoratrici e i lavoratori, da chi si è esposto sindacalmente a chi semplicemente non appartiene a logiche spartitorie e di affiliazione sindacale, verranno tutelati e valutati in base alla propria competenza e storicità all’interno della fondazione, e su questo facciamo affidamento alla nuova stagione che si è aperta in questi mesi e all’attenzione che il nuovo management della fondazione sta mettendo su questi temi che più volte abbiamo sollevato in questi anni.
Un aspetto positivo da sottolineare è quello annunciato della formazione di graduatorie a scorrimento dalle quali attingere nel momento in cui la Fondazione avrà bisogno di implementare la pianta organica, garantendo così la trasparenza sulla quale da tempo mettiamo l’accento: sarebbe importante se questa graduatoria potesse durare due anni, così da permettere al numero maggiore possibile di persone di far valere le proprie competenze e la propria professionalità
Mentre osserviamo come da ieri sia iniziata la corsa per intestarsi il risultato (ancora non ottenuto) a noi continuano ad interessare le stesse cose di sempre: poter arrivare entro la fine del 2025 alla stabilizzazione di tutto il personale precario, nessuno escluso. Non esiste margine di errore accettabile perché parliamo della vita di lavoratrici e lavoratori che hanno aspettato fin troppo tempo.
Per parafrasare le parole del Presidente Siciliano “abbiamo fatto accorgere la politica di questa anomalia” con anni di presidi, incontri con l’azienda e con i rappresentanti politici della città, assemblee e manifestazioni, e con questo spirito, di Sindacato Sociale, continuiamo a vigilare sulle tutele per lavoratrici e lavoratori, nostri iscritti o meno.