Si è conclusa con un successo importante la nostra nuova mattinata di mobilitazione. Non solo, infatti, siamo riusciti a ottenere l’incontro con il Direttore della Direzione Accoglienza e Inclusione Antonio De Cinti. Di più: abbiamo portato a casa le risposte che da settimane attendevamo. Il Dipartimento ha velocizzato le procedure di pagamento delle ultime fatture emesse dalla Cooperativa “Eta Beta” (circa 1 milione di euro) e, già dalla prossima settimana, la Cooperativa sarà nelle condizioni di SALDARE TUTTE LE NOSTRE RETRIBUZIONI!
Operatori sociali in mobilitazione scrivono una Lettera aperta ai candidati Sindaco
Gentile candidata, gentile candidato Sindaco,
conoscete, sicuramente, le tormentate vicende che hanno segnato il sistema dell’accoglienza a Roma. Le conoscete per le cronache giudiziarie dello scorso anno, l’inchiesta “Mafia Capitale”, la scoperta del malaffare nelle istituzioni capitoline e nelle grandi Cooperative che di accoglienza si occupavano e ora, commissariate dall’intervento prefettizio, continuano a farlo. Conoscete i nomi, le complicità, la corruttela.
Comunicato stampa :: Riparte la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori SPRAR “Eta Beta”
Giovedì 26 maggio, a partire dalle ore 10, saremo nuovamente in presidio a viale Manzoni, sotto il Dipartimento Politiche sociali. Dopo le mobilitazioni del mese di marzo, i tavoli con il Direttore del Dipartimento Stefano Giulioli (23.03) e il Direttore della Direzione Accoglienza e Inclusione Antonio De Cinti (29.03), la Coop. “Eta Beta” ha saldato 3 delle 6 retribuzioni che ci erano dovute.
Comunicato stampa – Roma 15.04.2016
Apprendiamo, con soddisfazione, che la Coop. “Eta Beta” ha provveduto a saldare gli emolumenti di ottobre, novembre, dicembre 2015. Un risultato importante, frutto della mobilitazione che ci ha visto protagonisti nelle scorse settimane.
di Roberto Ciccarelli ***
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Inchiesta. L’altra faccia di Mafia Capitale. A farne le spese sono i migranti e gli operatori sociali senza stipendio. Emerge un movimento sostenuto da una nuova esperienza di sindacato sociale: le Camere del lavoro autonomo e precario (Clap). Viaggio in un sistema di accoglienza ispirato all’emergenza continua. Dai fatti di Tor Sapienza a oggi.
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Roma 23.03. Lavoratrici e lavoratori dei centri SPRAR della Coop. “Eta Beta”, sostenuti da CLAP, dagli operatori della Coop. “Un Sorriso” e da ALA (Assemblea Lavoratori dell’Accoglienza) occupano il Dipartimento Politiche Sociali. E strappano l’incontro con il Direttore Stefano Giulioli. A seguire il comunicato stampa a commento della giornata di mobilitazione.
Una prima importante iniziativa di lotta, quella che stamane ha visto protagonisti le lavoratrici e i lavoratori della Coop. “Eta Beta”. Dopo 5 mesi senza stipendio, hanno deciso di raggiungere la sede del Servizio Centrale SPRAR, occupandola temporaneamente e ottenendo un incontro con i responsabili. CLAP ha sostenuto e sostiene la lotta, così come in questi mesi è già avvenuto con gli operatori sociali della Coop. “Un Sorriso”. La patologia del sistema romano dell’accoglienza è sistemica, e la corruzione cade come una scure sulle spalle di lavoratrici e lavoratori, oltre che su quelle degli ospiti. Tutto ciò è inaccettabile, il lavoro si paga, i diritti devono essere rispettati!
A seguire il comunicato delle lavoratrici e dei lavoratori della Coop. “Eta Beta”
Roma 15.03.2016 – Comunicato stampa
Le lavoratrici e i lavoratori della Cooperativa Sociale “Eta Beta”, non percependo gli emolumenti da 5 mesi, si sono presentati autonomamente presso la sede dello SPRAR centrale, in viale delle Quattro Fontane 116, a Roma.
Una mobilitazione importante, un altro passo per il riconoscimento dei nostri diritti. Non eravamo soli, stamani, al nostro fianco operatrici e operatori di ALA (Assemblea Lavoratori Accoglienza), delle Coop. “Eta Beta” e “Domus Caritatis”, Coop. quest’ultima che, al pari della Coop. “Un Sorriso”, è stata commissariata al seguito dell’inchiesta “Mafia Capitale”. E poi i lavoratori dei Canili, gli studenti, delegati della FIOM e dei sindacati di base, più in generale il Laboratorio romano dello Sciopero sociale. Ma soprattutto i migranti della comunità bengalese e tanti ospiti dei centri d’accoglienza.
Una mobilitazione che ha saputo saldare le richieste di chi, come noi, non percepisce le retribuzioni da mesi, e che, al seguito del commissariamento, rischia di perdere il lavoro, con quelle di chi non vuole rinunciare al proprio progetto migratorio, qualunque esso sia, e viene ostacolato continuamente nell’accesso ai diritti di accoglienza e soggiorno. A Roma come a Berlino, a Varsavia come a Parigi, oggi è stata ed è giornata europea di mobilitazione contro la precarietà del lavoro e contro quella, drammatica, imposta dalle frontiere e dai muri.