Nel mondo del lavoro contemporaneo, segnato dalla compressione dei diritti, dalla violenza della precarietà e dello sfruttamento, dal ricatto dei lavori sottopagati, dalla freddezza degli algoritmi e delle piattaforme, la solidarietà è un’arma importante, decisiva.
È ancora presto per fare un bilancio completo. Come sempre, di fronte a un evento di questa portata, ci vuole tempo per conquistare uno sguardo di insieme. A maggior ragione per l’estensione effettivamente globale dello sciopero. Così come non è semplice comparare quanto accaduto ieri con i due precedenti, l’8 marzo del 2017 e del 2018.
Dal 2017, l’8 marzo è diventato sciopero globale femminista contro la violenza e le discriminazioni di genere. Da allora, il mondo tutto si è mobilitato (oltre 50 paesi), cogliendo della barbarie che uccide e ferisce il corpo femminile, della boria omofoba, la genesi storica e sistemica: come accadde agli albori della modernità, la creazione del valore economico pretende una precisa divisione sessuale del lavoro, che le donne stiano al loro posto.
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È una costellazione variegata il lavoro culturale, un ambito eterogeneo, spesso difficilmente inscrivibile in categorie rigide, un mondo composto da diverse mansioni, formazioni, specificità e professioni. Sono ambiti diversi che si occupano di gestire i beni culturali, di studiarli e divulgarli o di produrre cultura, di comunicarla e renderla fruibile a tutti. Sono lavori artistici quanto meticolosi, creativi ma anche scrupolosi, in cui vengono messe a valore non solo le competenze specifiche ma le proprie capacità relazionali e comunicative.
Si è da poco risolta, con una grande vittoria, la battaglia delle lavoratrici e dei lavoratori del McDonald’s di Piazza Pio XI a Roma, affiancati e sostenuti fin dall’inizio dalle CLAP e dall’avvocato Alessandro Brunetti: riassorbimento immediato in altri punti vendita limitrofi, in attesa della riapertura della sede storica a due passi dal Vaticano.
La vicenda inizia lo scorso Aprile, quando la Dave s.r.l., il franchisee che gestisce il punto vendita, dichiara fallimento, lasciando senza lavoro, dall’oggi al domani, una trentina di lavoratrici e lavoratori, italiani e migranti, famiglie e studenti. Una situazione complicata che, con coraggio e dignità, si è deciso di affrontare attraverso una determinata mobilitazione collettiva, per costringere McDonald’s Italia a farsi carico della risoluzione del problema.
Dopo la catastrofe del Jobs Act, gli interventi sul lavoro del governo giallo-verde vengono definiti di “sinistra”. Ma sotto il “buon senso”, si nascondono pochezza e insidie. Bene chiarire, subito.
Due premesse fondamentali. La prima: il Decreto dignità non cancella la chiusura dei porti né renderà inoffensiva la flat tax. Che in Italia ci siano due governi, evidentemente in competizione, ci è chiaro; che il governo dei 5S riesca a sopravvivere a quello di Salvini, tutto da dimostrare; che la Lega stia trainando la diarchia, al momento, è più che una certezza. Seconda premessa: le reazioni del PD al Decreto dignità, tutte rigorosamente dalla parte delle imprese e dei poteri forti, spiegano – se ancora ce ne fosse bisogno – lo spostamento a destra della società italiana; con esso, il mostro populista che ci tocca in sorte. Più il PD parla, più lo scenario weimariano impazza, più Salvini ride.
Prima ad “Agorà”, poi a “Porta a porta”, ieri (19.06) l’Avvocato delle Camere del Lavoro Autonomo e Precario Alessandro Brunetti è intervenuto nel dibattito – politico e giuslavoristico – sui diritti per i riders e il lavoro nella Gig Economy. Affondi importanti che rispondo agli eventi di queste ore concitate. Dopo aver presentato una bozza di Decreto Legge molto radicale, infatti, il Ministro Di Maio ha incontrato le maggiori piattaforme del Food Delivery, sollecitando la contrattazione collettiva. Contrattazione che, nelle parole del ceo di Foodora, potrebbe da subito cancellare il riferimento alla natura subordinata del rapporto di lavoro. Poco fa, invece, Zingaretti ha presentato la proposta di Legge regionale. Seguiranno presto aggiornamenti e analisi ulteriori.
Vedi il servizio e l’intervista di “Agorà”
Vedi il servizio e l’intervista di “Porta a porta”
Leggi anche l’approfondimento dell’Avvocato Brunetti: Lotte e diritti nel mondo della Gig Economy