#8M 2024: 40 piazze in Italia con cortei, azioni, mobilitazioni di differente natura. La scommessa lanciata da Non Una Di Meno ha ampiamente confermato la potenza del movimento transfemminista globale. Per l’ottavo anno consecutivo, lo sciopero generale dal lavoro produttivo e riproduttivo, dai consumi e dai generi, contro la violenza patriarcale, a pochi mesi dalla straordinaria marea di 1 milione di persone del 25 novembre scorso. [immagini di Milos Skakal]
Pubblichiamo lo stato di agitazione nazionale per il settore dei servizi socio sanitari, socio assistenziali ed educativi in appalto, sottoscritto da CLAP, ADL Cobas, Sial Cobas, Cobas lavoro privato, SGB e CUB scuola università e ricerca. Invitiamo tutte le lavoratrici e i lavoratori del settore ad una assemblea pubblica online per il 22 marzo alle 18:30, per organizzare e costruire insieme lo sciopero nazionale del 10 aprile. Un servizio di qualità dipende dalla qualità del lavoro. Mobilitiamoci insieme! [immagine di Vittorio Giannitelli]
Si è svolto ieri, lunedì 26 febbraio, il primo incontro tra le Camere del Lavoro Autonomo e Precario e la nuova Presidente e AD Paola Nicastro. Per poter presentare al meglio le tante questioni sul tavolo, dalla governance alle priorità negoziali, dalla sicurezza al gender gap, le CLAP presenti con una delegazione ampia. A seguire, il Comunicato stampa che racconta l’incontro.
Anche quest’anno, le CLAP aderiscono allo sciopero generale dell’8 marzo (2024), lanciato dal movimento transfemminista NUDM e invitano tutte le lavoratrici e i lavoratori, delle aziende, delle istituzioni, delle cooperative dove le CLAP si battono quotidianamente, a scioperare per l’intera giornata e a partecipare attivamente alle manifestazioni e alle iniziative territoriali indette nelle diverse città. [immagini di Vittorio Giannitelli e Federica Raparelli]
Pubblichiamo il report dell’assemblea delle iscritte, svoltasi lo scorso 9 febbraio, che si è interrogata su numerosi temi e problematiche riscontrati sui luoghi di lavoro: gender pay gap, molestie, sottoinquadramento, precarietà, gerarchie di potere, genitorialità, ecc. A partire da questo primo incontro si proverà a costruire la partecipazione allo sciopero transfemminista dell’8 marzo. Secondo incontro giovedì 29 febbraio, online. [immagine di copertina di Federica Raparelli]
Per il primo marzo, alle 18 a ESC, convochiamo un’assemblea delle iscritte e degli iscritti per ragionare insieme sul futuro del SSN, a partire dalla qualità dei servizi e del lavoro, dei contratti e delle retribuzioni, per provare ad elaborare riflessioni, strategie, proposte e campagne comuni. Dal pubblico al privato, passando per la sanità in convenzione, immaginiamo un cambio di passo per un settore sull’orlo del disastro.
Dopo il rinnovo del CCNL Cooperative sociali i sindacati confederali si apprestano a trattare anche per il rinnovo del contratto per il personale dipendente da Enti, Opere e Istituti Valdesi, solitamente mutuato dal primo. Viste le criticità dell’accordo appena firmato, lavoratori e lavoratrici della commissione sinodale per la diaconia hanno elaborato una lettera indirizzata alle parti trattanti, sottoscritta da 80 colleghi e colleghe e promossa dalle nostre iscrittə, che qui pubblichiamo.
TDR: Basta giochi sulla pelle delle lavoratrici e dei lavoratori! Da settimane chiediamo un incontro e un immediato cambio di passo ai vertici del Teatro di Roma, mentre continuiamo solo ad assistere a dinamiche inaccettabili, dichiarazioni vuote e un immobilismo incomprensibile. Le CLAP continueranno a battersi per non lasciare nessuna e nessuno indietro. Il nostro comunicato. >> Read more
Ben quattro anni ci sono voluti per rinnovare uno dei CCNL più controversi del mercato del lavoro, quello delle cooperative sociali. Un contratto segnato da paghe basse in molti livelli di inquadramento, in un settore già segnato da problemi “sistemici”. Timidi passi in avanti sono stati fatti ma siamo ancora molto lontani dal raggiungimento di paghe e condizioni di lavoro dignitose. Lavoratrici e lavoratori del privato sociale erano e restano lavoratori poveri. >> Read more