É passato un anno e mezzo da quando ci siamo mobilitati contro la chiusura del Ce.Fi., centro di riabilitazione neuromotoria e logopedica di Ciampino. Una lotta ostinata, generosa e tenace, per salvare il centro con i suoi 143 posti in convenzione, i tanti pazienti, soprattutto bambini, che non potevano e non possono fare a meno delle sue cure. E per far rispettare i diritti di chi lavora, il diritto alla retribuzione per il lavoro svolto in primo luogo. Una lotta estenuante, fatta di avanzamenti e battute d’arresto, continui colpi di scena.
Martedì 18, dopo 8 mesi di lotta, lavoratrici e lavoratori Ce.Fi., centro fisioterapico e di riabilitazione di Ciampino, sono tornati a mobilitarsi sotto la Regione Lazio. Una mattinata di presidio per gridare a gran voce che la pazienza è finita e pretendere il saldo del lavoro svolto e non pagato (l’intero anno 2013 e i primi mesi del 2014). Alle ore 12, assessorato al Lavoro e Cabina di Regia della Sanità hanno ricevuto una delegazione di lavoratrici/lavoratori e delle Camere del Lavoro Autonomo e Precario, e un nuovo incontro, ci auguriamo positivo, ci sarà venerdì 21. In assenza di soluzioni, la lotta non si fermerà. Chi pensava di poterla fiaccare con continui differimenti, si è sbagliato di grosso: non si lavora gratis, il lavoro deve essere pagato!
Stay tuned!
Leggi il commento di Roberto Ciccarelli uscito quest’oggi su il manifesto
Sembrava fossimo a un passo dal traguardo e invece, come in un perfido gioco da tavola, siamo tornati alla casella iniziale. Fin dai primi passi della mobilitazione, infatti, abbiamo chiarito i nostri obiettivi irrinunciabili: la retribuzione per il lavoro svolto e mai pagato nell’ultimo anno e mezzo; il salvataggio di un servizio sanitario essenziale, come quello garantito da Ce.Fi. (centro di riabilitazione neuromotoria e logopedica) nel territorio di Ciampino e non solo; la continuità del lavoro e delle collaborazioni. Dopo diversi colpi di scena, siamo costretti a riprendere la lotta, perché i nostri diritti rischiano di essere calpestati.
Le lavoratrici e i lavoratori Ce.Fi., Centro fisioterapico (in convenzione) di Ciampino, hanno rotto il silenzio e sono tornate/i in piazza. Dopo il presidio sotto la Regione Lazio del 14 aprile scorso, la mobilitazione ha raggiunto stamani il Comune di Ciampino. Un presidio comunicativo e determinato, al quale, oltre alle lavoratrici e i lavoratori, hanno partecipato (ex) pazienti e cittadine/i.
Ancora una mobilitazione per conquistare i diritti fin qui negati: alla retribuzione (per il lavoro svolto, da dipendenti e collaboratori, nell’anno 2013 e non ancora pagato), al lavoro e, più in generale, a un servizio sanitario pubblico, accessibile, di qualità.
Roma 20.06.2014 – Comunicato stampa
Sono passati due mesi da quando le lavoratrici e i lavoratori Ce.Fi., Centro fisioterapico (in convenzione) di Ciampino, hanno portato in piazza per la prima volta la loro drammatica situazione: un anno (2013) di lavoro svolto e non pagato; il rischio di perdere il lavoro. Ma per loro ancora nulla è cambiato. Senza soldi, senza lavoro, senza prospettive, dipendenti e collaboratori (con partita Iva) pretendono ora risposte certe dalle istituzioni.
Roma 14.04.2013 – Comunicato stampa
:: Lavoratrici e lavoratori Ce.Fi.: mobilitazione riuscita e tavolo con Regione promettente, un primo passo per riconquistare i diritti violati
Mattinata importante quella appena trascorsa: la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori del Ce.Fi. (Centro fisioterapico di Ciampino) ha raggiunto la sede della Giunta regionale. Non era scontato, viste le difficoltà a tenere assieme figure del lavoro divise dalle forme contrattuali. Lavoratori dipendenti, ma soprattutto partite Iva, operatori sanitari che per 12 mesi hanno lavorato senza stipendi e compensi pur di garantire le cure riabilitative e fisoterapiche ai pazienti, ai tanti bambini disabili. Mentre il Ce.Fi. affonda, vittima di tagli e malagestione, lavoratrici e lavoratori hanno deciso di alzare la voce e di chiedere ciò che gli spetta: le retribuzioni passate; una prospettiva lavorativa futura.
Il Ce.Fi., centro di riabilitazione ambulatoriale e domiciliare, accreditato presso la Regione Lazio e attivo da circa 30 anni sul territorio di Ciampino, sta per chiudere i battenti. I ritardi nei pagamenti da parte della Regione, i continui tagli al budget, assieme ad una cattiva gestione, lo hanno condotto sull’orlo del fallimento.
Quaranta lavoratrici e lavoratori ‒ terapisti, amministrativi, medici ‒ da oltre un anno prestano la loro opera senza percepire stipendio e compensi, affinché non venga interrotto il percorso di riabilitazione dei tanti pazienti, adulti e bambini, che al centro si sono affidati per il recupero della loro disabilità. Con la chiusura del centro, non solo le lavoratrici e i lavoratori saranno disoccupati, ma rimarranno senza terapia i pazienti che si vedranno costretti a mettersi in lista d’attesa in altri centri, e, soprattutto, spariranno 143 posti di riabilitazione.