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Ce.Fi.: basta attese, vogliamo i soldi e i diritti che ci spettano!

7 November 2014

Ciampino 6.11.2014 – Comunicato stampa

 

Sembrava fossimo a un passo dal traguardo e invece, come in un perfido gioco da tavola, siamo tornati alla casella iniziale. Fin dai primi passi della mobilitazione, infatti, abbiamo chiarito i nostri obiettivi irrinunciabili: la retribuzione per il lavoro svolto e mai pagato nell’ultimo anno e mezzo; il salvataggio di un servizio sanitario essenziale, come quello garantito da Ce.Fi. (centro di riabilitazione neuromotoria e logopedica) nel territorio di Ciampino e non solo; la continuità del lavoro e delle collaborazioni. Dopo diversi colpi di scena, siamo costretti a riprendere la lotta, perché i nostri diritti rischiano di essere calpestati.

Ricostruiamo più nel dettaglio. Al seguito delle mobilitazioni degli scorsi 14 aprile e 23 giugno, la Regione Lazio, nello specifico i consiglieri Bonafoni e Lupi, e il Comune di Ciampino, nella figura del sindaco Terzulli, si sono impegnati a risolvere i problemi da noi presentati. Per quanto, infatti, il disastro economico sia stato e sia in primo luogo di Ce.Fi. e della sua mala gestione, il servizio sanitario da Ce.Fi. offerto – grazie alle nostre fatiche, lavoratrici/lavoratori dipendenti e collaboratrici/collaboratori con partita Iva – ha avuto come committente la Regione e come risorse quelle pubbliche: uno dei tanti centri sanitari privati-convenzionati che ormai articolano la sanità pubblica nella Regione Lazio. Doveroso, dunque, che sia l’amministrazione pubblica a farsi carico di un problema che riguarda allo stesso tempo il lavoro e gli utenti/pazienti.

Prima della pausa estiva, un nuovo soggetto, il Consorzio Valcomino, Consorzio di cooperative già attivo nel comune di Ciampino e nella Regione Lazio, si è detto interessato a dare continuità a Ce.Fi. Nel “passaggio di testimone”, ancora incompleto (per quanto ne sappiamo), tra la vecchia e la nuova proprietà, sono tante, anzi troppe, le incertezze riguardo al saldo delle retribuzioni pregresse, così come al futuro lavorativo di tutte/tutti noi. Per questo, a fine settembre, abbiamo richiesto e poi ottenuto un tavolo con l’assessorato al Lavoro, la Cabina di regia della Sanità, il Consorzio Valcomino, tavolo al quale proprio il Consorzio, già refrattario a trovare una soluzione soddisfacente relativa al pregresso, non ha partecipato. Da allora, venerdì 3 ottobre, più nulla è successo e questa paralisi non può che preoccuparci.

Andiamo al cuore del problema: senza un accordo relativo al pregresso, cioè alla retribuzione del lavoro svolto e non pagato, semplicemente non c’è alcun accordo e i diritti di lavoratrici e lavoratori saranno stati calpestati!

Con la chiarezza di queste parole, abbiamo deciso di tornare a mobilitarci. Saremo in presidio sotto la sede della Giunta della Regione Lazio, in piazza Oderico da Pordenone, il giorno 18 novembre, a partire dalle ore 10. Pretendiamo che il governatore Zingaretti, la Giunta tutta e gli assessorati competenti ci ascoltino, perché la fatica di chi lavora e garantisce servizi sanitari essenziali deve essere rispettata. In nome dell’abbattimento dei costi del welfare non si può consentire alle società appaltatrici di violare i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. Di tutto questo, se non cambia rotta, la Regione Lazio è responsabile. Ci stiamo battendo per noi, ma ci battiamo per tutte e tutti e non ci fermeremo.

Lavoratrici e lavoratori Ce.Fi.

CLAP (Camere del Lavoro Autonomo e Precario)

Info: info@clap-info.net; 339 6660933.