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Lettera aperta dei e delle dipendenti MASE al Ministro Fratin

30 September 2025 |  Clap
flottilla sailing

Lavoratrici e lavoratori del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica hanno scritto una lettera al Ministro Pichetto Fratin, chiedendo l’interruzione di ogni rapporto col governo di Israele e manifestando il loro supporto alla Global Sumud Flotilla e la loro vicinanza al popolo palestinese. La lettera, pubblicata anche dalla stampa, ha raccolto più di 180 sottoscrizioni tra i dipendi MASE in poco meno di 48 ore.

 

Al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica
On. Gilberto Pichetto Fratin

Egregio Sig. Ministro,

Facciamo seguito alla lettera che oltre 300 dipendenti del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale hanno inviato al Ministro Tajani, per esprimere, come lavoratori e lavoratrici del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, il nostro appoggio ai colleghi e alle colleghe firmatarie.
Ribadiamo la richiesta urgente al Governo di farsi parte attiva per fermare il genocidio in corso a Gaza e l’occupazione dei territori palestinesi da parte di Israele.

Chiediamo al Ministro Pichetto Fratin di interrompere ogni rapporto diretto o indiretto con il Governo di Israele, anche nel settore energetico, quale ad esempio l’East Mediterranean Gas Forum “EMGF”, piattaforma per i paesi produttori, consumatori e di transito di gas nel Medio Oriente.
Per parte nostra, ricordiamo come ogni conflitto armato non abbia solo tragiche conseguenze in termini di perdite di vite di uomini, donne e bambin@, ma comporta anche devastazioni ambientali che difficilmente potranno essere risanate.

Chiediamo quindi al nostro Ministro e a tutto il Governo di non continuare ad alimentare, tramite il proprio operato, un’economia di guerra che è necessariamente accompagnata e sostenuta da un modello estrattivista e predatorio, che, oltre a produrre la perdita di vite umane, consuma enormi quantità di risorse ambientali ed energetiche, genera inquinamenti non risanabili, cancella la biodiversità, produce danni ecologici irreversibili, contribuisce in modo significativo ai cambiamenti climatici negativi.

Non opporsi alla distruzione di Gaza di fatto fa venire meno anche gli impegni formali, tuttora vigenti, assunti dal Ministro con l’Autorità per la Qualità dell’Ambiente (EQA) della Palestina proprio su questi temi.
Chiediamo quindi che la conversione bellica che si sta attuando in tutto il paese, e il relativo stanziamento di risorse economiche, sia sostituita da un processo di transizione e conversione ecologica delle produzioni, di fatto mai seriamente attuato.

Esprimiamo inoltre la nostra solidarietà al popolo palestinese e il nostro appoggio alla Global Sumud Flotilla in viaggio umanitario verso Gaza.

In quanto lavoratori e lavoratrici del comparto pubblico ambientale non vogliamo rimanere silenti e inerti di fronte al genocidio e alla catastrofe ecologica in Palestina e chiediamo a questo ministero e al Governo di agire nel rispetto di quanto sancito dalla nostra Costituzione e dal diritto internazionale.

Roma, 29 settembre 2025