Focus

Una Legge di Bilancio ecocida

27 November 2024 |  Clap

Nonostante anni di sensibilizzazione, proteste anche  dure, eventi atmosferici estremi che stanno visibilizzando il disastro climatico in atto, il nostro Paese non sembra minimamente interessato ad occuparsi del problema. Di più, la manovra finanziaria di prossima approvazione, contro la quale abbiamo lanciato lo sciopero generale del 29 novembre, non mette minimamente in discussione gli elementi che ci stanno trascinando verso l’irreparabile.

Nella proposta di legge finanziaria la questione ambientale è inesistente. Nell’Italia dei frequenti eventi climatici estremi – un paese circondato dal Mediterraneo che è un pericoloso hotspot di climatico a causa del suo surriscaldamento – il governo Meloni continua a dire Don’t look up!

Non vengono messi in discussione i sussidi ai produttori di fossili, all’industria dell’auto, ad agricoltura e allevamenti intensivi, al trasporto privato su gomma o a quello aereo.

L’idea di una transizione verso una economia libera dai combustibili fossili ormai è un ricordo sbiadito nella politica istituzionale. In Europa la nuova maggioranza Von Der Layen l’ha rapidamente liquidata in cambio, tra le altre cose, dell’appoggio esterno al suo governo della destra fascista capeggiata da Meloni.

Pertanto, è gravissimo che nella legge di bilancio non vi sia menzione di azioni urgenti al fine di ridurre le emissioni di gas climalteranti e di tutelare la biodiversità, tuttavia questo non ci stupisce.

É invece ancor più scandaloso che non si menzioni la necessità di adattare il territorio urbano e rurale del paese ai cambiamenti climatici in corso. Esiste un Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici, scritto nel gennaio 2024 dal ministro Fratin, ma non solo questo è completamente inadeguato nelle analisi e nelle proposte concrete, è pure privo di copertura economica e nella legge finanziaria presentata alle camere non è menzionato il suo finanziamento. Questa scelta politica è criminale, perché, come sanno bene le famiglie emiliane, romagnole, catanesi rimaste senza casa, la prossima Valencia potremmo essere noi.

Scioperiamo il 29 novembre per le politiche ecocide del governo Meloni, che, oltre a tutto quanto finora descritto, vuole privatizzare la gestione del servizio idrico e tornare al nucleare, come se i referendum del 2011 non ci fossero stati.

Scioperiamo il 29 novembre perché la crisi ecologica che abbiamo davanti ai nostri occhi ci impone di fermare questo sistema produttivo che genera devastazione in tutto il pianeta, dalle isole del Pacifico fino al nostro stesso quartiere.

Scioperiamo perché la rapace accumulazione capitalistica sta avvenendo a scapito del capitale naturale, con conseguenze gravissime e incalcolabili dal punto di vista ecologico, sociale, climatico e pure economico.

Scioperiamo perché è necessario fermare questo sistema di morte. Ora, prima che sia troppo tardi.