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Report dell’assemblea “Un programma minimo per le lotte a venire”

14 October 2022 |  Clap
assemblea intersindacale

Come organizzare e attraversare le lotte che speriamo caratterizzino l’autunno che abbiamo di fronte? Ne abbiamo parlato la scorsa settimana nell’assemblea pubblica che si è tenuta all’interno del CLAP and GO! 2022, il nostro Festival. L’assemblea, copromossa dalle CLAP, da ADL Cobas e da Sial Cobas è stata ricca di spunti e ha visto la partecipazione di numerose realtà, collettivi, singolə. Di seguito ne facciamo un report.

Sono stati tre giorni ricchi e intensi quelli del weekend appena passato: come da qualche anno a questa parte, ci siamo ritrovati all’interno del festival delle CLAP – Camere del Lavoro Autonomo e Precario, ospitati nella bella cornice di Casale Garibaldi, a discutere di sindacalismo, solidarietà e lotte nei luoghi e nei territori del lavoro.

Tanti i momenti di discussione, alcuni immediatamente rivolti all’azione sindacale e sociale e alla costruzione di alleanze tra le diverse figure del lavoro, come ad esempio i ws promossi dalle lavoratrici e lavoratori dello spettacolo, o quello sul tema smart-working, altri in cui abbiamo provato ad incalzare esponenti della politica istituzionale sui temi cruciali che ci troveremo ad affrontare nei prossimi mesi.

Un ruolo centrale l’ha avuto l’assemblea intersindacale, promossa dalle stesse CLAP, insieme a ADL Cobas e Sial Cobas e svoltasi il sabato pomeriggio, con l’obiettivo, raggiunto, di individuare modalità e parole d’ordine per attraversare l’autunno politico.

In primo luogo la discussione ha visto la partecipazione e il contributo prezioso di molte vertenze e collettivi, delegate e delegati sindacali, singole e singoli: le lavoratrici e lavoratori GKN, lavorator* RSU TIM, le compagne di NUDM Roma, il collettivo Berta Caceres, l’associazione UP – Su la testa!, l’associazione Fuori Mercato, Paese Reale e molte altre.

Ci tenevamo a mettere a disposizione uno spazio aperto a chiunque volesse contribuire alla definizione di un “programma minimo” di lotta, volto a convergere sulle mobilitazioni già in essere, contribuendo alla loro riuscita senza tracciare perimetri identitari e/o soggettivi, assolutamente controproducenti rispetto alla fase politica da affrontare.

La discussione ha restituito una dimensione intersezionale, mettendo al centro del dibattito la condivisione di lotte, parole d’ordine, elementi programmatici e pratiche comuni.

Temi centrali del confronto quelli del salario, del reddito e del carovita: secondo le stime economiche, il 2023 sarà un anno di recessione, con l’aumento inarrestabile di bollette, utenze e beni di prima necessità. In tutto ciò l’abolizione del Reddito di Cittadinanza, l’affossamento di qualsiasi ipotesi di salario minino, l’abbandono di qualsiasi politica di contrasto alla crisi ambientale, risultano essere tra le priorità governative della coalizione di destra a trazione FDI. Senza dimenticare l’ipoteca drammatica della guerra in Ucraina, che vede una nuova violenta escalation, con l’incubo nucleare che continua ad aleggiare su tutto il territorio europeo. A fronte di questa situazione, dal dibattito assembleare è emersa la necessità di assumere la rivendicazione del salario minimo e del reddito come strumenti di difesa dal carovita, costruendo delle campagne sia di “opinione”, in grado di influenzare il dibattito politico e chi più subisce gli effetti delle politiche economiche, sia di azione, in grado di ottenere qui e ora vittorie (anche parziali).

Nello specifico si è pensato di partire da noi, da ciò che siamo. Molti sono i settori di lavoro con salari bassissimi, sia a causa dei contratti collettivi “pirata” sia di una debolezza ormai endemica della contrattazione collettiva, con paghe tabellari vergognose e in contrasto con l’art. 36 della Costituzione, oppure dove risulta sistematico e strutturale l’impiego delle lavoratrici e dei lavoratori “sottoinquadrati”. Per non parlare del lavoro sommerso, che permette ai datori di lavoro di non riconoscere le giuste paghe ai propri dipendenti. Pertanto il primo tentativo sarà quello di individuare dei settori del lavoro e/o delle vertenze paradigmatiche, in cui siamo già presenti, al fine di promuovere dei momenti di lotta (coordinati su vari territori) utili a ottenere aumenti salariali. A ciò affiancheremo la costruzione di comitati territoriali a difesa del reddito, necessario per sottrarsi dal ricatto dello sfruttamento e del lavoro povero, in primo luogo insieme a percettori e percettrici.

Vogliamo che tali comitati siano luoghi di riconoscimento reciproco e alleanza tra varie generazioni, tra chi al momento ha un lavoro, seppur sottopagato e sfruttato, e chi invece “galleggia” tra vari “lavoretti” intermittenti e periodi di inattività totale. La strada per un lavoro degno passa anche dalla difesa collettiva del reddito di cittadinanza. Tale “programma minimo”, sarà il fulcro della sperimentazione dell’azione intersindacale messa in campo in primo luogo con ADL Cobas e Sial Cobas, tuttavia aperta a chi vorrà davvero misurarsi su tale livello. Siamo consapevoli che la pratica intersindacale non rappresenta una semplice sommatoria di sigle e realtà ma una condivisione concreta di pratiche, strumenti e obiettivi. Tutti i ragionamenti fatti attraverseranno anche la costruzione comune della partecipazione alle date di mobilitazione già lanciate.

Il 22 ottobre saremo a Bologna per il corteo promosso, tra gli altri, dalla GKN e Fridays For Future, con uno spezzone unitario e aperto anche alle realtà sociali che si riconoscono nelle parole d’ordine del salario minimo e della difesa e miglioramento del reddito di cittadinanza, per coniugare giustizia sociale e giustizia climatica. Saremo anche il 5 Novembre a Napoli, altra importante data di convergenza, così come costruiremo insieme l’adesione al corteo nazionale lanciato da NUDM il 26 novembre. Infine, nelle prime settimane del 2023, organizzeremo un momento di confronto pubblico per mettere a verifica il lavoro svolto.

Consapevoli della difficoltà che ci attendono, siamo pronti a metterci a disposizione di chiunque voglia combattere insieme a noi queste battaglie, per riconquistare diritti, dignità e salari per tutte le lavoratrici e i lavoratori.

Un torto fatto a unə è un torto fatto a tuttə!

CLAP – Camere del Lavoro Autonomo e Precario