Come più volte ribadito non riteniamo il Green Pass una misura sanitaria, ma una misura di soft law utile – anche se in buona parte utilità ancora da dimostrare – a incrementare la percentuale di persone coperte da vaccino contro il COVID-19. Incremento che, per evitare fraintendimenti, riteniamo assolutamente necessario e fondamentale per combattere la battaglia contro la pandemia.
Il Green Pass però non garantisce, applicato come unica misura di sicurezza e protezione, un efficace strumento per vivere in ambienti di lavoro sicuri. Lo stiamo vedendo proprio in queste ore, laddove a seguito del DL 127/2021che introduce l’obbligo di Green Pass per i lavoratori pubblici e privati e del DPCM del 12 ottobre 2021, stiamo assistendo ad una pessima gestione da parte di alcuni datori pubblici e privati, che per ottemperare all’obbligo amministrativo del certificato verde stanno ponendo assolutamente in secondo piano i problemi connessi alla tutela della salute e della sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori nel contesto pandemico.
Per queste ragioni crediamo che:
Sia necessario garantire tamponi gratuiti per tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori, vaccinati e non vaccinati, come misura di tracciamento e tutela nei confronti dell’intera collettività, sia dentro che fuori i posti di lavoro. Il costo dei tamponi deve essere a carico dei datori di lavoro, come qualsiasi altra misura di salute e sicurezza, così come previsto dal decreto legislativo 81/2008
Sia necessario garantire il rispetto dei protocolli vigenti e i DPI adeguati, sempre a carico dei datori di lavoro, anche attraverso la ridefinizione, laddove necessario, del Documento di Valutazione dei Rischi
Sia necessario, per le aziende dove è stato applicato lo Smart Working emegenziale, prevedere un rientro in presenza graduale e scaglionato, in modo tale da poter garantire minori occasioni di contagio, anche tenendo conto della pressione che si determinerà nei mezzi di trasporto urbani. Così come, è altrettanto necessario, avviare sin da subito, azienda per azienda, la negoziazione sullo Smart Working, per la corretta definizione dei diritti e delle tutele delle lavoratrici e dei lavoratori
Siamo convinti che la scelta di introdurre il Green Pass sia una scelta miope, dettata dalla volontà di scaricare sugli individui il costo della ripartenza e di non assumersi la responsabilità di inserire un obbligo vaccinale che, come Organizzazione Sindacale, avremmo visto e vediamo con favore.
Viviamo quotidianamente centinaia di ricatti sui nostri posti di lavoro: il ricatto della precarietà, dei bassi salari, delle disposizioni disciplinari dei datori, del sotto inquadramento e delle esternalizzazioni, abbiamo vissuto durante la pandemia il ricatto tra salute e salario, e non pensiamo che il problema principale di questo strumento sia una “limitazione delle libertà individuali”. Al contrario, rivendichiamo la libertà di lavorare in luoghi sicuri, senza costi ulteriori a carico di lavoratrici e lavoratori.
Siamo a disposizione per continuare a monitorare abusi o comportamenti scorretti azienda per azienda, posto di lavoro per posto di lavoro, chiedendo come abbiamo sempre fatto in quest’ultimo anno e mezzo che la salute e la sicurezza siano sempre messe al primo posto. Potete rivolgervi ai nostri sportelli o scriverci alla pagina Facebook e all’indirizzo mail info@clap-info.net
CLAP – Camere del Lavoro Autonomo e Precario