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Scuola: precari e precarie costrette allo sprint in pieno Agosto

4 August 2021 |  Clap
docenti preari protestano

Scatto da record degno del miglior Jacobs quello che si richiede ai precari e alle precarie della scuola, in pieno agosto, per velocizzare le procedure e assicurare i docenti in cattedra al primo settembre, come annunciato dal ministro Patrizio Bianchi. Un breve commento di una nostra iscritta, docente precaria.

In maniera inaspettata, in questi ultimi giorni è circolata la notizia della volontà del Ministero dell’Istruzione di concentrare in un’unica procedura le nomine per le supplenze annuali e quelle finalizzate all’immissione in ruolo attraverso una procedura digitale. Il problema è che, per un termine fissato al 31 agosto, si rischia di calpestare le regole di trasparenza dei processi di assegnazione dei contratti di supplenza.

Infatti questa notizia si porta dietro non poche criticità perché mancano i dati sui posti disponibili, le GPS (graduatorie provinciali per la supplenza) aggiornate e la circolare sulle supplenze. Questo significa che centinaia di migliaia di precari e precarie dovranno presentare le proprie domande per le future assunzioni prima che siano pubblicate le cattedre disponibili, sia quelle per le assunzioni GPS, sia quelle per gli incarichi annuali.

In questo modo, al fine di velocizzare la procedura a tutti i costi, viene a mancare la possibilità di operare scelte consapevoli e ponderate rispetto alle tipologie e al numero di posti, in relazione al proprio punteggio e alla propria posizione in graduatoria, soprattutto dopo le numerose correzioni apportate a seguito dei controlli effettuati nell’ultimo anno.

Queste ultime modalità confermano come il principio della trasparenza non sia per nulla scontato per quanto riguarda i processi di reclutamento del personale scolastico. Si parla di scelte che riguardano il futuro lavorativo di tantissimi precari e precarie che hanno il diritto indiscusso di ricevere l’informativa che definisce le regole di attribuzione dei contratti a tempo determinato, di conoscere le disponibilità di posti e di sedi, nonché la propria posizioni nelle graduatorie in cui sono inseriti. Il tutto prima dell’apertura delle istanze e prima di essere tenuti ad operare scelte finalizzate alle nomine, in un arco di tempo limitato e insufficiente, compresso in una decina di giorni estivi.

Nel frattempo, oltre a questo marasma burocratico, ci chiediamo se il Ministero si sia anche interrogato su come disporre in sicurezza gli ambienti scolastici al fine di renderli atti al distanziamento, sicuri e non sovraffollati, se mai si svolgeranno i concorsi ordinario e abilitante e se verranno richieste ulteriori formazioni e requisiti, a carico dei e delle docenti, per prendervi parte.