News

Sanità | In risposta alla CISL della Casa di Cura “Villa delle Querce” di Nemi

18 April 2020

Una breve lettera aperta con la quale rispondiamo alle accuse, inaccettabili, che ci ha rivolto la CISL della Casa di Cura “Villa delle Querce”, a seguito della nostra denuncia pubblica dei ritardi nella messa in sicurezza del personale sanitario e dei pazienti/degenti.

La polemica concorrenziale tra le Organizzazioni Sindacali non ci piace. La critica, anche molto dura, delle scelte, delle menzogne e dei tradimenti delle istanze delle lavoratrici e dei lavoratori: quella sì, è esercizio fondamentale, democratico, verrebbe da dire – se non fosse parola abusata – costituzionale. Ma l’insulto infondato e competitivo è per noi una pratica inaccettabile, nonché distante dalla natura e dalla finalità delle Organizzazioni Sindacali.

Non è così, da quello che leggiamo, per la CISL della Casa di Cura “Villa delle Querce” di Nemi, proprietà POLIGEST S.p.A, la quale ha pensato bene di rispondere, in sostituzione dell’azienda e in modo alquanto scomposto, alle legittime prese di posizione di uno dei nostri Coordinatori, Tiziano Trobia, in merito alla gestione dell’emergenza COVID-19. Critiche esposte a mezzo stampa (su Fanpage), a seguito di una lettera aperta rivolta a POLIGEST S.p.A. e, per conoscenza, alla Regione Lazio.

È fondamentale, però, indicare i motivi che ci hanno spinto a scrivere in modo pubblico all’azienda e, di conseguenza, a rispondere alle sollecitazioni di Fanpage. Sono settimane che, con l’esplosione dell’emergenza e a seguito delle puntuali comunicazioni del personale nostro iscritto, scriviamo a POLIGEST S.p.A. chiedendo ascolto, invocando la messa in sicurezza dei lavoratori e dei pazienti. Nessuna risposta. Poi la stampa e le istituzioni regionali e locali hanno confermato ciò che temevamo: contagi all’interno della Casa di Cura. A questo punto abbiamo ritenuto giusto prender parola pubblicamente, col nostro sito e informando la Regione Lazio. Alla luce di ciò che anche oggi (sabato 18 aprile) apprendiamo, ovvero altri medici e infermieri positivi, il nostro è stato un gesto di responsabilità, necessario e che rifaremmo.

Ovviamente non possiamo che essere soddisfatti se l’azienda, grazie alle azioni messe in campo, ha provveduto a risolvere parte dei problemi da noi denunciati: eravamo e siamo convinti, però, che i provvedimenti presi inizialmente siano stati insufficienti e la comunicazione lacunosa, come abbiamo affermato con chiarezza nella nostra missiva.

Tornando al Comunicato stampa della CISL, lascia increduli l’accusa che ci viene rivolta: le Camere del Lavoro Autonomo e Precario sarebbero una «dubbia organizzazione sindacale». Chi decide la legittimità delle Organizzazioni Sindacali? L’articolo 39 della Costituzione, il 14 della Legge 300/1970 sono nettamente in contrasto con le parole della CISL di “Villa delle Querce”, alla quale consigliamo una rilettura attenta della nostra Carta e delle norme (sicuramente potranno trovare approfondimenti giuridici nella sede nazionale della CISL, ma basta anche una connessione internet). Rispetto, poi, al capoverso che condanna la pubblicazione delle foto dei pazienti, in prima battuta non abbiamo capito. Solo poi abbiamo appreso della scelta, di un giornale locale, di riprendere le dichiarazioni del nostro Coordinatore accompagnandole con la foto di una festa che si è svolta nella Casa di Cura qualche tempo fa. Domanda per la CISL: la foto in questione è comparsa sul nostro sito o sulla nostra pagina Facebook? Seconda domanda: la CISL pensa che siamo noi a selezionare le immagini per tutti i blog e i siti di informazione che raccontano quel che succede nel mondo della Sanità privata accreditata?

Chiudiamo qui, augurandoci che tutte le forze, politiche e soprattutto sindacali, siano in questo momento dedicate alla tutela della salute dei pazienti/degenti, del personale medico e sanitario; perché è quanto deve fare un sindacato, per non essere «dubbio». Il sindacato non è una sigla o una bandiera, è uno strumento nelle mani delle lavoratrici e dei lavoratori e deve esserlo soprattutto nei momenti più duri, come quello che stiamo attraversando, senza rinunciare alla propria funzione o, peggio, svolgendo quella di altri.

Da parte nostra continueremo, con trasparenza e determinazione, a vigilare e a fare ciò che motiva la nostra esistenza: difendere chi lavora, soprattutto i più deboli, senza permettere che la verità diventi un campo da gioco con in palio qualche tessera sindacale in più; restando a disposizione di tutti coloro che hanno bisogno di aiuto, assistenza, sostegno nella lotta.

CLAP – CAMERE DEL LAVORO AUTONOMO E PRECARIO