Ieri, mercoledì 4 marzo, abbiamo assistito a uno spettacolo poco edificante per la nostra azienda, durante l’audizione in Commissione Affari Costituzionali della Camera, avente per oggetto l’esame della proposta di legge recante norme per la promozione del regolare soggiorno e dell’inclusione sociale e lavorativa dei cittadini stranieri non comunitari.
Un’audizione che non ha brillato né sotto il profilo tecnico-istituzionale, pur nella vocazione di ANPAL e ANPAL Servizi, né per la valorizzazione del patrimonio di conoscenze e operatività che su queste tematiche ANPAL Servizi, con la sua azione di progettualità internazionale e nazionale e di assistenza tecnica alla DG Immigrazione del Ministero del Lavoro, ha accumulato in circa 15 anni.
Un patrimonio fatto di studi e ricerche per interpretare un fenomeno strutturale, complesso e multidimensionale, di azioni di governance multilivello, di programmazione di interventi mirati all’armonizzazione di politiche del lavoro, della formazione e sociali, di pratiche territoriali consolidate e sperimentali.
Il tema della promozione del regolare soggiorno e dell’inclusione sociale dei cittadini stranieri nel nostro Paese è oltremodo delicato, proprio perché ha a che fare con persone particolarmente vulnerabili sotto il profilo giuridico, sociale, lavorativo e formativo.
È oltremodo delicato soprattutto in un periodo in cui, a partire dalle frontiere esterne dell’Europa, sembra essere smarrito il senso delle politiche di programmazione, accoglienza, protezione, e, sul territorio nazionale, nelle competenze di Stato membro, vi è la necessità di un ripensamento delle politiche di regolazione dei flussi migratori e di regolarizzazione ed emersione dall’invisibilità di chi è già presente sul territorio e contribuisce allo sviluppo della comunità, di tutela di chi si trova in condizioni di svantaggio e povertà.
I principali focus cui far riferimento per posizionare l’azienda all’altezza del ruolo tecnico affidatole e all’altezza delle sfide inclusive del Paese avrebbero potuto riguardare:
Temi che sono stati, invece, ridotti ad un’elencazione poco argomentata di dati e titoli di progetti realizzati ed in corso di realizzazione.
Eppure, è compito (anche) di ANPAL e ANPAL Servizi trovare le soluzioni tecniche, programmatiche, operative, attraverso l’articolato sistema di governance e di competenze che riguarda la materia dell’immigrazione, che lavorino sotto il profilo giuridico e delle politiche del lavoro, della formazione e dell’inclusione sociale, per l’accesso ai servizi ed alle misure di politica attiva.
Lo dimostrano le progettualità messe in campo dalla Dg Immigrazione e che ANPAL Servizi realizza attraverso l’attività di assistenza tecnica quotidiana al Ministero, in sede centrale, nei territori: contrasto al caporalato, all’intermediazione illecita, allo sfruttamento lavorativo, sistema dotale per soggetti vulnerabili, tra cui i beneficiari di protezione internazionale e i minori stranieri non accompagnati, promozione dell’associazionismo e delle forme di partecipazione, mobilità transnazionale del lavoro, attraverso canali di cooperazione allo sviluppo, per citarne solamente alcune.
Le politiche di inclusione socio-lavorativa di soggetti particolarmente fragili sono tema centrale della mission di ANPAL e di ANPAL Servizi. Hanno bisogno di investimento e di valorizzazione di competenze, di formazione e di passione.
Proprio la scorsa settimana, nonostante le ripetute richieste di intervento immediato alla Ministra Catalfo e al Presidente Parisi da parte delle CLAP e delle forze parlamentari di maggioranza, non è stata garantita la continuità occupazionale a 9 lavoratori con contratto a tempo determinato, di cui 8 impegnati nelle attività di supporto alle politiche di integrazione sociale. ANPAL Servizi ha lasciato scadere i contratti senza trovare nessuna soluzione per le risorse impegnate sui progetti Pr.Au.D e PUOI, citati nel corso dell’audizione alla Camera.
Il progetto PR.Au.D (Protezione, Autonomia, Dignità dal Lavoro) riguarda molteplici attività svolte dalla DG Immigrazione e Integrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Alcune di primaria importanza, proprio come l’assistenza tecnica al “Tavolo Caporalato” (istituito dalla Legge n. 136 del 2018) che proprio il 20 febbraio, si è riunito presso il MLPS per approvare il Piano nazionale triennale (2020 -2022) di contrasto allo sfruttamento e al caporalato in agricoltura. Il progetto PUOI (Protezione Unita a Obiettivo Integrazione), invece, finanzia percorsi di integrazione socio-lavorativa per titolari di protezione internazionale e umanitaria, di permesso di soggiorno rilasciato nei casi speciali, nonché cittadini stranieri entrati in Italia come minori non accompagnati e regolarmente soggiornanti sul territorio nazionale in condizione di inoccupazione o disoccupazione.
Per approfondimenti sui progetti sui quali sono impegnati i lavoratori scaduti segnaliamo la Nota Immigrazione.
CLAP ANPAL Servizi