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Al via la campagna #StopVoucher

15 November 2016 |  Clap

In contemporanea a Roma e Napoli – dopo il lancio del 21 ottobre e la vertenza con INPS avviata a Padova – azioni di denuncia contro le sedi di McDonald’s. Tra le corporation multinazionali che più sostiene il Jobs Act e il governo Renzi; luogo di sfruttamento per eccellenza che si serve di voucher in gran quantità oltre che di lavoro gratuito a mezzo del sistema di alternanza scuola-lavoro. Una prima giornata di lotta, punto di avvio della campagna nazionale #StopVoucher: sarà un escrache permanente e diffuso, città per città, per raccontare la verità del lavoro contemporaneo, per alzare la testa, per cominciare a dire basta!

Guarda il video dell’azione di Roma

Guarda il video dell’azione di Napoli

Guarda il video di FanPage

Leggi l’articolo del Manifesto

 

A seguire il testo del volantino oggi distribuito a Roma e Napoli:

 

Le nuove frontiere del precariato

Contro il lavoro sotto-pagato e quello gratuito

Siamo di fronte a uno dei massimi beneficiari delle riforme del lavoro degli ultimi anni. McDonald’s, così come le altre big corporation, ha infatti esultato quando, nel 2014, veniva approvato il Jobs Act, comprando addirittura paginoni di plauso sui maggiori quotidiani del Paese, e non a caso. Risulta quanto mai variegato il ventaglio di strumenti messi a disposizione dal governo da cui il famoso fast food attinge nei diversi punti vendita. Uno su tutti sono i VOUCHER, che hanno visto una crescita esponenziale nel loro utilizzo (incremento del 66% nel 2015 e del 46% nel solo periodo gennaio-agosto del 2016), tanto che si è cominciato a parlare di “generazione voucher”. Una generazione costretta al junk job, ad accettare tutto quello che passa e incastrata sempre nella stessa logica: precarietà continuativa e totale assenza di diritti, garanzie, prospettive.

Non ci si limita solo a questo. È di poche settimane fa la firma del Protocollo d’intesa, denominato “Benvenuti studenti”, tra il Ministero dell’Istruzione e McDonald’s per lo svolgimento di percorsi di alternanza Scuola-Lavoro. Avete capito proprio bene! Il progetto, leggendo dal sito, si propone di ospitare circa 10.000 studenti per «sviluppare quelle competenze di carattere relazionale e di comunicazione interpersonale che sono oggi una delle mancanze principale dei giovani». «Un’opportunità» di poter sperimentare ciò che ormai conta davvero nel mondo del lavoro, le cosiddette soft skills: la capacità di relazionarsi col cliente, la disciplina, il senso di responsabilità, l’immedesimazione con l’azienda. Competenze trasversali che, invece di favorire la cooperazione tra giovani, creano un sistema in cui ognuno/a deve mostrarsi pronto/a, produttivo/a ed efficiente, sempre col sorriso davanti al cliente (dopotutto, con quest’opportunità, come fai a non sorridere…?). Da una parte questo permette a McDonald’s di poter usufruire di lavoro gratis, dall’altra vincola i giovani precari all’interno della cosiddetta economia della promessa attraverso la retorica del “fare curriculum”: l’esser costretti a lavorare gratuitamente o quasi solo per ottenere punti-esperienza nella convinzione che un giorno serviranno per costruire il proprio futuro.

Dobbiamo alzare la testa e dire che non ci stiamo!

Non ci stiamo a lavoretti gratuiti o sotto-pagati che svalorizzano le nostre competenze senza alcun contenuto formativo, non ci stiamo a veder calpestati i nostri diritti, non ci stiamo ad esser pagati con i VOUCHER o incastrati nell’Alternanza Scuola-Lavoro!

E’ il momento per riconoscersi e organizzarsi contro lo sfruttamento e per l’allargamento dei diritti! Vogliamo esser trattati come esseri umani e non come merci.

Vogliamo reddito e welfare per permettere a chiunque di costruire il proprio futuro secondo i suoi desideri, ambizioni e competenze!

 


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In copertina immagine dell’azione romana. A seguire le immagini di Napoli. Oltre McDonald’s, anche Zara:

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