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In piazza lavoratrici e lavoratori dello sport

13 November 2020 |  Clap
sport diritto del popolo

Ieri (giovedì 12 novembre) in piazza c’erano molte realtà sportive impegnate in quella pratica quotidiana che cerca di garantire il diritto allo sport per tutt@ , quello sport sociale e di base che è una risposta all’impoverimento culturale, sociale ed economico delle metropoli dal centro alle periferie, un supporto alla riduzione del danno, una pratica per creare quegli anticorpi sociali al disagio giovanile, alla violenza di genere, all’omofobia e all’accettazione della disabilità.

È stato aperto uno spazio di confronto in una fase dove molte associazioni sportive di base e palestre popolari di quartiere sono state costrette a chiudere anche dopo investimenti importanti per adeguarsi alle procedure COVID-19. Mesi in cui tutte le lavoratrici e i lavoratori dello sport sono stati a casa con bonus iniquo e insufficiente che ha coperto 130.000 collaborazioni sulle 500.000 registrate, e oggi si ritrovano ridotti allo stremo mentre si sta garantendo che lo sport show business vada avanti senza soluzione di continuità per garantire quella macchina dei profitti in cui vengono effettuati tamponi ogni 4 giorni.
Una piazza che ha parlato di salute, che ha mandato un segnale di solidarietà e vicinanza agli operatori sanitari per ringraziarli e per ribadire che non sono degli eroi, ma lavoratrici e lavoratori che hanno bisogno di tutele contrattuali e sostegno logistico, una piazza che ha portato il suo saluto a Eddi per sostenere la sua lotta, la nostra.
Una piazza dove hanno preso parola le studentesse e gli studenti, il presente e il futuro di questo paese che vuole essere ascoltato ed essere protagonista.
Una piazza che ha ribadito che le risorse ci sono ed è arrivato il momento di redistribuire la ricchezza dei grandi carrozzoni, per sostenere una riforma del welfare in senso universale anche per i lavorator* che gravitano intorno al mondo dello sport. È arrivato il momento di sostenere tutte quelle realtà che mettono al centro della proposta sportiva, la persona, un salario degno e non il profitto.
I comuni e le regioni devono costruire regolamenti sui beni immobili per favorire le attività socialmente utili, come lo sport di base.
E’ un percorso in costruzione, invitiamo tutte le lavoratrici e lavoratori, i sindacati di base e le associazioni sportive che si riconoscono in queste parole a partecipare.
Stiamo nella tormenta, e non stiamo tutti sulla stessa barca.
Prossimo appuntamento giovedì 19 Novembre, H 18:00 presso Acrobax, Via della Vasca Navale 6.