Mentre in Italia circa 5.000 tra medici e infermieri sono stati contagiati dal virus COVID-19, perché inadeguate quando non assenti le misure di sicurezza e di tutela delle lavoratrici e dei lavoratori della Sanità disposte dalle aziende pubbliche e in particolar modo da quelle private accreditate, la Commissione di Garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali invita fortemente USB a rinviare lo sciopero generale previsto per domani, anche nelle forme meramente simboliche di 1 minuto, minacciando, in caso di mancato rinvio, dure sanzioni.
La risposta ci segnala, se ancora ce ne fosse bisogno, il ruolo sbagliato e pericoloso che la Commissione di Garanzia ha deciso di svolgere in questo momento drammatico per il Paese. Non è sanzionando il legittimo esercizio del diritto costituzionale di sciopero, che si mette in sicurezza l’Italia. Tanto più se, come molti esperti anche oggi ribadiscono sulla stampa nazionale, il contagio in espansione del personale sanitario sia uno dei problemi più rilevanti del quale le istituzioni dovrebbero farsi prontamente carico. Decisione grave, che si aggiunge a quella già sbagliata che impose la revoca dello sciopero generale dello scorso 9 marzo, proclamato a sostegno dello sciopero globale contro la violenza di genere.
Responsabilmente, nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori nostri iscritte/i, e nei confronti della nostra Organizzazione Sindacale che non ha la forza per sopportare sanzioni di decine di migliaia di euro, abbiamo dunque deciso di revocare la nostra adesione allo sciopero generale dell’USB di domani, 25 marzo.
Ribadiamo la nostra massima vicinanza all’USB e alle lavoratrici e ai lavoratori che domani in molti settori sciopereranno, continuando a ritenere giusta, sacrosanta e generosa la loro proclamazione dello sciopero generale. Pur dovendo fare un passo indietro, non ci arrendiamo e non ci arrenderemo.
CLAP – Camere del Lavoro Autonomo e Precario