Focus

“Villa delle Querce” | 8 punti per iniziare a prenderci CURA dei nostri DIRITTI

9 May 2017 |  Clap Roma

8 punti per CAMBIARE

1. Arretrati contrattuali. L’Accordo economico siglato da AIOP e CGIL-CISL-UIL il 15 settembre 2010 ha rinnovato il CCNL per il biennio 2006-2007. Se dal gennaio 2011 abbiamo cominciato a percepire gli aumenti in busta paga fissati dal nuovo tabellario, MAI è stata negoziata la “UNA TANTUM” per gli anni 2006-2010 che pure ci spetta. Sono nostri soldi, sono nostri diritti: pretendiamo di averli subito. Di più: ci vuole un vero rinnovo del CCNL, sia della sua parte economica, ferma appunto da ben 10 anni, si di quella normativa, ferma dal 2005.

2. Stabilizzazione del personale precario. L’abuso delle collaborazioni con partita Iva va quanto prima sanato. Si tratta, infatti, di lavoratrici e lavoratori sostanzialmente dipendenti, con retribuzioni più basse e incertezza contrattuale. Chiediamo all’azienda di stabilizzare le “FINTE” PARTITE IVA e alla Regione di estendere, a tutti i reparti (Cod. 56, ecc.), il Decreto commissariale 376/2016 (relativo alla RSA).

3. Elezioni RSU e pluralismo sindacale. Gli accordi tra le parti sociali del 1993 hanno istituito le Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU). A differenza delle Rappresentanze Sindacali Aziendali (RSA), nominate dagli stessi Sindacati, le RSU sono elette da tutti i lavoratori, indipendentemente dall’adesione o meno a questo o a quel Sindacato. A “Villa delle Querce” le ultime RSU elette sono decadute nel 2015; non sono mai state indette nuove elezioni. Chiediamo elezioni subito e RINNOVO delle RSU, perché la rappresentanza è delle lavoratrici e dei lavoratori, non soltanto dei Sindacati. Ricordiamo, inoltre, che l’articolo 39 della Costituzione prevede la LIBERTÀ di ORGANIZZAZIONE SINDACALE. È bene dunque che nuove iniziative sindacali come la nostra, seppur non firmatarie del CCNL AIOP (tra l’altro fermo, nella sua parte normativa, al 2005), possano avere agibilità e pretendere riconoscimento.

4. Personale della riabilitazione: riposi domenicali e festivi. A partire dal 2013 per il personale part-time, dal marzo 2015 per tutte e tutti, siamo un’anomalia nel Lazio e nel privato convenzionato. E poco sono cambiate le cose con l’Accordo del 23 giugno 2016. Chiediamo di RIPRISTINARE i RIPOSI domenicali e nei giorni festivi del personale della riabilitazione, e questo per ridurre il carico di stress di lavoratrici e lavoratori, ma anche e soprattutto per favorire il riposo dei pazienti e il rapporto di questi ultimi con i propri nuclei familiari. Proprio a sostegno di questo rapporto, tra l’altro, è intervenuta la Regione con il Decreto commissariale 159/2016 che, per la domenica e i festivi, dispone esclusivamente attività di «riabilitazione sociale».

5. Pianta organica e minutaggio. Seppur adeguata agli standard fissati dalle norme regionali, riteniamo la pianta organica INSUFFICIENTE. Combinata con l’articolazione del minutaggio, questa insufficienza è l’origine dei ritmi frenetici che quotidianamente siamo chiamati a sostenere. Chiediamo, alla Regione come all’azienda, che la pianta organica sia RAFFORZATA e il minutaggio RIVISTO, a tutela della qualità del servizio, a tutela della qualità del lavoro di tutte e tutti.

6. Permessi. Per quanto previsti dal CCNL, è quasi impossibile ottenere permessi. E questo per i problemi posti dal punto precedente (insufficienza della pianta organica; minutaggio). È inoltre impossibile un’adeguata programmazione degli stessi, in quanto, se ottenuti, l’autorizzazione aziendale è comunicata sempre tardivamente. Chiediamo di poter USUFRUIRE dei permessi, quando le emergenze della vita di ciascuno lo impongono.

7. Diritto alla formazione. In relazione ai punti 4, 5 e 6, rivendichiamo la possibilità di PARTECIPARE a corsi ed eventi formativi, partecipazione attualmente ostacolata per le difficoltà sopra citate.

8. Pausa pranzo, spazi, buoni pasto. I dipendenti part-time, anche quando lavorano con orario inferiore alle 6 ore, sono obbligati a mezz’ora di pausa pranzo. Inoltre, a oggi rileviamo l’assenza (per tutte e tutti) di adeguati SPAZI ricreativi e la MANCATA erogazione dell’indennità sostitutiva di mensa o di buoni pasto.