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Sviluppo Lavoro Italia | Sottoscritto il rinnovo del CCAL: si può fare!

24 June 2025

Lunedì 23 giugno 2025, una giornata che corona e riassume quasi un decennio di lotte. Dalla stabilizzazione di oltre 600 precari, avvenuta nel 2021 e dopo 4 intensissimi anni di mobilitazioni, alla sottoscrizione del rinnovo del CCAL. A seguito dell’intesa sul pre-Accordo relativo alla parte economica, a febbraio, si è concluso infatti ieri il negoziato con il rinnovo anche della parte normativa; rinnovo che avviene a 14 anni dall’ultimo. Per le Camere del Lavoro Autonomo e Precario un risultato di straordinaria importanza, sia per i contenuti più che avanzati del rinnovo (dal punto di vista economico e normativo) che per il processo di partecipazione e protagonismo democratico dei 13 mesi di negoziato. A seguire, il Comunicato stampa della RSA CLAP che presenta e dettaglia i tratti salienti dell’accordo.

Roma 23 giugno 2025 | Oggi, è stato sottoscritto il nuovo CCAL di Sviluppo Lavoro Italia. Ciò, a seguito della partecipata Assemblea Generale delle lavoratrici e dei lavoratori, indetta insieme alla FABI e che si è svolta lo scorso giovedì 19 giugno, durante la quale l’ipotesi di Accordo è stata approvata. Al termine di un’ampia e articolata discussione, infatti, le lavoratrici e i lavoratori di Sviluppo Lavoro Italia hanno confermato all’unanimità il proprio consenso, conferendoci il mandato a procedere con la firma.

La sottoscrizione del contratto arriva dopo un intenso anno di negoziato, ma soprattutto dopo oltre 14 anni dalla scadenza della parte normativa del contratto, che per le 890 lavoratrici e lavoratori ha rappresentato una stagione fin troppo lunga di attese, incertezze, opacità dei percorsi di carriera e immobilismo.

Ci teniamo a ribadire che questo passaggio rappresenta una svolta significativa, non solo per i risultati concreti ottenuti, ma anche per la storia delle relazioni industriali all’interno della nostra Agenzia. Si è infatti aperta e consolidata una nuova fase, resa possibile anche grazie al ruolo attivo del sindacalismo indipendente. A partire dalle stabilizzazioni di circa 600 lavoratori precari, avviate a settembre 2021, passando per l’Accordo sul Lavoro Agile dell’aprile 2023 e per il pre-Accordo sulla parte economica del CCAL siglato nel febbraio 2025, fino ad arrivare all’intesa odierna, le CLAP hanno saputo coniugare capacità di proposta, trasparenza nei processi decisionali e un forte radicamento tra le lavoratrici e i lavoratori, costruendo risultati tangibili attraverso la forza della partecipazione attiva.

Riteniamo che l’importante risultato registrato con il rinnovo del contratto non sarebbe stato neppure ipotizzabile senza la lunga e inedita lotta, durata oltre 3 anni, che ha portato alla stabilizzazione di tutto il personale precario, modificando strutturalmente la composizione dei dipendenti e gli assetti interni all’Agenzia. Attraverso l’ottenimento del riconoscimento formale della rappresentanza sindacale delle CLAP alla fine del 2021, si è definitivamente avviata una nuova stagione di contrattazione.

Il 12 febbraio è stato raggiunto il pre-accordo sulla parte economica, che, con la firma, di oggi è diventato parte integrante del nuovo contratto collettivo. Un risultato estremamente positivo se si tiene conto del contesto economico di profonda incertezza segnato dai preoccupanti venti di guerra e dalla lentezza con cui procedono i rinnovi contrattuali, con incrementi medi estremamente bassi. Secondo gli ultimi dati ISTAT sulle retribuzioni contrattuali (IV trimestre 2024), le variazioni tendenziali delle retribuzioni contrattuali orarie sono state in media, nel 2024, del +4% nel totale del settore privato, e +0,2% nell’insieme della pubblica amministrazione. Complessivamente le retribuzioni contrattuali per dipendente, sul totale dell’economia, sono aumentate del 3% appena nel 2024, mentre tra il 2021 e il 2024 sono cresciute del solo 1,9%.  Un dato davvero sconfortante se si considera che, secondo i dati ILO, negli ultimi diciassette anni i salari reali italiani hanno accumulato la contrazione più elevata nell’ambito dell’economie avanzate del G20, con una perdita di 8,7 punti percentuali.

Le principali novità della parte economica per il periodo 2024-2026, come è oramai noto per le lavoratrici e i lavoratori, hanno riguardato:

  • Un incremento del 13,42% della sola componente dei minimi tabellari;
  • Complessivamente gli istituti della retribuzione a regime (anno 2026) – ovvero minimi tabellari, elemento perequativo, premio di risultato, welfare aziendale – risulteranno incrementati del 14,57% per il livello contrattuale intermedio.

Al netto di questi risultati sulla parte economica, è importante evidenziare alcuni ulteriori elementi di rilievo:

  • l’introduzione di una clausola di garanzia dei salari reali; un risultato significativo, considerando che nel contratto precedente non era prevista alcuna misura di adeguamento dei salari nominali rispetto alle variazioni dei prezzi;
  • La scelta di concentrare gli aumenti prevalentemente nei minimi tabellari e non solo sul welfare aziendale o sulle altre componenti accessorie della retribuzione, invertendo la linea di tendenza del passato che indeboliva i sentieri salariali e le prospettive previdenziali;
  • La distribuzione immediata della maggiore quota degli aumenti, con il 56% del totale nel 2024 (in forma di arretrato), e il 22% rispettivamente nel 2025 e 2026. Questa scelta ha prodotto un impatto sui redditi da lavoro più significativo.

Per quanto riguarda, invece, le novità contenute nella parte normativa del CCAL si evidenziano soprattutto le innovazioni relative al sistema professionale e agli sviluppi di carriera, che superano il modello di inquadramento basato su una forma statica e prescrittiva delle mansioni. Il nuovo sistema è articolato in 4 Categorie, 7 famiglie professionali e 29 profili, i quali sono ricondotti nella quasi totalità dei casi alle Unità Professionali dei CP ISTAT 2021. A ogni profilo professionale, inoltre, sono stati agganciati compiti ed attività tratti dal Sistema Informativo sulle Professioni di INAPP.

Ogni Categoria prevede declaratorie più nitide, dai confini più chiari, con l’introduzione di un glossario che ne specifica il contenuto: proposta che le CLAP hanno avanzato in coerenza con i migliori CCNL sottoscritti negli ultimi anni. Tutto ciò allo scopo di superare definitivamente le sovrapposizioni e l’opacità che hanno segnato i percorsi professionali nell’Agenzia, generando varie forme di sotto inquadramento. Le declaratorie di Categoria sono articolate in: ruolo, coordinamento, autonomia, relazioni operative interne ed esterne, livelli minimi di istruzione.

In coerenza con la piattaforma delle CLAP, che aveva puntato sulla professionalizzazione dei dipendenti attraverso una dinamica di upgrading del personale, viene stabilito:

  • La società entro luglio 2025 comunicherà a ciascun dipendente la nuova Famiglia professionale ed entro il 30 settembre il nuovo profilo;
  • Una riclassificazione automatica del personale, che avrà anche l’effetto di un piano di adeguamento per il 54% del personale allo scopo di sanare le distorsioni accumulate negli ultimi anni. La riclassificazione del personale e il progressivo azzeramento della seconda fascia retributiva sarà avviata dal 1° luglio 2025 e comporterà un ulteriore incremento delle retribuzioni che si somma all’aggiornamento della parte economica;
  • Nel periodo settembre-dicembre 2025, l’azienda procederà all’ istruttoria per l’avvio di un piano di sviluppo basato su criteri chiari e valutazioni trasparenti, che avrà effetti dal mese di febbraio 2026. Nel piano sarà coinvolta la restante parte del personale (ex D1, C1 e B1) non interessata al passaggio di fascia retributiva.

Accanto a questi aspetti, si sono registrati avanzamenti anche su altri temi:

  • maggiori forme di flessibilità di orario volte a garantire un migliore equilibrio tra la vita personale e quella professionale (ROL auto-approvante; Banca delle ferie solidali; maggiori permessi per visite mediche, ecc.);
  • Un miglioramento degli istituti a supporto della tutela della genitorialità condivisa;
  • L’innalzamento delle tutele per l’inclusione socio-lavorativa e l’istituzione del Disability Manager per favorire la piena inclusione delle persone con disabilità e garantire l’effettivo rispetto dei diritti anche attraverso la stesura di policy dedicate;
  • Pari opportunità, lotta alla discriminazione e alla violenza di genere. Oltre all’impegno a mantenere la “Certificazione sulla parità di genere” e al Comitato paritetico, è stato introdotto l’istituto del congedo e l’accesso al part-time volontario per le vittime di violenza di genere;
  • L’incardinamento nel contratto del Lavoro Agile, anche in questo caso per garantire maggiore flessibilità nell’esercizio della prestazione. Si conferma il numero ordinario per un massimo di 10 giornate al mese e misure a tutela dei lavoratori in condizione di disabilità (L. 104/1992, art. 3, co.3) o che necessitano di sostegni per l’equilibrio vita personale e professionale. A questo si aggiunge la tutela strutturale per le lavoratrici e i lavoratori in condizioni certificate di “fragilità”. Abbiamo posto con forza l’allargamento della tutela anche ai dipendenti con invalidità tra il 46-66%, o disabilità art.3, co. 1, L. 104/1992, l’azienda si è impegnata ad affrontare questi casi specifici anche attraverso il ricorso al Disability Manager.

Siamo convinti che la contrattazione collettiva sia un terreno essenziale e insostituibile per l’affermazione e la sperimentazione dei diritti, la difesa delle tutele e la costruzione di spazi di democrazia reale nei luoghi di lavoro; ciò, è ancor più evidente nel difficile contesto economico e sociale segnato dal «regime di guerra globale».

Considerando tutti questi elementi, riteniamo questo Accordo la migliore mediazione possibile oggi raggiungibile. Una mediazione che non esaurisce certamente tutte le nostre ambizioni, ma che costituisce una base solida per continuare a contrattare, a difendere, ad avanzare e lottare.

L’Accordo che abbiamo sottoscritto oggi è l’ulteriore passo di un cammino che intendiamo continuare con determinazione, insieme alle lavoratrici e ai lavoratori, dentro Sviluppo Lavoro Italia.

Non possiamo che concludere, ancora una volta, con uno speciale ringraziamento a tutte/i le lavoratrici e i lavoratori che ci hanno accompagnato in questo lungo percorso: con il sostegno, i consigli, le critiche costruttive, la partecipazione alle assemblee sindacali e alle iniziative di mobilitazione, tutte e tutti loro hanno reso possibile questo importante risultato.

RSA CLAP Sviluppo Lavoro Italia