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Università | La mobilitazione contro le riforme Bernini non si ferma!

24 May 2025

Dopo lo sciopero dello scorso 12 maggio, le precarie e i precari sono tornati in azione il 20 maggio, con un flash mob sotto il Senato, mentre la Commissione VII approvava la riforma del preruolo, ovvero l’emendamento Occhiuto-Cattaneo [immagine di Jacopo Clemenzi].

La Ministra Bernini e la maggioranza non si fermano: lunedì 19 maggio, il Consiglio dei Ministri ha approvato lo Schema di Disegno di Legge che riforma il reclutamento, superando l’Abilitazione Scientifica Nazionale; martedì 20 maggio, la Commissione VII del Senato ha approvato l’emendamento Occhiuto-Cattaneo al DL 45 in conversione, che introduce due nuove figure precarie del preruolo.

Senza vergogna, la Ministra ha sponsorizzato lo Schema di Disegno di Legge chiarendo che ci sono troppi abilitati che pretendono di essere stabilizzati. Fiore all’occhiello della riforma Gelmini, l’ASN diventa un problema da eliminare, rimettendo al centro la cooptazione locale. Con l’emendamento Occhiuto-Cattaneo, invece, il DdL 1240, bloccato dalle proteste delle/dei precarie/precari e dal parere della Commissione UE, torna realtà – anche se sfoltito: l’Incarico postdoc, una sorta di equivalente funzionale dell’RTD-A, ma meno oneroso, perché con durata minima di 12 mesi, e l’Incarico di ricerca, Assegno di Ricerca camuffato e anch’esso meno costoso, lavorano in combinazione per far fuori il Contratto di Ricerca, rispondere all’emergenza didattica generata dalla scadenza degli RTD-A, far galleggiare la platea precaria. Tutto ciò, senza mai ricorrere a ciò che davvero serve: reclutamento straordinario e ordinario con tenure-track (RTT).

In sostanza, il combinato disposto di tagli al FFO (1,3 miliardi dal 2024 al 2027), riforma del preruolo e riforma del reclutamento, preparano l’epocale ridimensionamento dell’Università pubblica italiana. A maggior ragione, perché l’Italia dovrà alzare almeno di un punto percentuale le spese militari.

La partita sul preruolo, si è intanto spostata alla Camera, dove il prossimo lunedì 26 maggio ci saranno audizioni che vedranno coinvolti anche gli Atenei romani in mobilitazione.

Di grande importanza, la presa di parola delle ultime ore di centinaia di Ordinarie/i e Associate/i di tutti i settori disciplinari. A seguire, l’Appello, da diffondere e far sottoscrivere:

https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSevtq5Cbtk4ftuJ0e-RVBxz2Nwtla_bq_Jzzn1wSwjC8eU81g/viewform

Le mobilitazioni, dunque, non si fermano. Da un anno, almeno 25 sono le citta e gli Atenei mobilitati. Un fatto politico e sindacale nuovo, in un Paese segnato, come rilevato dall’ISTAT (Rapporto 2025), da invecchiamento, sotto-occupazione, povertà assoluta, declino.