ANPAL Servizi

ANPAL Servizi | Dimissioni di Temussi e paralisi dell’Agenzia: la preoccupazione della comunità professionale

19 January 2024

Comunicato stampa – Roma, 18 gennaio 2024 | Il 17 gennaio il Presidente Temussi ha ufficialmente comunicato le sue dimissioni annunciando di aver assunto la responsabilità della Direzione Generale delle Politiche Attive per il Lavoro, presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Per la verità, si tratta di un esito noto.

La notizia è circolata a cavallo delle vacanze natalizie, poi, ieri, il Presidente ha ritenuto giusto darne comunicazione prima sul suo canale personale Linkedin, mostrando nei fatti una scarsissima considerazione della nostra comunità professionale. Evidentemente ha ritenuto prioritario aggiornare il suo curriculum on line, tipico di chi ha a cuore principalmente la propria carriera, piuttosto che dare spiegazioni delle sue dimissioni anticipate alle organizzazioni sindacali e alle/ai dipendenti, avvenute dopo dieci mesi dall’insediamento. Per altro, Temussi, era subentrato a Cristina Tajani a solo otto mesi dal suo insediamento, con un anomalo decreto interministeriale firmato a metà febbraio 2023 dai Ministri Calderone e Giorgetti, che ha revocato il CdA di ANPAL Servizi.

Nell’ultimo messaggio inviato alla comunità professionale il 13 dicembre scorso – che sarà ricordato come una sorta di nota testamentaria – nel dichiarare di aver trovato un’azienda in totale stallo si è assunto “pomposamente” la responsabilità di rilanciare l’azione strategica dell’agenzia e di realizzare nel corso del suo mandato un profondo processo di rinnovamento e di riorganizzazione, salvo poi dimettersi appena un mese dopo, accomodandosi verso altri e più vantaggiosi lidi. Posizione che sarà onorata – come egli stesso ha tenuto a chiarire – esattamente con il medesimo senso di responsabilità. Per la verità, si è presentato sin dall’inizio come un temporary manager, ma non ci ha dato neppure il tempo di comprendere le sue reali doti manageriali. Piuttosto abbiamo visto all’opera solo la temporaneità del suo incarico.

Nonostante le promesse, lascia una agenzia segnata ancora da un totale impasse, con l’ennesima proroga del Piano ponte 2023, con una incertezza legata alla programmazione delle attività per i prossimi anni, con l’assenza di un budget finanziario pluriennale. A tutto ciò si aggiunge il mancato avvio del processo di riorganizzazione, di cui ad oggi conosciamo solo i titoli delle future aree di produzione e di supporto. Così come non è stato fatto nulla per avviare il negoziato sul CCAL, su cui a più riprese, non ultimo a dicembre, si era impegnato. Nella sostanza l’unica cosa fatta riguarda la riconfigurazione del top management. I dieci mesi di gestione Temussi si sono caratterizzati da un forte accentramento delle informazioni e, dunque, da uno scarsissimo investimento nella partecipazione e nella valorizzazione delle competenze presenti e, peraltro, non dimentichiamo neppure la sua propensione ad una gestione autoritaria delle relazioni industriali.

Siamo fortemente preoccupati da questa oramai strutturale condizione di transizione a cui viene sottoposta irresponsabilmente e irrispettosamente l’agenzia. Solo negli ultimi tre anni, abbiamo assistito a ripetuti cambi al vertice, intervallati da una lunga fase di commissariamento. Un periodo nel quale il management ha mostrato tutta la sua debolezza, per l’assoluta assenza di capacità di riposizionare l’azienda rispetto alle trasformazioni tecnologiche e istituzionali che riguardano il mercato del lavoro, senza mai riuscire a colmare i continui vuoti lasciati dai numerosi avvicendamenti, allo scopo di evitare blocchi o rallentamenti delle attività. Un gruppo dirigente che in questi anni ha purtroppo dimostrato solo di riprodurre sé stesso, senza assumersi alcuna responsabilità manageriale, per cui è lautamente retribuito. Nonostante l’agenzia non sia sottoposta formalmente allo spoils system, subiamo tutti gli aspetti più deleteri e degradanti di un sistema di potere in continua riconfigurazione, terreno di interessi personali e di lottizzazione politica. Tutto ciò continua a produrre un rischioso svuotamento delle conoscenze concrete della comunità professionale, un disorientamento e una confusione rispetto agli obiettivi e alle attività, che a lungo andare può produrre solo forme di malessere.

Esistono oramai da tempo “due agenzie”. In una, quella del top management, la mobilità professionale è garantita, ed assume le caratteristiche talvolta parossistiche di continui spostamenti e riposizionamenti, a cui si aggiungono premi, indennità, sostegni economici. Nell’altra, costituita dalla gran parte delle e dei dipendenti, non esistono di fatto progressioni di carriera, ed è scandalosamente aumentato il pay gap tra top management e dipendenti, nonché si è inspessito il “tetto di cristallo” che blocca le carriere delle dipendenti. In questa seconda agenzia – in cui sono contenute le uniche energie che possono assicurarle un futuro – i desideri, le volontà di migliorare i propri saperi professionali, la domanda di partecipazione anche nella programmazione delle attività, sono continuamente castrati, diminuendo il benessere personale e collettivo.

Per contrastare questo quadro, a tratti desolante, siamo convinti che serva una assunzione di responsabilità da parte di tutta la comunità professionale. Solo un processo di condivisione “aperto”, di riattivazione di nuove energie, fondato su una larga partecipazione, può consentirci di uscire da questo blocco, che rischia di cristallizzarsi.

La Ministra Calderone deve ancora assumersi la responsabilità di dare stabilità all’azione strategica della nuova agenzia. Allo stesso tempo non consentiremo una ennesima sospensione delle relazioni industriali, in attesa di nuove nomine, visti che sugli ambiti negoziali prioritari Temussi ha solo procrastinato le decisioni. A breve comunicheremo appuntamenti, azioni e iniziative sindacali di mobilitazione.

RSA CLAP ANPAL Servizi