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SOGESID | Ciò che abbiamo fatto, ciò che resta da fare

13 April 2023

Con le brevi note a seguire, vorremmo avviare un bilancio pubblico di quanto fatto a partire dal dicembre del 2018, quando per la prima volta abbiamo proclamato uno sciopero, ottenendo uno straordinario risultato dal punto di vista della partecipazione e conquistando una prima interlocuzione col Governo di allora. Da quel primo sciopero proclamato in SOGESID dalle CLAP, alla costituzione, in primavera (2019), della lista per partecipare alle elezioni della RSU, ai 109 voti che ci hanno consentito di essere la prima Organizzazione Sindacale presso il Ministero dell’Ambiente (oggi MASE) e di eleggere due membri della RSU: mesi intensi, appassionanti, che hanno visto le CLAP radicarsi e crescere rapidamente.

Molto è cambiato dall’autunno del 2018, quello nel quale la Legge di Bilancio sancì la progressiva dismissione delle convenzioni tra SOGESID S.p.A. e lo stesso Ministero, di cui SOGESID S.p.A., come è noto, è società in house; norma che, mettendo a rischio la stabilità occupazionale, aprì inoltre la strada al concorso voluto dal Ministro Sergio Costa, col piano di nuove assunzioni che solo in parte è stato realizzato col concorso e che ha poi incontrato le assunzioni per il PNRR. Sì, da quell’autunno sembra passato un secolo, perché prima la pandemia da SARS-CoV-2 poi la guerra in Ucraina ci hanno proiettato in un altro mondo, dominato dall’incertezza, dalla paura, da una pluralità di emergenze – bellica, economica, sanitaria, climatica.

Nel nostro piccolo, con dedizione e generosità, abbiamo acceso i riflettori della politica sulle vicissitudini della Società di cui siamo dipendenti, pur lavorando, buona parte di noi, presso il Ministero dell’Ambiente. Lo abbiamo fatto con lo sciopero del 19 Dicembre 2018 con un presidio al Ministero dello Sviluppo Economico che ha consentito ai lavoratori aderenti alle CLAP di avviare un dialogo con il MISE preliminarmente attraverso un incontro con il Consigliere Vanin e successivamente con la condivisione di un dossier informativo sulla condizione dei lavoratori Sogesid e un ulteriore incontro, il 19 febbraio 2019, richiesto dallo stesso Consigliere.

Lo abbiamo fatto con lo sciopero del 10 luglio del 2019 al Ministero dell’Economia e Finanza, proclamato e realizzato con CGIL e CISL, in un breve momento nel quale sembrava possibile dare vita a un rapporto positivo e fecondo tra le diverse anime sindacali, mettendo al centro gli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori tutti, mettendo da parte “interessi di bottega” e competizione tra le sigle.

Lo abbiamo poi fatto ottenendo la mobilitazione dei Parlamentari di LeU/Sinistra Italiana e PD, che hanno presentato emendamenti alle Leggi di Bilancio 2019, 2020, 2021 ma, soprattutto, ai Decreti “Milleproroghe”, che hanno consentito di posticipare dal febbraio 2020, all’attuale 2026 la progressiva dismissione delle convenzioni. Il problema occupazionale non è risolto, perché si tratta di una proroga, che però ci ha consentito di guadagnare tempo prezioso.

Non ci siamo fatti intimorire neanche quando abbiamo voluto avere chiarezza sullo stato delle Convenzioni stipulate tra l’ex MATTM e la Sogesid attraverso una richiesta di accesso agli atti trasmessa al Ministero nel luglio 2019.

Abbiamo preteso più volte di conoscere i criteri utilizzati dalla Sogesid per gli adeguamenti dei livelli apportati a seguito dell’assessment per i quali non vi è a tutt’oggi risposta.

A un passo dal primo lockdown (marzo 2020), il 19 febbraio abbiamo contribuito a organizzare l’ultima grande assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori. In diverse centinaia diedero mandato alla RSU al completo di non cedere sulla decurtazione del 50% del buono pasto, mentre si giunse poi alla sottoscrizione, nel luglio del 2020, dell’Accordo quadro che quella decurtazione ha ratificato, istituendo un recupero poi cancellato dal bilancio in rosso della Società. I nostri membri della RSU, seppur in minoranza, decisero di manifestare il proprio dissenso, chiarendo i motivi della mancata sottoscrizione che hanno riguardato principalmente da un lato l’assoluta inadeguatezza dell’accordo sui recuperi economici sia una tempestiva sottoscrizione di un accordo di smartworking che garantisse ai lavoratori l’assegnazione del buono pasto anche in modalità di lavoro agile. Ancora oggi le OO.SS. confederali non perdono occasione di offendere le CLAP per quella scelta, ma i problemi di allora, tra questi il sotto-inquadramento diffuso di lavoratrici e lavoratori, rimangono in parte irrisolti.

La pandemia, il lavoro da remoto che si è protratto per mesi, hanno reso il confronto e la discussione più difficoltosi, ma non ci siamo arresi. Abbiamo continuato a organizzare assemblee, anche online, anche senza la collaborazione dei membri confederali della RSU. Abbiamo organizzato ben 5 assemblee a partire dal 2019 al 2022. Pensavamo e pensiamo che la partecipazione, la trasparenza, il dialogo anche duro, siano patrimonio democratico fondamentale.

Negli anni che ci hanno portato fino a oggi, ci siamo battuti per la contrattazione sullo Smart Working, per la stabilizzazione dei dipendenti con contratti di lavoro a tempo determinato, per la parità di genere e contro il gender pay gap (dando un contributo importante agli scioperi transnazionali e femministi dell’8 marzo), per l’adeguamento dei livelli (con l’azione sindacale e legale). E non abbiamo mai perso di vista che la proroga al 2026 del taglio delle convenzioni ha solo spostato in avanti il problema occupazionale, essendo sfumata la possibilità, a partire da una proposta del Ministro Cingolani (maggio 2021), di internalizzare buona parte del personale dipendente SOGESID S.p.A. ma distaccato al Ministero.

Come segnalato nel nostro ultimo documento, abbiamo riscontrato anche tutti i limiti della RSU. Costretta troppo spesso a ratificare, nulla più, gli accordi relativi alla contrattazione di secondo livello. Ma riteniamo altrettanto che, seppur voce fuori dal coro, la presenza nella RSU sia stata importante. Accesso alle informazioni, diritto di assemblea e di comunicazione sindacale, piccoli e grandi risultati, denuncia pubblica e rapporto con le istituzioni: una costellazione di strumenti al servizio delle lavoratrici e dei lavoratori che vorremmo confermare anche in futuro. Presto, infatti, si dovrà tornare al voto, perché sono passati già quattro anni dall’aprile del 2019. Consapevoli dei limiti e della parzialità della nostra azione, lo siamo pure dei risultati ottenuti e delle buone pratiche messe in circolo. Siamo certi, però, che da soli non bastiamo, che ci vuole l’impegno di tutte e tutti e che ciascuna/o lavoratrice/lavoratore potrà fare la differenza.

Riprendiamo la parola, rimettiamoci in cammino per i nostri diritti!

CLAP – Camere del Lavoro Autonomo e Precario

RSU CLAP SOGESID S.p.A.

Coordinamento delle/dei lavoratrici/lavoratori SOGESID S.p.A.