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11 ottobre: sciopero generale contro lo sblocco dei licenziamenti e la precarietà, per il reddito

23 July 2021

Tutte le sigle del sindacalismo conflittuale, tra queste le CLAP, proclamano sciopero generale per il prossimo 11 ottobre. Per combattere il “cataclisma occupazionale” che già ha cominciato a colpire l’Italia e l’Europa.

Una buona notizia: finalmente il sindacalismo conflittuale unisce le forze e proclama uno sciopero generale unitario. La drammaticità della situazione, con la pandemia che non arretra e lo sblocco dei licenziamenti imposto da Confindustria, ha spinto a mettere da parte interessi particolari, sollecitando una convergenza di cui da tempo si sentiva bisogno.

Per le Camere del Lavoro Autonomo e Precario sarà una sfida importante. In primo luogo perché si tratterà di far crescere lo sciopero nei luoghi di lavoro, ma anche e soprattutto nei bacini dello sfruttamento del lavoro precario, nero e grigio, tra le tante figure dell’illecito lavoro autonomo e non solo nel lavoro dipendente. In secondo luogo perché riteniamo la piattaforma comune un passo importante, però ancora insufficiente: sottovalutate o assenti, infatti, questioni del tutto decisive, dall’estensione del Reddito di Cittadinanza alla riforma in senso universalistico degli ammortizzatori sociali; dai diritti del lavoro da remoto al welfare più in generale.

La convergenza è fondamentale, dunque occorrerà mettercela tutta affinché la giornata del 18 ottobre prossimo sia un potente momento di discontinuità. Affinché questo accada, è necessario da subito qualificare la piattaforma nel senso sopra brevemente definito e su cui avremo modo di tornare. Unità e innovazione, convergenza e apertura: tutto ciò si tratta di tenere assieme, guardano a quanto messo in campo dagli scioperi globali femministi negli ultimi anni. Augurandoci che l’effervescenza sociale riprenda fiato, che le lotte molecolari, che pure attraversano il lavoro precario, crescano e inizino a fare massa critica. A tutto ciò ci dedicheremo nei mesi che ci separano dallo sciopero generale.


Leggi a seguire il Comunicato unitario

Le scriventi OO.SS., preso atto della definizione delle date delle prossime elezioni amministrative in programma in diversi comuni italiani il 3-4 ottobre con possibile ballottaggio il 17-18 ottobre, e dei conseguenti periodi di franchigia previsti dalla normativa sul diritto di sciopero, comunicano la revoca dello sciopero generale di tutti i settori privati e pubblici per l’intera giornata del 18.10.2021 e proclamano lo sciopero generale che riguarderà tutti i settori privati e pubblici per l’intera giornata dell’11.10.2021 dalle ore 00,01 alle ore 23,59 – compreso il primo turno montante per i turnisti.

ADL COBAS – CIB UNICOBAS – CLAP- CONFEDERAZIONE COBAS – COBAS SANITA’, UNIVERSITA’ E RICERCA- COBAS SCUOLA SARDEGNA – CUB – FUORI MERCATO – SGB – SI COBAS –SIAL COBAS – SLAI COBAS S.C. – USB – USI CIT

 

Comunicato stampa aggiornato alla luce della nuova data di convocazione

Contro licenziamenti e macelleria sociale l’intero sindacalismo di base si unisce e proclama uno sciopero generale dei settori privati e pubblici su tutto il territorio nazionale per l’intera giornata del 11/10/2021

I licenziamenti alla Gianetti Ruote, alla GKN, alla Whirpool e alla Logista si aggiungono alle migliaia avviati in piccole aziende che non arrivano alla cronaca nazionale e vanno a ingrossare gli oltre 900 mila lavoratori e lavoratrici licenziati nel corso di questi ultimi mesi.

Lo sblocco dei licenziamenti sottoscritto con la complicità di Cgil-Cisl-Uil è legato a doppio filo ai piani di ristrutturazione capitalistica messi in campo dai padroni attraverso le direttive del governo Draghi e dell’Unione Europea.

Il perdurare della crisi pandemica, col drammatico impatto sociale che questa ha già prodotto sia sul versante sanitario sia sulle condizioni di vita, di lavoro e salariali, non ha impedito al padronato di intensificare lo sfruttamento sia nel settore privato che nel pubblico impiego: aumentano i ritmi e il controllo, proliferano le forme di precarietà più selvagge, e con l’alibi di una crisi che spesso è solo apparente, le imprese agitano lo spettro dei licenziamenti di massa per delocalizzare e/o favorire il ricambio di manodopera garantita con masse di giovani ultra-ricattati e sottopagati.

La crisi pandemica ha messo drammaticamente a nudo lo sfascio del sistema sanitario prodotto da una politica ultradecennale di tagli e privatizzazioni, così come la distruzione dei servizi sociali (istruzione, trasporti, asili nido, ecc.).

Il governo Draghi, lungi dall’invertire questa tendenza, continua ad alimentarla, come dimostra la liberalizzazione dei subappalti e l’utilizzo dei fondi dello PNRR, gran parte dei quali sono destinati ai padroni e agli speculatori, cioè i primi responsabili della crisi economica e del disastro sanitario e sociale cui abbiamo assistito in quest’anno e mezzo di pandemia.

L’intollerabile escalation repressiva in corso contro gli scioperi e contro le lotte sociali, (con cariche della polizia, denunce sistematiche, fogli di via, ecc.) legittima nei fatti le violenze e le aggressioni contro lavoratori e attivisti sindacali da parte di squadracce padronali a cui abbiamo assistito in questi mesi e che hanno portato all’omicidio del sindacalista Adil Belakhdim.

Di fronte a questo scenario vi è la necessità e l’urgenza di una risposta decisa, compatta e coordinata su scala nazionale.

Per questo motivo le scriventi OO.SS. proclamano uno sciopero generale unitario che riguarderà tutti i settori privati e pubblici per l’intera giornata del 11/10/2021.

Da oggi all’11 ottobre lavoreremo a costruire un vero e proprio stato di agitazione permanente, con assemblee e iniziative di lotta sui luoghi di lavoro e sui territori, con l’obiettivo di generalizzare la mobilitazione a tutti quei movimenti e quei settori sociali che intendono contrapporsi ai piani di supersfruttamento, precarietà, disoccupazione, devastazione sociale e ambientale imposti dai padroni su scala nazionale e internazionale. Per questo dichiariamo fin da ora il nostro impegno alla costruzione delle mobilitazioni di fine ottobre contro il G-20 di Roma.

Lo Sciopero Generale è convocato per le seguenti ragioni e i seguenti obbiettivi:

  • Contro lo sblocco dei licenziamenti; per la riduzione generalizzata dell’orario di lavoro a parità di salario al fine di contrastare l’attacco all’occupazione e ai salari;
  • Per il rilancio dei salari, con forti aumenti economici e con l’istituzione di un meccanismo di piena tutela dei salari dall’inflazione;
  • Garanzia del reddito attraverso un salario medio garantito a tutti i disoccupati; per l’accesso gratuito e universale ai servizi sociali e un unico sistema di ammortizzazioni sociali che garantisca la effettiva continuità di reddito e salario;
  • Contrasto alla precarietà e allo sfruttamento; abrogazione del Jobs Act, superamento degli appalti e del dumping contrattuale e forte contrasto all’utilizzo indiscriminato dei contratti precari;
  • Rilancio degli investimenti pubblici nella scuola, nella sanità e nei trasporti, contro la privatizzazione, la mercificazione e lo smantellamento dei servizi pubblici essenziali, dei settori fondamentali, di pubblica utilità e delle infrastrutture; contro i progetti di autonomia differenziata e le attuali forme di regionalizzazione; per l’uguaglianza dei diritti e dei servizi su tutto il territorio nazionale;
  • Per una vera democrazia sindacale: contro il monopolio delle organizzazioni sindacali concertative, per dare ai lavoratori il potere di decidere chi deve rappresentarli; per il diritto di sciopero e l’abrogazione di ogni normativa repressiva che ne mini e riduca l’efficacia, a partire dal decreto-Salvini.
  • Per il rafforzamento della sicurezza dei lavoratori, dei sistemi ispettivi e del ruolo delle RLS;
  • Per la tutela dei lavoratori immigrati: permesso di soggiorno a tutti gli immigrati;
  • Contro lo sblocco degli sfratti, per un nuovo piano strutturale di edilizia residenziale pubblica che preveda anche il riuso del patrimonio pubblico in disuso;
  • Contro ogni discriminazione di genere: per una vera parità salariale, occupazionale e dei diritti delle donne, nei luoghi di lavoro e nella società;
  • Per la tutela dell’ambiente, il blocco delle produzioni nocive e delle grandi opere speculative;
  • Contro il G-20 di Roma e le ipocrite passerelle dei padroni del mondo: per l’unità e la solidarietà internazionale tra le lotte dei lavoratori e degli sfruttati.

13/08/2021