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8 marzo 2021 | Essenziale è il nostro sciopero, essenziale è la nostra lotta!

3 March 2021

Le Camere del Lavoro Autonomo e Precario verso l’8 marzo

Lo sciopero femminista dell’8 marzo chiamato dal movimento Non Una Di Meno, ancora di più quest’anno, ci sembra un momento di lotta necessario, a cui riteniamo doveroso aderire e contribuire.

Un anno difficile, quello appena trascorso, in cui la pandemia ha evidenziato la centralità del lavoro delle donne e mostrato, in modo brutale, come il modello di sviluppo attuale sia in contraddizione con la riproduzione della vita stessa.

Le donne nei servizi cosiddetti “essenziali” non hanno mai smesso di lavorare e sono quelle che hanno pagato più pesantemente l’emergenza pandemica, con ritmi e condizioni di lavoro massacranti e con la propria salute psicofisica (i contagi da Covid-19 sul posto di lavoro hanno colpito per il 70% donne). Tutti i dati a disposizione dall’inizio del lockdown ci riportano che tra coloro che stanno facendo di più le spese della crisi sanitaria e lavorativa vi sono le donne, i giovani, i migranti, i più anziani, coloro che hanno contratti meno tutelati, precari. Sono 444mila le persone che hanno perso il lavoro nell’ultimo anno, di cui il 70,2% sono donne.

E lo sblocco dei licenziamenti peggiorerà ulteriormente i livelli di occupazione. Nell’ultimo anno, inoltre, si è registrata una tendenza da parte delle donne, soprattutto quelle con figli a carico, a dimettersi dal lavoro. Preoccupanti, poi, sono gli studi sullo stress e sul malessere delle donne in relazione al lavoro provocati dalla crisi sanitaria, dalla gestione dei carichi di cura, dall’allontanamento dal lavoro, dalla mancanza di relazioni fuori dall’ambito domestico, e, ancora, dal mobbing, dalle molestie, dalle discriminazioni. La violenza domestica ha visto un ulteriore e gravissimo aumento, queste ultime settimane segnalano una tendenza che ci pone una volta di più in allarme: solo dall’inizio del 2021 sono 15 le donne uccise da partner, ex partner o familiari. Secondo i dati diffusi dal Dipartimento Pari Opportunità, durante il lockdown le chiamate al 1522 sono aumentate del 73%.

Il lavoro da casa sta significando molto spesso meno welfare, scaricando i costi su chi lavora, a detrimento delle risorse e dei servizi di assistenza e cura. Si sta dispiegando come “lavoro senza fine”, dove nel processo di virtualizzazione, anche le occasioni di socialità e di relazione sono di fatto individualizzate. Effetti che non solo hanno sovraccaricato il lavoro delle donne, ma che rischiano di indebolire processi di consapevolezza, sindacalizzazione, capacità di risposta e organizzazione.

Le lavoratrici della sanità, che fronteggiano tutti i giorni la crisi pandemica, all’aumento del carico di lavoro – troppo di frequente in condizioni di scarsa sicurezza che abbiamo dovuto denunciare – non solo non vedono riconosciuto in termini salariali adeguati il proprio impegno, le proprie prestazioni, ma continuano ad avere contratti precari, spesso in regime di esternalizzazione.

Le lavoratrici dello spettacolo, il cui lavoro è già strutturalmente intermittente, non hanno ancora ottenuto la garanzia di sussidi degni capaci di assicurare loro una continuità di reddito.

Le lavoratrici domestiche e della cura, spesso migranti, prima dimenticate dai decreti del governo, hanno poi visto corrispondersi sostegni insufficienti, per non parlare della discriminante razzista che ancora vige per l’accesso al reddito di cittadinanza.

Le misure messe in campo finora evidentemente non sono state adeguate: frammentarie, segmentate, discriminatorie. E anche le missioni su cui ruota il Recovery Plan con ingenti risorse che giungeranno alle imprese, al di là delle retoriche sulla parità di genere, al momento non mettono in discussione l’impianto familista e selettivo.

I campi di battaglia che, a partire dall’8 marzo, si aprono sono molteplici e proprio per questo mettiamo a disposizione un ulteriore strumento. Il 4 marzo apre a Roma “CARE FOR ALL” un nuovo sportello-lavoro per tutelarsi, conoscere i propri diritti e lottare per farli rispettare. Uno sportello con un focus particolare sul lavoro domestico e della cura, un settore al centro di un’enorme contraddizione in tempi di pandemia: da un lato messo al centro di discorsi che ne esaltano l’importanza e l’essenzialità, dall’altro totalmente dimenticato quando si tratta di garantire diritti e sussidi. Un settore profondamente femminilizzato (90% circa) e migrante (più del 70%), caratterizzato da frequente sotto-inquadramento, molestie e da un tasso di irregolarità altissimo, a scapito delle condizioni di lavoro e di vita delle lavoratrici.

Essenziale è il nostro sciopero, essenziale è la nostra lotta!

Scarica il vademecum sullo sciopero

Scarica il volantino – Ideazione/grafica Vittorio Giannitelli


L’8 marzo sciopera e scendi in piazza con Non Una Di Meno:

  • Ore 10:30 | Flash mob al Ministero Economia e Finanze (via XX settembre 97)

  • Ore 17 | Presidio – Roma è zona fuxia! (Piazza Esquilino)