L’ennesimo sciopero, l’ennesima mobilitazione della lavoratrici e dei lavoratori ANPAL Servizi: i precari “storici”, che pretendono la stabilizzazione immediata come indicato – ben un anno fa – dalla Legge 128/2019; con loro, una robusta delegazione del personale stabile o da poco stabilizzato. Ancora una volta in presidio sotto il Ministero del Lavoro, con precari provenienti dalle Regioni vicine; flash mob a Palermo, sotto la sede di ANPAL Servizi, e Milano, nella mobilitazione dei riders. Da Nord a Sud, l’ennesima giornata di lotta per affermare che la condotta antisindacale dei vertici di ANPAL Servizi nei confronti delle Camere del Lavoro Autonomo e Precario è inaccettabile, un vero e proprio vulnus costituzionale; inaccettabile la paralisi che gli stessi vertici stanno determinando – e rischiano di imporre sempre di più – nella gestione delle politiche attive del lavoro. Non era scontato che la mobilitazione riprendesse forma e forza, dopo due anni e oltre 10 scioperi, ma soprattutto considerando la drammatica condizione in cui versa il Paese tutto a causa della pandemia. Invece, così è stato. Di più: al presidio ha partecipato una delegazione di lavoratrici e lavoratori dello spettacolo, esplicitando i nessi solidali che ormai intercorrono tra le vertenze più emblematiche della condizione precaria.
Una nostra delegazione è stata quasi subito ricevuta dal Responsabile della Segreteria tecnica del Ministro, Michele Forlivesi, dal Capo e dal Vicecapo dell’Ufficio Legislativo, Giuseppe Bronzini e Roberto Riverso. Abbiamo dunque avuto modo di entrare nel merito delle questioni:
Forlivesi, Bronzini e Riverso, hanno ribadito:
Vale la pena aggiungere che, mentre si svolgeva il nostro confronto presso il Ministero, il Presidente di ANPAL e Amministratore Unico di ANPAL Servizi, Domenico Parisi, era in audizione alla Commissione Lavoro della Camera, evidentemente privo di una visione strategica per rilanciare le politiche attive. Nell’intervento non è emersa la progettazione di azioni operative ed efficaci, di misure urgenti capaci di far fronte allo shock occupazionale imminente. La sua inadeguatezza è ormai dichiarata, ha infatti affermato: «Sinceramente non ho una risposta precisa su come può essere migliorata l’efficienza dell’ANPAL, è un problema e bisogna risolverlo. È anche una decisione politica se tenerla o chiuderla». Ha inoltre asserito di avere «rapporti solidi con le Regioni». Dichiarazione quest’ultima vistosamente contraddittoria, dato che a luglio Parisi si è reso protagonista di uno strappo istituzionale senza precedenti, approvando – dopo tre bocciature – il Piano Industriale di ANPAL Servizi, nonostante il voto contrario di uno dei due membri del CdA di ANPAL, Claudio Di Berardino, Assessore al Lavoro della Regione Lazio e rappresentante delle Regioni che, sulle politiche attive del lavoro, hanno come noto le competenze.
Un’altra fondamentale giornata di lotta, che si combina con il contenzioso avviato contro la condotta antisindacale di ANPAL Servizi. Vigileremo, nelle prossime settimane, ovviamente pronti a mettere in campo tutte le azioni sindacali e legali necessarie affinché tutti vengano stabilizzati.
CLAP ANPAL Servizi
Rassegna stampa:
Alberto Sofia, Il Fatto quotidiano