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ANPAL Servizi | Grande giornata di lotta: incontro col Sottosegretario Di Piazza, martedì mattina con la Ministra Catalfo!

2 July 2020

Per la decima volta negli ultimi 2, lavoratrici e lavoratori ANPAL Servizi scioperano l’intera giornata e tornano sotto la sede nazionale dell’azienda a Roma. 520 collaboratori, precari da anni e con 5 prove selettive in media superate, sono in scadenza, mentre nulla accade sul fronte delle stabilizzazioni. L’Amministratore Unico Domenico Parisi, neanche a dirlo, negli Stati Uniti. A seguire il Comunicato stampa che racconta la lunga e importante giornata di lotta, la solidarietà delle forze politiche, l’incontro col Sottosegretario Di Piazza e quello che avverrà il prossimo martedì con la Ministra Nunzia Catalfo.

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Arriva il momento in cui finiscono il tempo e la pazienza: così, oggi è stato, per le precarie e i precari “storici” di ANPAL Servizi. 2 anni di mobilitazione permanente, 10 scioperi, compreso quello di oggi, decine di presidi e azioni comunicative, 2 anni di incontri negoziali con il Ministero del Lavoro e i parlamentari. Dopo aver conquistato, grazie alla lotta e anche – indubbiamente – a un’ampia mobilitazione delle forze politiche di maggioranza, Ministra Nunzia Catalfo compresa, la Legge 128/2019, la pazienza degli operatori delle politiche attive è finita. La norma, infatti, in modo inequivocabile dispone la stabilizzazione dell’intera platea dei precari “storici”; dalla sua approvazione, sono già trascorsi 8 lunghi mesi. Tranne la trasformazione di qualche decina di tempi determinati in scadenza e scaduti, nient’altro.

Ora basta: così, stamane, i precari (con loro, non pochi dipendenti stabili) hanno scioperato e sono tornati in presidio sotto la sede nazionale di ANPAL Servizi a Roma; mentre in contemporanea un presidio si svolgeva anche a Palermo. Non solo: dalle 12 hanno simbolicamente occupato l’atrio dell’azienda, chiedendo con determinazione una definitiva soluzione al paradossale dramma – soprattutto in tempo di pandemia – di lavoratori precari che ricollocano disoccupati. A maggior ragione perché i collaboratori, 520, con anni e anni di contratti temporanei alle spalle e in media 5 prove selettive superate, scadono tra il 31 luglio e il 30 settembre. Paradosso nel paradosso, il rischio ruvido è che proprio gli operatori delle politiche attive, mentre si prorogano giustamente CIG e blocco dei licenziamenti, rimangano senza lavoro.

Una parte dei parlamentari (Chiara Gribaudo del PD, Stefano Fassina di LeU, Annamaria Parente di Iv) che la scorsa settimana hanno scritto al Premier Conte e, con loro, una consigliera della Regione Lazio (Marta Bonafoni, Lista civica Zingaretti) hanno raggiunto il presidio nella mattinata, manifestando una solidarietà non retorica, ma appassionata, generosa, complice. Questo è un fatto: società e politica possono dialogare, e farlo al meglio, quando si volta pagina rispetto alla precarietà e al suo ricatto umiliante. D’altronde, perché disperdere personale qualificato e competenze, nel momento in cui il sistema Paese dovrà affrontare la più grave crisi occupazionale dal dopoguerra? Domanda retorica, questa. Un perché, salvo l’arbitrio, non c’è.

Mattinata intensa, che si è risolta quando la Segreteria del Ministero del Lavoro ci ha convocato: martedì 7 luglio, ed è motivo di soddisfazione, torneremo a incontrare la Ministra Nunzia Catalfo. Intanto, nel primo pomeriggio, siamo stati ricevuti dal Sottosegretario Stanislao Di Piazza. Un confronto molto positivo: abbiamo avuto modo di raccontare la sofferenza della comunità professionale, da anni precaria e in bilico, ma anche di mettere a disposizione le competenze della stessa nel ripensamento necessario delle politiche attive. Di Piazza ha espresso determinato sostegno alla stabilizzazione dei precari “storici” tutti, insistendo sulla fondamentale convergenza delle forze, delle competenze e di chi governa, nella ridefinizione del welfare, degli ammortizzatori sociali, del lavoro e della formazione; senza la quale, vale la pena aggiungere, il Paese rischia di non farcela a risollevarsi.

La questione è chiara: stabilizzare i precari ANPAL Servizi significa sanare una paradossale piaga che va avanti da troppi anni, ma, nello stesso tempo, mettere subito in campo misure all’altezza della congiuntura storica e internazionale che ci tocca in sorte. Martedì 7 luglio sarà dunque un incontro fondamentale, decisivo. Siamo fiduciosi e ci aspettiamo parole definitive dalla Ministra Catalfo, per voltare pagina e restituire un futuro a noi, per impegnarci tutti assieme a restituirlo al Paese.

CLAP ANPAL Servizi

 

Rassegna stampa:

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