ANPAL Servizi

ANPAL Servizi | Facciamo chiarezza: il Piano industriale approvato NON stabilizza tutti i precari “storici”!

16 July 2020

Comunicato stampa – Roma 16 luglio 2020 | Le decisioni prese, negli ultimi giorni, dal management di ANPAL Servizi, stanno generando uno scontro istituzionale con rari precedenti. L’ultimo atto scomposto della fallimentare gestione dell’Amministratore Unico Domenico Parisi; gestione che rischia di proseguire nel tempo, di mettere a rischio il futuro di centinaia di lavoratrici e di lavoratori, aggravando la paralisi di ANPAL e ANPAL Servizi in una fase in cui le politiche attive dovrebbero invece svolgere una funzione decisiva per il rilancio del sistema Paese.

Lo scorso 8 luglio, il Consiglio di Amministrazione di ANPAL, dopo ben tre bocciature, ha approvato il Piano industriale di ANPAL Servizi. Lo ha fatto nonostante l’opposizione delle Regioni, nella figura dell’Assessore al Lavoro della Regione Lazio Claudio Di Berardino, che nel corso degli ultimi mesi ha più volte evidenziato le carenze del suddetto Piano. Tra queste, la più importante riguarda proprio la stabilizzazione dei precari “storici”. Stabilizzazione che tra l’altro non richiedeva – e ciò lo sosteniamo da mesi, diversamente da quanto invece afferma il management di ANPAL Servizi – l’approvazione del Piano, essendo la Legge 128/2019 chiarissima nella sua prescrizione.

Nonostante l’A.U. Parisi continui a ripetere che «l’approvazione del Piano chiude finalmente l’annosa questione del precariato storico di ANPAL Servizi», tale documento (Deliberazione ANPAL n. 8) non risolve i problemi da noi denunciati e, purtroppo, non chiude definitivamente la vicenda del precariato “storico”. Bene essere chiari:

  • Il Piano non applica la Legge 128/2019, non prevede la stabilizzazione in un’unica tornata di tutta la platea dei precari “storici”;
  • Conferma piuttosto i numeri già trapelati nelle precedenti versioni, quando il Piano è stato bocciato: solo 550 nuove assunzioni, selezioni in alcun modo semplificate per i collaboratori; di conseguenza, resterebbero fuori dal processo di stabilizzazione più di 100 collaboratori;
  • Come se non bastasse, il documento stabilisce il reclutamento di 277 nuovi collaboratori; invece di risolvere il problema del precariato, il Piano lo aggrava, considerando che l’azienda dispone di altri 2.874 precari assunti nei mesi scorsi, i Navigator.

È evidente, dunque, che non vi è alcuna garanzia della stabilizzazione dei collaboratori “storici”. Anche perché, bene ribadirlo, questi dovranno sostenere una prova scritta e una orale (le ennesime, avendone superate in media 5) e, solo se le superano, saranno stabilizzati; altrimenti si aggiungeranno agli altri 100 esuberi. Nonostante il Piano annunci la necessità immediata di affrontare la crisi derivata dall’emergenza sanitaria, ANPAL Servizi non ritiene opportuno predisporre procedure di stabilizzazioni tempestive e semplificate, coerentemente con quanto sta avvenendo in altri comparti della Pubblica Amministrazione.

Non c’è alcuna certezza, poi, sulla sostenibilità finanziaria del Piano, dal momento che, nel 2021 e 2022, dovranno essere complessivamente reperite ulteriori risorse pari a circa 131 milioni di euro. È curioso dunque che l’A.U. Parisi dichiari che il Piano aveva esattamente lo scopo di garantire la sostenibilità finanziaria dell’azienda e del processo di stabilizzazione. Inoltre, nello stesso documento in cui si ribadisce che non vi sono risorse a sufficienza, si stabilisce la promozione di 2 nuovi dirigenti. Assente, infine, una proposta operativa dettagliata che faccia di ANPAL Servizi struttura decisiva per fronteggiare l’imminente crisi occupazionale.

Il Decreto Direttoriale dell’ANPAL (n. 283/20) ha recentemente sospeso alcune attività di ANPAL Servizi, in assenza di chiarimenti e informazioni dall’ANPAL richiesti nei mesi scorsi. A fronte di questa decisione, che non ha ricaduta alcuna sulla stabilizzazione dei precari, il 15 luglio Parisi, con due successive comunicazioni rivolte alla comunità professionale, ha aggiunto ulteriore confusione: nella prima, ha utilizzato strumentalmente il Decreto per bloccare le stabilizzazioni dei contratti a tempo determinato, e persino le proroghe degli oltre 520 collaboratori in scadenza tra luglio e settembre; nella seconda, a distanza di poche ore, probabilmente arrendendosi alle evidenze, ha dichiarato che il processo di stabilizzazione sarebbe continuato. Con uno stile comunicativo insostenibile, improntato a un vagamente friendly populismo manageriale, Parisi ancora una volta ha esibito un atteggiamento irrispettoso nei confronti delle OO.SS. e delle relazioni industriali in genere, della comunità professionale tutta: i precari sono diventati ostaggio delle sue uscite, sequestrati nei loro destini insicuri, utilizzati come scudo per la sua personale e grave contrapposizione con le Regioni e ANPAL stessa. Lo strappo istituzionale consumato con l’approvazione del Piano, lo ripetiamo con forza, non risolve i problemi, piuttosto aggrava la paralisi del sistema delle politiche attive, rendendo più incerta la risoluzione del precariato “storico”.

Alla luce di quanto scritto, abbiamo già sollecitato la Ministra del Lavoro Nunzia Catalfo, come d’altronde con lei pattuito nell’incontro del 7 luglio, ad aggiornare il confronto presso il Ministero, chiedendo quindi di essere nuovamente e urgentemente convocati. Segnaliamo fin da ora che la mobilitazione e la lotta non si fermeranno fino alla stabilizzazione di tutto il bacino dei precari “storici”. Il paradosso dei «precari che ricollocano disoccupati», oggi più che mai drammatico, va superato una volta per tutte. Siamo decisi a batterci senza sosta e con tutti i mezzi, sindacali e legali, perché questo accada.

CLAP ANPAL Servizi