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SOGESID | Concorso al Ministero dell’Ambiente: risposta sbagliata a un problema giusto

18 September 2019

Comunicato stampa, Roma 18.09.19 | E così è arrivato il concorso. Da noi atteso per decenni è giunto, come promesso dal Ministro Sergio Costa, confermato in questi giorni nel suo dicastero dal secondo governo presieduto da Giuseppe Conte, ma contraddistinto da una nuova maggioranza. Il concorso è arrivato mentre nulla ancora si è fatto per modificare la scorsa Legge di Bilancio, dunque la progressiva dismissione – da essa prevista – del rapporto con SOGESID S.p.A. da parte del Ministero dell’Ambiente. Dopo mesi di battaglie e di scioperi, abbiamo chiarito a colleghi e cittadini che la dismissione porterà con sé, inevitabilmente, tagli al personale che lavora all’interno del Ministero e che garantisce il funzionamento delle politiche ambientali: dalla gestione dei rifiuti alle bonifiche, dalla tutela delle acque e della biodiversità al dissesto idrogeologico, ecc.

Fin dall’inizio abbiamo criticato la combinazione oppositiva di concorso pubblico e dismissione progressiva delle convenzioni tra Ministero dell’Ambiente e SOGESID. Nella direzione della salvaguardia dei posti di lavoro, ma auspicando un processo di internalizzazione presso il Ministero del personale che, nel Ministero, da anni è impiegato, pur essendo formalmente dipendente SOGESID. A partire da queste istanze ci siamo confrontanti con il precedente governo e lo faremo ancora con fermezza, e maggiore forza e nettezza, col governo che si è appena insediato, attraverso l’iniziativa unitaria delle lavoratrici e dei lavoratori.

Ci preme, in questo breve comunicato, denunciare pubblicamente i contenuti del concorso al quale pure parteciperemo e che, come una doccia fredda e amara, ci ha investito durante l’estate. Leggendo il testo del bando, siamo rimasti stupefatti nell’apprendere che, per le prove concorsuali, sono richieste materie che solo in maniera generica hanno a che fare con quanto fa il Ministero dell’Ambiente, e viceversa attengono a corsi universitari, o sono proprie della ricerca scientifica (ad esempio, ‘botanica marina applicata’ e ‘fisiologia delle piante’), peraltro senza prendere in considerazione eventuali titoli scientifici quali le pubblicazioni. Vi sono poi materie legate alle competenze del Ministero delle Politiche Agricole (ad esempio, ‘selvicoltura’, ‘estimo agrario e sistemi colturali’).

Inoltre lascia basiti anche la scelta delle lauree che possono partecipare ai diversi profili: alcune lauree di ambito scientifico-ambientale sono precluse in maniera inspiegabile da profili tecnici aperti invece a lauree umanistiche (il profilo geologia aperto a musicologi e ottici fisici, precluso a scienze ambientali e naturali) oppure il profilo economia aperto a laureati triennali in scienze naturali.

Abbiamo poi scoperto che, per fare largo ai giovani, e dopo aver definito il nostro lavoro «inutile» e «sterile», vengono equiparate le lauree triennali, specialistiche e a quelle del vecchio ordinamento e addirittura queste ultime, in alcuni casi, sono completamente escluse.

Abbiamo citato soltanto alcuni degli elementi a dir poco critici, che penalizzano merito ed esperienze acquisite, ma potremmo estendere la denuncia. E lo faremo indubbiamente con le mobilitazioni prossime. È stato già un errore fare uso del concorso – da noi ritenuto necessario – in contrapposizione delle lavoratrici e dei lavoratori SOGESID impiegate/i nel Ministero; lo è ancora di più il concorso al quale ci troveremo – come tanti – a partecipare nei prossimi mesi. Competenze acquisite sul campo, dopo una formazione assai prolungata, non possono essere sciupate in questo modo, soprattutto adesso che uno degli obiettivi del nuovo governo è l’economia Green. La protesta a tutela della nostra continuità occupazionale non si ferma.

 

Coordinamento lavoratrici e lavoratori SOGESID S.p.A.

CLAP – Camere del Lavoro Autonomo e Precario