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Solidali con Marco La Corte! La vita non ha prezzo!

26 February 2019

Il lavoro, nelle piattaforme del Food Delivery, viene pagato poco. Ma c’è di più: si rischia moltissimo, con assicurazioni infortuni ridicole. Le CLAP avviano da subito una raccolta fondi a sostegno del rider che, mentre lavorava lo scorso venerdì a Roma, si è ferito gravemente a causa di un incidente.

Ventitré anni, orari di lavoro massacranti facendo le consegne per Deliveroo: 5 euro a consegna, non più di 1.300 euro in un mese senza tregua, da cui togliere le spese di affitto del motorino. Marco La Corte, venerdì scorso, stava finendo il turno, quando un pirata della strada lo ha travolto, spazzandolo via dal motorino. Poteva morire. Ha perso la milza oltre a varie fratture. Poteva andare anche peggio, ma di certo bene non è andata.

Deliveroo si fregia di avere un’assicurazione per gli infortuni. Vanto che tenta di nascondere l’illecito che sta a monte, ovvero il più subordinato degli impieghi qualificato come lavoro autonomo. Dal punto di vista formale, non esiste assicurazione sociale che copre infortunio e malattia per collaboratori e autonomi. Esiste, nel caso di Deliveroo, la libera pattuizione della piattaforma col miglior offerente privato il quale, neanche a dirlo, applica massimali ridicoli. Soprattutto per Roma, dove il rischio, spostandosi su due ruote, è altissimo. I tabellari parlano da soli: un occhio vale 12.500 euro, entrambi 25.000, l’invalidità permanente 50.000, così come la morte. Ciò a fronte dei massimali previsti dalle assicurazioni civili, contraddistinti come è noto da cifre milionarie.

Quanto vale una milza? Non si sa, forse nulla. Per Deliveroo la perdita dell’uso di un ginocchio, di un’anca o di un polso vale 7.500 euro: il discount del dolore…

Ma soprattutto: quanto vale una vita? La vicenda di Marco, che ieri siamo andati a trovare in ospedale, ci racconta la barbarie della nostra epoca: il mercato del lavoro ha le fattezze di una giungla spietata e cinica dove la vita e la salute di chi lavora non valgono più niente. Contro questa barbarie, occorre in primo luogo far esplodere la solidarietà: per questo avviamo da subito una raccolta fondi, a sostegno di Marco e della sua convalescenza. Invitiamo tutt* le/i nostre/i iscritte/i, e chi ne avrà voglia, a dare un contributo con un bonifico (presso Banca Etica, intestazione: ASSOCIAZIONE CLAP-Camere del Lavoro Autonomo e Precario; IBAN: IT55Z0501803200000000174547), specificando nella causale: “Donazione a sostegno di Marco La Corte”

«Un torto fatto a un* di noi è un torto per tutt*»

CLAP – Camere del Lavoro Autonomo e Precario

 

Leggi l’articolo di Valerio Renzi su Fanpage.it

Guarda il servizio a cura di Simona Berterame (Fanpage.it)

 

* Foto di Vittorio Giannitelli