Appuntamenti

25.11 – Assemblea del Laboratorio romano dello Sciopero sociale

22 November 2015

Sciopero socialeA seguire il report dell’ultima assemblea del Laboratorio romano dello Sciopero sociale, che si è svolta presso Sapienza il 10 novembre scorso. Un’assemblea importante, occasione di convergenza delle tante vertenze romane che insistono nella scena del Terzo settore, degli appalti, dei servizi pubblici. Una costellazione segnata da lavoro non pagato o pagato poco e male. Esigenza condivisa: costruire una mobilitazione unitaria contro il lavoro gratuito, gli appalti al massimo ribasso, le privatizzazioni. Mercoledì 25 novembre, sempre presso Sapienza (Scienze politiche), verrà rilanciata la discussione, in vista del 4 dicembre, giornata prevista per la mobilitazione.

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Un’assemblea molto partecipata, quella che si è svolta presso Sapienza lo scorso 10 Novembre. Siamo partiti dalle riflessioni prodotte dall’appuntamento nazionale dello Strike Meeting  (Bologna), dai ragionamenti fatti a partire dall’attuale fase segnata dal governo Renzi e dai suoi provvedimenti, che determinano un nuovo modello. Un nuovo assetto che avanza come uno schiacciasassi, con un elemento retorico spregiudicato e portando un attacco radicale come i precedenti governi, anche di centro-destra, non erano riusciti. Una fase dunque segnata dal Partito della Nazione in sinergia con le indicazione di austerity provenienti dalla Commissione Europea.

A partire da questo, abbiamo deciso di ripartire proprio da quei contenuti che hanno caratterizzato lo sciopero sociale e che compongono un terreno possibile di rivendicazione, ricomposizione e conflittualità: salario minimo europeoreddito garantito e permesso minimo di soggiorno e dunque un nuovo welfare, dalle garanzie e sostegni economici ai servizi pubblici. Per questo verrà stilata una Carta che possa sintetizzare questi contenuti e che possa essere condivisa e discussa in tutti i territori.

Elemento decisivo, però, è stato l’incontro tra le molte realtà di lotta contro la precarietà lavorativa, come i lavoratori dei Canili comunali o i lavoratori della Coop. “Un Sorriso”, insieme alla partecipazione di alcuni sindacati di base, con realtà cittadine, come la Rete per il Diritto alla città, ma anche singoli e associazioni. E proprio nell’intreccio dei diversi punti di vista si è delineata l’immagine di una città che, se da una parte ingigantisce il ricorso al lavoro gratuito e volontario non retribuito, proponendolo come nuova frontiera (vedi l’EXPO milanese), dall’altra devasta la vita di chi lavora, aumentandone la precarietà o direttamente spingendo nella sfera della disoccupazione. Così il volto di una città con garanzie sociali sempre più ridotte, spazi di partecipazione o di democrazia nulli, fino a prefigurare un modello escludente, completamente privatizzato in cui il comando viene raffigurato da una squadra di prefetti, pronti a mantenere l’ordine pubblico con mano ferma, facendolo coincidere con un’idea reazionaria e distorta di ordine sociale.

A partire da questo è necessario provare a partire da 2 differenti velocità: una prima, più lenta, fatta di mutualismo e cooperazione, mettendo in sinergia strumenti e vertenze, costruendo meccanismi di difesa collettiva, ma anche campagne comunicative a partire dalle privatizzazioni fino al governo  della città, inteso come priorità, alternative e autogoverno dal basso. Dall’altra, invece, una velocità maggiore che possa dare visibilità a questo processo e che possa renderlo pubblico come percorso aperto e partecipabile, ma soprattutto come possibilità politica di alternativa.

Per questo, si è costituito un gruppo di lavoro che si occuperà della comunicazione e di stilare una “piattaforma” di rivendicazioni, a partire dagli elementi discussi insieme, utile a costruire ed allargare la mobilitazione ad altri soggetti e altre vertenze. Ci siamo riaggiornati in un altro appuntamento pubblico mercoledì 25 novembre, ore 17, per provare a dare vita a una prima giornata di attivazione per venerdì 4 Dicembre, in cui provare a prendere dal basso piazza del Campidoglio e svolgere un agorà dove discutere proprio quella carta dei contenuti in modo collettivo e pubblico.

Laboratorio romano dello Sciopero sociale