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L’8 dicembre io lotto

4 December 2013

Contro lo sfruttamento nei centri commerciali, contro il lavoro nei giorni festivi

Alcuni pregiudizi ci impediscono, spesso se non sempre, di capire la realtà, quella del lavoro ad esempio. Quante volte abbiamo sentito dire che il contratto nazionale è, di per sé, una garanzia contro la deregolamentazione del mercato del lavoro e la precarietà? Quante la stessa parola precarietà è stata considerata sinonimo di assenza di regole? Ancora: quante volte il lavoro part time è stato proposto come un'occasione di libertà, soprattutto per le donne, alle quali una perversa indicazione divina attribuisce anche il lavoro domestico e di cura?

Il lavoro del commercio, lo sfruttamento garantito dal contratto nazionale che lo riguarda, la liberalizzazione degli orari e delle aperture introdotte dal decreto Salva-Italia del governo Monti, ma soprattutto i racconti di chi nei grandi centri commerciali lavora, nel segno del ricatto e della precarietà, ci impongono di sbarazzarci dei pregiudizi, di afferrare la realtà per quella che è, di combattere per trasformarla.

Di questo si è discusso nell'assemblea pubblica che si è svolta ieri, martedì 3 dicembre, presso l'università Sapienza. Un primo momento di confronto, ricco e appassionato, tra lavoratori del commercio, studenti (e studenti-lavoratori), precari di altri settori del terziario. Una prima occasione utile a censire gli elementi trasversali che contraddistinguono, nella crisi, tanto il mondo del lavoro quanto quello della formazione: ricatto, fragilità, violenza dei dispositivi neoliberali del debito, della meritocrazia, della valutazione continua.

Occasione utile, soprattutto, per promuovere la giornata nazionale di mobilitazione dell'8 dicembre, contro l'obbligo al lavoro festivo nelle grandi catene commerciali e, più in generale, contro lo sfruttamento smisurato che nelle stesse viene perpetrato dalle parti datoriali e garantito, fin troppo, dalla legislazione oltre che dal contratto nazionale. Una giornata, inoltre, che ha l'ambizione di connettere la battaglia contro la precarietà con la pretesa del reddito di base, e di denunciare il carattere distruttivo dei centri commerciali, non-luoghi che, non solo concentrano lavoro super-sfruttato, ma che annientano posti di lavoro nel piccolo commercio, divorano suolo favorendo una cementificazione selvaggia e devastando ambiente e paesaggio urbano.

A Roma l'appuntamento è al centro commerciale Roma Est

ore 10 davanti all'ingresso di Panorama (all'interno del centro)

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USB (Unione Sindacale di Base), CLAP (Camere del Lavoro Autonomo e Precario), Anomalia SapienzaTiltCinecittà Bene comune 

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