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SOGESID | Montagne e topolini

14 March 2023

Accordo attuativo sulla Piattaforma Welfare e democrazia sindacale in SOGESID S.p.A.

In un mondo segnato da inquietanti venti di guerra, dalle tragedie che si sommano senza sosta (in Ucraina, nel Mediterraneo, in Medioriente, ecc.), dall’inflazione a due cifre e dalla recessione imminente (inevitabile frutto amaro dell’innalzamento repentino dei tassi di interesse), colpisce che la concorrenza tra le Organizzazioni Sindacali sia quanto di meglio proponga il menù nel Bel Paese.

Passiamo ai fatti. Anche la nostra componente RSU ha partecipato al confronto negoziale che si è svolto presso Unindustria il 2 marzo scorso, e ne conserva un ricordo meno idilliaco di quello formalizzato dalla nota delle OO.SS. confederali. Confronto negoziale, infatti, è una parola grossa. L’accordo in merito alla Piattaforma Welfare era già definito, si trattava semplicemente di ratificarlo con la firma della RSU. Definito da chi? Dalla Società? Dalla Società e dalle OO.SS. confederali insieme? Ai posteri, l’ardua sentenza.

Senz’altro è chiaro che nulla, dell’accordo in questione, era disponibile alla modifica, al miglioramento, al giudizio delle lavoratrici e dei lavoratori.  D’altronde qualcuno – duole rilevare che questo qualcuno non sia la Società, ma sia O.S. – in ogni occasione ricorda risentito che la mancata sottoscrizione dell’Accordo Quadro dell’estate del 2020 sia indubitabile motivo di esclusione della RSU delle CLAP dalla contrattazione di secondo livello. Si ricorda che la RSU è un organo collegiale, e ciò non esclude che si possano segnalare, nell’approvazione a maggioranza di un accordo, posizioni di minoranza. Fondamentale, poi, sottolineare: alcune delle ragioni che portarono la nostra componente della RSU a non approvare, allora, l’Accordo Quadro, per esempio l’assai diffuso sotto-inquadramento delle/dei dipendenti in SOGESID e l’indiscutibile fragilità della commissione paritetica (con valore meramente consultivo) istituita dall’Accordo e a tutela dell’adeguamento dei livelli, sono oggi ancora più che valide; la stessa nota delle OO.SS. confederali di cui sopra, seppur trionfale nei toni, non può che prenderne atto.

Comunque sia, nonostante le tante perplessità sollecitate da relazioni industriali non poco problematiche, la componente RSU delle CLAP ha firmato l’accordo attuativo della Piattaforma Welfare. Lo ha fatto, consapevole che la contrattazione annuale degli importi, date le reiterate difficoltà di bilancio e il prossimo taglio delle convenzioni (dal 2026), espone il meccanismo a incertezze tutt’altro che banali. Ma lo ha fatto sapendo che, nelle difficoltà economiche del presente, le risorse della Piattaforma Welfare sono un sostegno importante per tutte/i le/i dipendenti SOGESID.

Un pragmatismo sano, però, non confonde le carte, non vende fumo: non si è trattato di clamorosa vittoria sindacale, ma della sottoscrizione responsabile di un accordo attuativo in nessun modo negoziato. O, almeno, non negoziato dalla RSU al completo, di certo non discusso in assemblee dedicate con lavoratrici e lavoratori tutti. Ma non è, la RSU, un organo collegiale eletto dalle lavoratrici e dai lavoratori tutti? Se è così, non è doveroso, da parte della RSU, far maturare il confronto negoziale con la Società a partire da un confronto diretto, e soprattutto continuativo, con l’assemblea delle/dei lavoratrici/lavoratori tutte/i?

Sono almeno due anni che la componente RSU delle CLAP propone, e ripropone, alla RSU delle OO.SS. confederali di convocare assemblee unitarie, di dare la parola alle lavoratrici e ai lavoratori. Le risposte, quando arrivano, sono sempre negative. E gli sporadici confronti tra la RSU e la Società hanno come unica finalità la ratifica di accordi già nei dettagli definiti e non modificabili. Certo, la pandemia ha complicato enormemente la situazione, frammentando i dipendenti e riducendo drasticamente le occasioni di discussione e interazione, soprattutto di lotta. A maggior ragione, compito della RSU tutta, non di questa o di quella componente, dovrebbe essere unire e non accentuare la frammentazione, aumentare e non ridurre gli spazi di democrazia, condividere e non centellinare le informazioni rilevanti. Di questo problema più generale, nelle prossime settimane, sarà fondamentale discutere. Perché la partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori è, per noi delle CLAP, ciò che davvero conta. Gli strumenti della rappresentanza hanno un senso quando favoriscono e potenziano, e non sviliscono, la partecipazione democratica.

 

CLAP – Camere del Lavoro Autonomo e Precario

RSU CLAP SOGESID S.p.A.

Coordinamento delle/dei lavoratrici/lavoratori SOGESID S.p.A.