ANPAL Servizi

ANPAL Servizi | Lettera aperta al Ministro Orlando e al Commissario Tangorra

16 June 2021

A seguito della gremita e appassionata assemblea dello scorso 10 giugno, le lavoratrici e i lavoratori di ANPAL Servizi iscritte/i alle Camere del Lavoro Autonomo e Precario riprendono la parola, con una lettera aperta rivolta al Ministro del Lavoro Andrea Orlando e al Commissario straordinario di ANPAL Raffaele Tangorra. Augurandosi una importante discontinuità, chiedono di essere convocati.

 

16 giugno 2021

 

Egregio Ministro Orlando, Egregio Dott. Tangorra,

 

le Camere del Lavoro Autonomo e Precario il 10 giugno hanno indetto una assemblea generale delle lavoratrici e dei lavoratori di ANPAL Servizi, che ha visto un’ampia e propositiva partecipazione. Si è trattato di una prima importante occasione di confronto dopo la riforma della governance delle politiche attive introdotta dal D.L. 73/2021 e la recente nomina del Commissario straordinario di ANPAL. Due atti che si inseriscono nel contesto politico e istituzionale di potenziamento delle risorse allocate per le politiche attive previsto dal PNRR e da una più generale riforma delle misure disponibili, con l’adozione del Programma Nazionale per la Garanzia Occupabilità dei Lavoratori (GOL) e il Piano Nazionale Nuove Competenze.

La forte presenza all’assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori esprime la volontà degli operatori delle politiche attive di partecipare al dibattito sulla riforma in corso di questo comparto del welfare nel contesto macroeconomico e sociale segnato dai pesanti effetti della crisi e la preoccupazione per l’imminente sblocco dei licenziamenti che influirà sul nostro lavoro. La crisi ha reso ancor più evidente l’urgenza e la centralità di un sistema di welfare realmente universale, che superi definitivamente la logica della frammentazione, tenendo adeguatamente conto del pluri-verso delle figure del lavoro contemporaneo. Allo stesso tempo, ha evidenziato la necessità di politiche del lavoro capaci di superare la precarietà, che in questi anni ha inciso soprattutto su giovani, donne e migranti. Secondo i dati Istat di giugno il differenziale degli occupati rispetto al primo trimestre 2020 corrisponde ad un deficit di circa 900 mila posti di lavoro, senza considerare il possibile impatto negativo delle ristrutturazioni aziendali a cui a breve assisteremo. In questo pesante quadro, uno dei rischi da non sottovalutare è che nei prossimi mesi la ripresa economica, come segnalato da diversi osservatori, si tradurrà in un ulteriore incremento di contratti di lavoro temporanei, per giunta con poche ore e a bassi salari. Cosa succede a un sistema economico e sociale se la ripresa dell’economia è destinata ancora una volta ad essere sorretta sulle deboli gambe di un mercato del lavoro precario? La transizione tecnologica ed ecologica, su cui le politiche economiche europee insistono, non può essere scollegata da un potenziamento dei diritti, delle tutele e dall’introduzione di un salario minimo legale. In questo quadro meriterebbero di essere ripensate le politiche attive del lavoro.

Negli ultimi due anni, spesso come unica Organizzazione Sindacale, abbiamo più volte richiesto un cambio di passo alla guida di ANPAL e ANPAL Servizi, denunciando la gestione fallimentare e “verticale” della società, affidata ad un management evidentemente inadeguato. È tuttavia utile considerare che il commissariamento trova una comunità professionale disorientata, che ha subito negli ultimi tempi una gravissima lesione di immagine, come conseguenza di decine di interrogazioni parlamentari con oggetto il Prof. Parisi e di un dibattito mediatico concentratosi prevalentemente sulla mancanza di trasparenza e l’incompatibilità del presidente uscente, piuttosto che sul ruolo strategico dell’Agenzia in una fase così difficile per il Paese. A questo si aggiunge una scorretta gestione dell’organizzazione e delle risorse umane di ANPAL Servizi, che ha contribuito a generare un forte malcontento tra i lavoratori, come conseguenza dell’azione di sistemi premiali oscuri, arbitrari e fortemente discriminatori. Un comportamento autoritario che si è esteso anche alla gestione delle relazioni industriali. La nostra Organizzazione Sindacale, infatti, grazie alla determinazione e alla coerenza con la quale ha condotto la vertenza in merito ai problemi sin qui indicati, e segnatamente per la stabilizzazione dell’intera platea dei precari “storici”, è rapidamente divenuta la prima per numero di iscritti, la maggiormente rappresentativa in azienda. Proprio in virtù di tale sostanziale rappresentatività, il Ministero del Lavoro e ANPAL Servizi non hanno potuto non ammetterci in una pluralità di incontri negoziali, in cui abbiamo avuto modo di trattare a partire dalla nostra piattaforma. È stato un percorso negoziale lungo e impegnativo, attraverso il quale la rappresentatività delle Camere del Lavoro Autonomo e Precario è stata oggettivamente riconosciuta. Ciò nonostante, ANPAL Servizi, al momento di siglare l’accordo sindacale sulle tematiche oggetto della nostra piattaforma rivendicativa, nello specifico in merito alla stabilizzazione dei precari “storici”, ha coinvolto esclusivamente le OO.SS. confederali, che, nel caso di ANPAL Servizi, non detengono una rappresentatività nella sostanza maggioritaria. Siamo stati quindi costretti a intraprendere un’iniziativa parlamentare e un’azione legale presso il Tribunale di Roma, dove il 5 luglio si svolgerà la seconda udienza del processo. Si è trattato, inoltre, di una reiterata condotta antisindacale da parte dell’azienda che negli ultimi mesi ha coinvolto anche altre Organizzazioni Sindacali.

È alla luce di queste considerazioni che ci auguriamo una complessiva riorganizzazione del gruppo dirigente dell’azienda, allo scopo di valorizzare le professionalità e favorire un clima maggiormente collaborativo tra le lavoratrici e i lavoratori.

A un anno e mezzo dall’approvazione della legge 128/2019, ottenuta grazie a un’intensa mobilitazione durata tre anni e che ha visto la collaborazione dei parlamentari di molteplici forze politiche (PD, Iv, Leu, SI), ci auguriamo che la priorità del Governo e del Commissario sia completare entro luglio l’iter di stabilizzazione degli oltre 400 collaboratori. Le lunghe e farraginose prove concorsuali, su cui abbiamo già avuto modo di esprimere le nostre critiche, si sono concluse il 19 maggio; non c’è più ragione di attendere oltre. Riteniamo vada positivamente affrontata anche l’esclusione dal processo di stabilizzazione dei precari “storici” non ammessi alla prova orale, operatori di lunga esperienza più volte già valutati dall’azienda. Inoltre, considerata la previsione di fabbisogno professionale a tempo indeterminato contenuta nel Piano Industriale 2020-2022, riteniamo sia necessario stabilizzare anche i lavoratori esclusi dalla selezione, ovvero, i precari non inclusi nel piano a causa dei vincoli disposti dall’inadeguato Accordo sindacale del 13 febbraio 2020.

L’Assemblea ha individuato altre priorità che dovrebbero essere affrontate dal Commissario. È necessario costruire le basi per un accordo sullo smart working, come condizione strutturale e non emergenziale dell’organizzazione del lavoro nell’azienda, modalità lavorativa che dovrà essere inserita nell’atteso rinnovo della parte normativa del CCAL.

Auspicando discontinuità da parte del Ministro Orlando e del nuovo Commissario, per le ragioni appena esposte e allo scopo di comprendere quale ruolo si prefiguri per ANPAL e ANPAL Servizi, Vi chiediamo di essere convocati. Confidiamo in un Vostro positivo riscontro che possa rappresentare l’avvio di una nuova gestione delle relazioni industriali e in assenza del quale saremo costretti a mettere in campo ogni iniziativa di mobilitazione per tutelare dentro ANPAL Servizi il processo di stabilizzazione dei precari “storici” e i diritti fondamentali alla libertà di organizzazione sindacale presidiati dalla Costituzione.

CLAP ANPAL Servizi