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SOGESID | RSU CLAP: perché non abbiamo sottoscritto l’accordo

16 July 2020

Comunicato stampa – Roma 16 luglio | A seguire elenchiamo le motivazioni per le quali noi, RSU CLAP, non abbiamo sottoscritto l’accordo SOGESID – RSU. Nella consapevolezza che la RSU è organo unitario che decide a maggioranza, è per noi fondamentale chiarire la nostra posizione, di merito e di metodo, sull’accordo in questione.

Dopo mesi di trattative e proposte di integrazioni da parte della RSU, abbiamo infatti ritenuto che l’ultima proposta avanzata dalla Società non presentasse elementi di sostanziale differenza rispetto alla proposta di dicembre scorso, nei confronti della quale l’assemblea dei lavoratori del 19 febbraio 2020 si era espressa negativamente, dando mandato alla RSU di non firmarla.

In particolare gli elementi principali che ci hanno portato a tale decisione sono:

1. PREMIO di PRODUZIONE DI EURO 250,00 LORDI – Nonostante l’evidente risparmio economico avuto dalla società in questi mesi di lavoro agile, nell’accordo non viene incrementata la cifra di 250 euro lordi proposta nel periodo pre-covid 19 come premialità riconosciuta a tutti noi dipendenti. Si sottolinea che Euro 154,00 sono già previsti dal punto 3 della parte economica del CCNL del 18 maggio 2017 come dovuti, a fronte del raggiungimento degli obiettivi concordati con la Società. Sottoscrivendo pertanto tale verbale di Accordo, i lavoratori hanno ACCETTATO meno di 100 euro lordi come premio pregresso di produzione di DUE ANNUALITA’ (2018-2019) a fronte del raggiungimento degli obiettivi della Società!

2. MENO SOLDI IN BUSTA PAGA – A seguito della pesantissima diminuzione dei nostri redditi (decurtazione dei buono pasto subita, meno 7 euro al giorno), a causa dell’inserimento della SOGESID nella lista ISTAT e la sospensione della lordizzazione sui premi per le coperture assicurative) la RSU CLAP aveva più volte richiesto alla Società l’erogazione di un premio di produttività giornaliero direttamente in busta paga invece che nella piattaforma. Nel verbale di accordo la Società, quale misura di sostegno al reddito, si impegna a erogare un importo di 4,50 euro per ogni giornata di servizio effettivamente prestato in “modalità ordinaria” a partire da gennaio 2020. Quindi, ci sono tutti gli elementi per ritenere che tale importo non sarà erogato ai lavoratori in smart working. Tale importo confluirà in una piattaforma welfare, i cui dettagli devono ancora essere definiti e la cui attivazione è stata rimandata a novembre 2020. Ricordiamo che l’attivazione della piattaforma era stata annunciata già a partire dal corrente mese di luglio.

3. SMART WORKING – Si rimanda a settembre 2020 la definizione di un Protocollo condiviso, mentre slitta addirittura a novembre un eventuale accordo sulla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Perché la Società non ha nemmeno preso in considerazione le proposte avanzate dalle RSU nelle scorse riunioni, sottoponendo uno specifico documento? Perché rimandare ulteriormente la discussione sul riconoscimento dei buono pasto anche in smart working, come peraltro fatto di recente dallo stesso Ministero dell’Ambiente (MATTM) per i propri dipendenti? Siamo in smart working da più di 4 mesi e, nonostante si prospetti una proroga dello stato di emergenza, in questi giorni ci risultano avviati i primi rientri, senza avere ancora una disciplina concordata in merito e senza dire chiaramente quale sarà la nostra modalità di lavoro dei prossimi mesi.

4. MANCATA CERTEZZA POSTO DI LAVORO DETTATO DALLE PREMESSE – la società richiama una serie di convenzioni che a suo avviso garantirebbe il buono stato di salute della società e le prospettive di sviluppo. A nostro avviso, le commesse citate (es. delibera CIPE 2019 per il dissesto idrogeologico, la nuova convenzione quadro con il MATTM, il DL semplificazioni per i parchi, tra l’altro ancora non emanato né riconvertito in parlamento, ecc.) non riusciranno a compensare i tagli significativi che la SOGESID sta subendo dal MATTM. Ricordiamo che il valore annuale della commessa MATTM nel 2018 era di 33 milioni di euro. Questa verrà dimezzata nel 2023 e azzerata nel 2025. Inoltre, nelle stesse premesse, pur citando l’avvenuta firma della convenzione quadro 2020/2023, si omette di indicare che la stessa, nel conformarsi alla legge di Bilancio 2019 che prevede la progressiva la dismissione del rapporto tra SOGESID e il MATTM, applica incredibilmente il tetto massimo per i tagli prospettati dalla Legge di Bilancio nelle convenzioni stipulate dal MATTM per le attività di assistenza tecnica (-21%).

Alla luce di quanto illustrato, noi RSU CLAP, dopo aver consultato il Coordinamento lavoratrici e lavoratori SOGESID S.p.A. CLAP e i nostri iscritti, abbiamo dunque deciso di non sottoscrivere l’accordo in questione.

RSU CLAP – Ernesto Filippi, Diletta Ramazzotti
Coordinamento lavoratrici e lavoratori SOGESID S.p.A. CLAP – Camere del Lavoro Autonomo e
Precario