ANPAL Servizi

ANPAL Servizi | Mancate stabilizzazioni e violazione del diritto di sciopero

25 November 2019

Comunicato stampa – Roma 25 novembre 2019 | Dopo il successo dello sciopero dello scorso 20 novembre, stamattina una delegazione delle Camere del Lavoro Autonomo e Precario ha incontrato ANPAL Servizi S.p.A. A seguire, un dettagliato report dell’incontro, nonché la ferma denuncia dell’atteggiamento antisindacale riscontrato. Tutte le forze democratiche, sindacali e politiche, sono chiamate a difendere i diritti costituzionalmente presidiati.

Leggi l’intervista di Repubblica all’avvocato Brunetti

Leggi le dichiarazioni stampa degli On. Gribaudo (PD), Fassina (LeU)Laus (PD), Fratoianni (SI), Parente (Italia Viva)

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Questa mattina, come da convocazione con missiva del 18 novembre, si è svolto l’incontro tra la nostra delegazione e ANPAL Servizi, nelle figure del Direttore generale Mauro Tringali e la Responsabile dell’Ufficio del contenzioso Manuela Rodio. Abbiamo dunque avuto occasione di esporre al meglio la piattaforma rivendicativa elaborata nelle assemblee con le lavoratrici e i lavoratori, precari e dipendenti, e nella mobilitazione permanente che va avanti da oltre un anno. Abbiamo cioè ribadito che, alla luce della Legge 128/2019 appena approvata dal Parlamento, ANPAL Servizi deve celermente procedere alla stabilizzazione dei 654 precari, senza fare distinzione tra tempi determinati e collaboratori, e compresi i circa 40 esuberi effetto collaterale del Decreto Dignità. Valorizzando al meglio, altresì, anzianità di servizio ed esperienza professionale.

Oltre ad aver chiarito l’importanza dei numeri, dei tempi e delle modalità della procedura di stabilizzazione, essendo le Camere del Lavoro Autonomo e Precario il primo sindacato in ANPAL Servizi, con ben 157 iscritte/i, abbiamo poi ribadito la disponibilità a sottoscrivere un accordo che veda coinvolte tutte le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, a piena tutela della urgente applicazione della Legge 128/2019 – sempre che si voglia, ovviamente, darne leale attuazione.

Confrontandoci quindi nel merito con l’azienda, abbiamo appreso che: 1. ANPAL Servizi intende stabilizzare meno di 400 dei 654 precari; 2. Nei 400, infatti, saranno assunte anche nuove figure professionali, es. i Data Scientist, e ciò comporterà una ulteriore riduzione della platea di chi, precario “storico”, sarà stabilizzato; 3. Trasformazioni dirette ci saranno solo per i tempi determinati, mentre i collaboratori dovranno superare prove selettive riservate, procedura per altro non obbligatoria; 4. Chi non supera le prove (titoli, test, prova tecnica scritta, colloquio), nonostante anzianità di servizio e prove selettive già superate in passato, non sarà stabilizzato e rischia di perdere il posto di lavoro; 5. ANPAL Servizi, contrariamente a quanto comunicato dall’Amministratore Unico Domenico Parisi lo scorso 18 novembre, attende ancora l’approvazione del Piano industriale da parte di ANPAL. Ovviamente, in riferimento alla nostra inequivocabile piattaforma rivendicativa, non possiamo che giudicare insufficienti le proposte aziendali. Insufficienti perché, in primo luogo, non rispettano le indicazioni del Legislatore che, con apposita norma, ha confermato l’intenzione di sanare interamente – non solo parzialmente – la piaga del lavoro precario in ANPAL Servizi. In secondo luogo perché, in assenza di Piano industriale o della definizione ufficiale dei numeri e dei tempi della procedura di stabilizzazione, problema che vale – sia inteso – per noi quanto per tutte le OO.SS., è impossibile nonché inaccettabile sottoscrivere accordi. Alla luce di tutto ciò, quindi, dopo un lungo confronto negoziale non siamo stati messi nelle condizioni di concludere alcun accordo sindacale.

Rimaniamo basiti, poi, per le dichiarazioni del Direttore generale Tringali, secondo il quale le Camere del Lavoro Autonomo e Precario non sarebbero rappresentative perché, tra i propri iscritti, primeggiano i collaboratori. Visto il merito della Legge sopracitata, e della discussione stamattina svolta, ci rende increduli apprendere che un’azienda che si occupa per conto del Ministero del Lavoro di Politiche attive, non solo di Reddito di Cittadinanza, ritiene marginali i numeri effettivi degli iscritti di una Organizzazione Sindacale e, di più, marginali le Organizzazioni Sindacali che tutelano e rappresentano lavoratrici e lavoratori precari, ovvero le figure più fragili del mercato del lavoro. Se alle dichiarazioni mattutine di Tringali aggiungiamo anche la comunicazione dall’azienda inviata ai lavoratori dipendenti che, il 20 novembre scorso, hanno esercitato il loro diritto di sciopero costituzionalmente presidiato, a partire dalla proclamazione dello stesso da parte delle CLAP, ci pare evidente che ci troviamo di fronte a un atteggiamento aziendale violentemente antisindacale: nei confronti delle CLAP, dei lavoratori precari, e in aperta violazione della Costituzione italiana. Anzi, tale condotta è due volte antisindacale: per un verso, si insinua che le CLAP non possono validamente proclamare scioperi; per l’altro, si discriminano lavoratrici e lavoratori alle CLAP iscritte/i, chiedendo loro di abbattere il monte ferie e/o permessi per giustificare l’assenza nella giornata in cui hanno scioperato.

Con la seguente chiediamo urgentemente alle altre OO.SS. presenti in azienda di prender parola in difesa della Costituzione, degli articoli 39 e 40. Stessa richiesta avanziamo alle forze politiche della maggioranza di Governo che, con coraggio e senso di giustizia, hanno approvato la Legge 128/2019 e che, soprattutto, della Costituzione sono i custodi più fedeli e responsabili.

Ribadiamo infine che la mobilitazione va avanti, fin quando tutti i precari non saranno stabilizzati. Non ci faremo intimidire, non siamo disponibili a sottoscrivere accordi che fanno passi indietro rispetto alle indicazioni vincolanti del Legislatore. Per questo motivo, e anche per quanto abbiamo appreso con preoccupazione a mezzo stampa in merito al software che dovrà incrociare domanda e offerta di lavoro, sollecitiamo la Ministra del Lavoro Nunzia Catalfo ad aggiornare il tavolo negoziale da lei disposto lo scorso settembre, vera garanzia della piena e corretta applicazione della Legge 128/2019. In questo senso, tra l’altro, già si sono espressi Giovanni Capizzuto e Francesco Burgo, rispettivamente Responsabile della Segreteria tecnica (nonché componente del CdA di ANPAL) e Capo Segreteria della Ministra, nel positivo incontro dello scorso 20 novembre.

CLAP ANPAL Servizi

 

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