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Torino | Contro il G7, nascono le CLAP

25 September 2017

Venerdì 29 settembre, nel pieno della contestazione del G7 Lavoro Scienza Industria, a Torino nasceranno le Camere del Lavoro Autonomo e Precario. Un esperimento di organizzazione del lavoro vivo che riprende e rilancia quanto fatto in questi 4 anni dal nostro dispositivo sindacale. Non possiamo che essere molto lieti, e parteciperemo attivamente alle due assemblee previste per il 29 pomeriggio, a partire dalle 14:30, presso Cavallerizza Irreale. Nella prima, avremo il piacere di confrontarci con i riders che a Torino, a Milano e a Parigi stanno animando lotte decisive contro il Platform Capitalism. Nella seconda (ore 18:30), avremo modo di raccontare formule organizzative e pratiche di conflitto messe in campo a Roma e Padova. Chiariremo dunque il tentativo che stiamo conducendo di reinventare lo strumento sindacale, combinando organizzazione, servizi (assistenza legale, fiscale, previdenziale) e mutualismo. Pubblichiamo a seguire la presentazione delle due assemblee e, in generale, della mobilitazione.

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Siamo lavoratori e lavoratrici precari e autonomi. Lavoriamo nella cultura, nella conoscenza, nell’informazione, nei servizi di cura alla persona, nell’intrattenimento, nella ristorazione, nei servizi in generale. Siamo giovani e meno giovani che fanno dei «lavoretti» a 3 euro l’ora per pagarsi un affitto o aiutare a casa . Il nostro contratto di lavoro scade tra qualche settimana o tra qualche mese, e non sappiamo cosa succederà dopo; alcuni di noi il contratto proprio non ce l’hanno e lavorano in nero. Le ferie, la maternità, la mutua sono una fortuna per pochi e chi non ne ha diritto è costretto ad adattarsi nella rassegnazione di non poter trovare di meglio e di essere facilmente sostituibile.

Ci sono tanti nostri amici, conoscenti, coetanei, ancora più sfruttati, che neppure sono pagati per il lavoro che fanno: praticanti, tirocinanti, stagisti, lavoratori in prova, vincitori di bandi di collaborazione con gli enti pubblici, una massa di giovani che lavorano gratis nella promessa di una di un migliore curriculum, un’assunzione, una ricompensa futura.

Siamo piccole partite Iva, l’abbiamo aperta per fare quello che sogniamo, aspettiamo da mesi che il committente paghi la fattura e nel frattempo dobbiamo pagare contributi INPS sempre più alti. Le cose non vanno benissimo, ma non vogliamo rinunciarci.

Sappiamo che tutto ciò non è normale, ma non sapevamo bene cosa fare, perché, con i tempi che corrono, ci dicono che non bisogna sputare su nessun lavoro che si trova. Nel nostro posto di lavoro non ci sono sindacati a cui chiedere un aiuto sul contratto che abbiamo firmato, un aiuto a leggere la busta paga a inizio mese o un sostegno per fare delle richieste collettive al datore di lavoro.

Per questo abbiamo deciso di auto-organizzarci in uno spazio come la Cavallerizza, un bene comune per tutt*: vogliamo metterci insieme, unire ciò che il sistema economico ha diviso, condividere strumenti ed esperienze personali per uscire dalla solitudine e dall’invisibilità. Vogliamo costruire in Cavallerizza nelle Camere del Lavoro Autonomo e Precario, uno spazio fisico in cui ritrovarci, raccontarci ciò che succede nel nostro lavoro, farci forza reciprocamente per non accettare lo sfruttamento, in cui auto-organizzare sportelli di assistenza legale, consulenza fiscale, competenze sui contratti e sulle pensioni, per aiutare noi stessi e chi è nelle nostre condizioni.

La CLAP di Torino vuol essere uno spazio di auto-organizzazione e ricomposizione di lavoratori e lavoratrici, che sostiene e amplifica le azioni e le mobilitazioni dentro e fuori il luogo di lavoro (presidi, picchetti e scioperi) e ambisce alla loro connessione in lotte comuni, senza alcuna distinzione.

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Venerdì 29 Settembre

L’avvento del capitalismo delle piattaforme e con esso dell’ economia dei lavoretti (la c.d. gig economy) sembra riaprire con forza l’esigenza di un dibattito sulle condizioni in quel nuovo mondo del lavoro in cui si inseriscono i c.d. precari 4.0, figli della “Quarta Rivoluzione Industriale”. Un mondo nuovo, in cui la tecnologia e le voragini legislative – create ad hoc per favorire la massimizzazione del capitale e dello sfruttamento o secondo il vocabolario del Jobs Act e della Loi Travail “la crescita” – eliminano la stabilità della prestazione lavorativa rendendola on demand, “alla spina”.
Il posto di lavoro non esiste più, né a tempo determinato, né tantomeno a tempo indeterminato – è la domanda a stabilire il quando ed il come della prestazione lavorativa. È il tempo del caporalato digitale!

Nella cornice della gig economy il food delivery sembra farla da padrone nella scalata allo sfruttamento. L’obbiettivo delle multinazionali delle consegne di cibo a domicilio è semplice, cristallino: imporre un modello di business che massimizzi i profitti a scapito delle tutele dei propri lavoratori. Forti di un bacino di giovani – e meno giovani – inoccupati e disoccupati a cui attingere e di sempre meglio rodate tecniche di gestione del personale (contratti truffa e gamification in prima fila), hanno condotto in pochissimo tempo ad un’efficace offensiva su scala sovranazionale contro i diritti dei lavoratori.

Le risposte non sono mancate e forme più o meno organizzate di opposizione dal basso si sono manifestate ovunque il ghigno ammiccante dei manager si facesse troppo spudorato.
L’incontro europeo dei fattorini in bici (ribattezzati cinematograficamente “rider”), promosso nell’ambito della mobilitazione contro il G7 di Torino, si pone in continuità con quelli già avvenuti durante l’estate per porre le basi per un confronto riguardante tanto le condizioni di lavoro nei vari paesi in cui operano le multinazionali del food delivery, quanto le diverse esperienze di lotta finora messe in campo. Se infatti l’offensiva della gig economy segue un modello analogo in tutti i paesi, le lotte sembrano seguire percorsi differenziati ed eterogenei.

L’assemblea Mobilitarsi al tempo della gig economy: incontro europeo dei “rider” in lotta si pone come un momento finalizzato ad intessere legami di solidarietà ed a condividere le diverse reti di contatti e supporto, nel tentativo di sperimentare tra lavoratori di diverse realtà forme di mobilitazione che consentano di contrapporsi all’offensiva di multinazionali sempre più rapaci e subdole. Un punto di partenza necessario per rispondere alle sfide comuni che ci attendono.

  • Ore 18.30, assemblea pubblica: Come funzionano le camera del lavoro autonomo e precario?

    In altre città italiane, come Roma e Padova, esistono, da ormai alcuni anni, esperienze di camere del lavoro autonomo e precario. Con loro vorremmo confrontarci pubblicamente sugli strumenti (sportelli legali, supporto di avvocati, contatti con ispettori del lavoro, casse di mutuo soccorso, mobilitazioni, ecc…), le forme organizzative e le vertenze che le CLAP possono mettere in campo. Discuteremo inoltre, più nello specifico, delle esternalizzazioni dei servizi pubblici e delle condizioni di lavoro nelle cooperative, in cui la logica dell’esternalizzazione riduzione di salari e di tutele.

Seguirà aperitivo benefit per l’autofinanziamento di CLAP Torino e festa organizzata insieme alla rete cittadina Reset g7.

– 22:00-00:00 Concerto

“RADIO XL TOUR”

MACRO MARCO + DON DIEGOH

special guest live: MADBUDDY (from Stokka & MadBuddy) & Frank

Siciliano (Unlimited Struggle)

PRIMA DATA UFFICIALE DEL “RADIO XL TOUR” CON DUE SPECIAL GUEST D’ECCEZIONE: DIRETTAMENTE DA UNLIMITED STRUGGLE, MADBUDDY E FRANK SICILIANO SALIRANNO SUL PALCO CON MACRO MARCO E DON DIEGOH PER DUE ORE DI RAP UNICHE ED ESCLUSIVE!

apertura porte: h. 22

ingresso: up to you consigliato 3€

@CAVALLERIZZA IRREALE Via verdi 9 – Torino

* Pubblicato su manituana