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Contro DL Poletti e Jobs Act: mobilitiamoci ora!

2 May 2014

Dito medio:: Venerdì 2 maggio, il Governo presenta 8 emendamenti al DL Poletti in Commissione Lavoro del Senato. Tutti peggiorativi del già pessimo DL, e favorevoli alle pressioni di Ncd e Scelta Civica. Nessun tetto del 20% per i contratti a termine, se il limite viene sforato, basta la sanzione. Anche il tetto (superato il quale veniva imposta la stabilizzazione) per gli apprendisti è di fatto eliminato, vale solo per le aziende con più di 50 dipendenti (quante se ne contano in Italia?). Re-introdotta la formazione mista pubblico-privato: vedi, nessuna formazione.

 

 

:: Il 6 maggio il DL raggiunge il Senato, con buona probabilità verrà posta la fiducia. Poi la terza lettura alla Camera. Il 6 maggio CLAP sarà sotto Palazzo Madama, con il sindacalismo conflittuale, gli studenti, i precari, per dire NO con forza ad un Decreto Legge che istituzionalizza la precarietà, massacrando diritti e comprimendo al minimo i salari. Mentre nulla si fa per universalizzare il welfare, introdurre il reddito di base, ridurre le aliquote per le partite Iva.

 

 

:: Altrettanto, CLAP accoglie molto positivamente l’appello (a seguire) delle studentesse e gli studenti della Sapienza che, per l’8 maggio, promuovono un’assemblea su DL Poletti e Jobs Act. Ora più che mai c’è bisogno di coalizione.

 

 

:: CLAP – Camere del Lavoro Autonomo e Precario

 

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Sta entrando nel vivo in questi giorni il dibattito parlamentare sul Dl Poletti, ovvero la prima parte della riforma del mercato del lavoro da parte del Governo Renzi, il famigerato Jobs Act. Obiettivo del Jobs Act è portare a termine il processo iniziato vent’anni fa con il Pacchetto Treu. Nel pieno della crisi economica e finanziaria, dopo aver travolto anche quello che restava del lavoro garantito, viene definitivamente rimosso, di fatto, ogni argine alla precarietà.

 

Dietro le ricette per la crescita e la ripresa economica si disvelano manovre volte allo smantellamento definitivo di diritte e welfare, in nome del pareggio di bilancio e tramite il ricatto del debito

 

Attraverso l’estensione dell’acausalità per il rapporto di lavoro a termine, il rinnovo praticamente all’infinito dei contratti precari, l’eliminazine dell’obbligo di garantire la formazione nei contratti di apprendistato, il Jobs Act ridisegna la disoccupazione come fattore endemico, strutturale, precarizzando definitivamente le esistenze. Da questo ne consegue la formazione e l’allargamento di un esercito di riserva, fatto di lavoratori precari, senza diritti ed estremamente ricattabili.

 

In questo quadro, risulta fondamentale evidenziare come questo provvedimento sia direttamente connesso all’attacco portato al mondo della formazione, ristrutturato sui dogmi della valutazione e del merito, quindi della competizione, dell’aziendalizzazione e del self-management, per renderlo funzionale ad un mercato del lavoro fondato sulla precarietà e sullo sfruttamento intensivo.

 

E’ ora di invertire la rotta: reclamare reddito universale e welfare per tutti, lottare per un salario minimo europeo, risocializzare e difendere i beni comuni. Perché non vogliamo essere sfruttati ne poveri, vogliamo redistribuire la ricchezza e attaccare rendite e profitti fatti sulla nostra pelle. Contrastare il Jobs Act è indispensabile se vogliamo strappare diritti e conquistare un futuro degno. Per farlo crediamo sia necessario creare alleanze e spazi di discussione quanto più pubblici e larghi, rivolti a chiunque si voglia opporre al Dl Poletti e al Jobs Act.

 

Per questo proponiamo ai movimenti per il diritto all’abitare ai precari, agli studenti, ai disoccupati, ai lavoratori in mobilitazione, alle reti dei lavoratori autonomi, ai movimenti per i beni comuni, e al sindacalismo conflittuale di incontrarci:

 

Giovedì 8 maggio alle ore 17,00 alla Facoltà di Scienze Politiche

 

Studenti e studentesse della Sapienza