Torna Sandro Gianni per l’ottava puntata di ST.O.P.
Dopo il colloquio con Ryanair, il racconto di un esame di dottorato. Un duello d’altri tempi, tra baroni e cavalieri ma senza cavalli bianchi. Una romantica sfida e come sfondo una Palermo accogliente e popolare…chi sarà il vincitore?
:: Tanti di quelli che hanno attraversato l’università sottopelle nascondono una cisti. Un coagulo di tempo ed energie, spesso di rimorsi e delusioni. C’è chi un dottorato non l’ha mai vinto, ma avrebbe voluto vedere, almeno per una volta, com’è fatto un contratto di tre anni. C’è chi l’ha ottenuto, ma si è accorto solo alla fine di avere in mano una conclusione più che un nuovo inizio. C’è anche chi ha lavorato per trentasei mesi senza vedere un euro, né, dopo, uno straccio di prospettiva. >> Read more
Settembre: 7 milioni di studentesse e di studenti tornano in classe, nella Scuola pubblica. Scuola ferita a morte nel lontano agosto 2008, con i tagli imposti dalla Legge 133 (7,5 miliardi), e mai curata. Semmai spinta nel baratro con maggior forza (vedi la “Buona Scuola”). Colpiti gli studenti, colpiti dalla stessa furia neoliberale anche i docenti, precari senza sosta e vessati da tutti: dai media e dal Governo, dal senso comune e, spesso e volentieri, dalle famiglie. Con l’introduzione delle CattiveMaestre, due racconti sull’immissione in ruolo nella provincia di Roma.
Le/gli insegnanti, si sa, sono tra le categorie di lavoratrici/lavoratori più bistrattate di questo paese. In merito però, oltre ai dati oggettivi ultranoti – lo stipendio è, a parità di tempo di lavoro impegato, di gran lunga inferiore a quello dei colleghi e delle colleghe europei, il precariato dura in media una decina d’anni e non vi sono prospettive certe di stabilizzazione, il titolo abilitante si consegue a pagamento (2500 euro circa) e chi più ne ha, più ne metta – crediamo sia il caso di soffermarsi su un aspetto che, in un certo senso, ci appare forse più grave e lesivo della dignità di lavoratrici e lavoratori che, teoricamente, svolgerebbero un ruolo sociale fondamentale: il disprezzo.
Il sesto appuntamento di ST.O.P ci catapulta in un mondo particolare: dopo mille lavoretti per pagarti gli studi sei pronto per l’ingresso principale nel mondo del lavoro…ne siete sicuri? Una visita guidata nel mondo “horror” di chi, neolaureata, prova ad accedere a una professione.
di Vera Nabokov
“Ma guarda che non sei la sola, non bisogna lamentarsi, è il mondo del lavoro (baby). Tutti hanno lo stesso problema e tutti si accontentano”.
Maledetti anni ’80. Maledetta generazione dei nostri genitori cresciuti con la subdola ideologia lavorista dove il solipsismo e le spalline delle giacche hanno trionfato su qualsiasi possibilità di considerare il mondo del lavoro ripartendo dalla comunione d’intenti e volontà, senza spazi per un ‘economia non globalizzata ed il respiro soffocato delle mobilitazioni di massa. >> Read more
Quinta Puntata di ST.O.P! STorie di Ordinaria Precarietà. Food manager? No, neolaureati che “sporzionano” polpette sentendosi mobili…
:: di Fabiana Fraulini
:: Finita l’università, consapevoli che la vostra laurea in Filosofia non vi darà grandi prospettive lavorative, con umiltà e poche speranze iniziate a inviare il vostro curriculum a qualsiasi azienda, agenzia per il lavoro e istituzione che vi viene in mente.
Quarta Puntata di ST.O.P! Storie di ordinaria precarietà. Una vita di studi, diventare medico e…andare di servizio allo stadio Olimpico per essere pagati con dei buoni benzina.
di Olandese
Non sempre riesco a pensare al mio lavoro con sarcasmo e l’ironia, spesso prevale la rabbia, se non lo sbigottimento o l’amarezza. Gli stessi sentimenti che leggo nei loro volti, quando ne parlo con amici e familiari. Non solo perché empatizzano evidentemente con la mia condizione di lavoro, ma perché quello che io faccio ha direttamente a che fare con la salute di tutti.
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Terza puntata della rubrica ST.O.P (STorie di Ordinaria Precarietà). Dopo i colloqui di Ryanair, è tempo di calcio, di grandi eventi, di uomini d’affari. Se volete inviare la storia di un colloquio o di un’esperienza lavorativa, scrivete a info@clap-info.net
:: di C
:: “Ah ma hai lavorato a San Siro per la finale UEFA? Che figata!” NO! FIGATAUNCAZZO. “Beata te!” NO! Non eravamo beate nessuna di noi 200 hostess. Che da mezzogiorno eravamo là, sotto il sole a fare appello dopo appello, fila dopo fila, a timbrare il pass una alla volta per ogni spostamento. Poi quelle mezz’ore di attesa che si fanno infinite, aspettare che il personale UEFA ti venga a prendere per mostrarti l’area di lavoro, sentirti spronata a ingozzare qualunque snack ti sia portata dietro, perché, “ricordati che rimangerai solo alle 21!”.
Seconda puntata della nostra rubrica ST.O.P. (STorie di Ordinaria Precarietà): una storia ironica e pungente che racconta un colloquio in grado di aprire infinite possibilità… e che si rivela la solita lotteria in cui perdono sempre i lavoratori. Se volete inviare la storia di un colloquio o un’esperienza lavorativa scrivete a info@clap-info.net.
:: A giudicare dagli annunci nei portali per la ricerca di lavoro, sembra che sul mercato esistano solo tre tipi di occupazioni disponibili: sistemista Java, dialogatore e operatore call-center. Se non conosci Java e hai zero voglia di vendere il tuo tempo per delle chiacchiere con degli sconosciuti, al telefono o dal vivo, la ricerca pare senza possibili sbocchi. Aggiungi che la percentuale di risposta ai curriculum inviati rasenta lo zero e che la laurea e/o i master di cui sei in possesso non sono particolarmente quotati nella borsa degli skills… il quadro si complica parecchio. >> Read more