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Roma 4 dicembre | Il lavoro si paga, i diritti non si toccano!

27 November 2015

declaration4DPartiamo dall’Enciclopedia Treccani, leggiamo alla voce Lavoro gratuito:

Gratuita è la prestazione di lavoro resa alle dipendenze e sotto la direzione di altro soggetto, ma in assenza di una corrispondente retribuzione. […] Poiché, inoltre, il lavoro dipendente si presume oneroso, nell’ordinamento italiano la figura del lavoro gratuito non è, in via generale, ammessa.

Poi è arrivato EXPO e CGIL-CISL-UIL hanno pensato bene di firmare un accordo a sostegno del lavoro gratuito di 18.500 giovani. Il famoso modello EXPO, o Milano capitale morale, per usare le parole di Raffaele Cantone. La moralità di Milano dunque si incarna nello sfruttamento senza limite del lavoro vivo di migliaia di giovani.

Roma, invece, è immorale, tanta la corruzione che ci ha raccontato l’inchiesta e ora ci racconta il processo “Mafia Capitale”. Eppure, assai prima dell’arrivo di Tronca, anche a Roma il lavoro gratuito, de facto, c’era eccome: nelle cooperative, nei servizi sociali, nei tanti appalti fuori controllo. Con il rumore degli arresti, poi, nessuno ha voluto raccontare l’altra faccia di “Mafia Capitale”: quella che ogni giorno ci presenta un committente pubblico indifferente ai tanti abusi commessi, nei confronti dei lavoratori, da parte degli appaltatori, delle municipalizzate, delle imprese edili. E dopo il vento della magistratura, sono arrivate le Multiservizi, con uno scopo chiaro: tagliare l’occupazione, comprimere i salari, ridurre i diritti. Quando il lavoro viene pagato, infatti, viene pagato poco, sempre meno, tanto prevale nei bandi di gara la logica del massimo ribasso.

Sembra strano, nessuno lo ricorda, ma Roma avrebbe gli anticorpi normativi nei confronti del modello EXPO e della sua presunta moralità. Le delibere 135/2000 e 259/2005 tutelano infatti i diritti di chi lavora negli appalti e nelle cooperative. Peccato che, per la maggior parte, la stazione appaltante dimentica le sue leggi. Immorale non è solo chi ruba, immorale è anche chi non applica le leggi, immorale è chi non paga o paga poco i lavoratori!

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25.11 – Assemblea del Laboratorio romano dello Sciopero sociale

22 November 2015

Sciopero socialeA seguire il report dell’ultima assemblea del Laboratorio romano dello Sciopero sociale, che si è svolta presso Sapienza il 10 novembre scorso. Un’assemblea importante, occasione di convergenza delle tante vertenze romane che insistono nella scena del Terzo settore, degli appalti, dei servizi pubblici. Una costellazione segnata da lavoro non pagato o pagato poco e male. Esigenza condivisa: costruire una mobilitazione unitaria contro il lavoro gratuito, gli appalti al massimo ribasso, le privatizzazioni. Mercoledì 25 novembre, sempre presso Sapienza (Scienze politiche), verrà rilanciata la discussione, in vista del 4 dicembre, giornata prevista per la mobilitazione.

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Un’assemblea molto partecipata, quella che si è svolta presso Sapienza lo scorso 10 Novembre. Siamo partiti dalle riflessioni prodotte dall’appuntamento nazionale dello Strike Meeting  (Bologna), dai ragionamenti fatti a partire dall’attuale fase segnata dal governo Renzi e dai suoi provvedimenti, che determinano un nuovo modello. Un nuovo assetto che avanza come uno schiacciasassi, con un elemento retorico spregiudicato e portando un attacco radicale come i precedenti governi, anche di centro-destra, non erano riusciti. Una fase dunque segnata dal Partito della Nazione in sinergia con le indicazione di austerity provenienti dalla Commissione Europea.

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Noi non siamo volontari! Il lavoro deve essere retribuito!

4 November 2015 |  Clap Roma

Oggi, 4 Novembre 2015, lavoratrici e lavoratori della Cooperativa “Un Sorriso” si ritrovano presso gli uffici dell’Osservatorio sul Mercato e le Condizioni di Lavoro del Comune di Roma, per denunciare le proprie condizioni lavorative, segnate dal mancato pagamento di diverse mensilità da parte del datore. Questa situazione drammatica è stata ampiamente documentata nei mesi scorsi.

Già in data 24 Settembre i lavoratori, sostenuti dalle CLAP – Camere del Lavoro Autonomo e Precario, hanno organizzato un presidio sotto l’Assessorato delle Politiche Sociali di viale Manzoni a Roma e hanno avviato una campagna di denuncia rispetto alle condizioni dei servizi appaltati alla Cooperativa “Un Sorriso” e alla gravissima mancanza delle retribuzioni, che ammontava in quel momento, per alcuni servizi, anche a sei mesi di arretrato. A seguito di quella iniziativa, si è aperto un tavolo di confronto in cui i lavoratori e l’associazione sindacale CLAP hanno chiesto al Dipartimento di procedere alle verifiche delle gravi violazioni denunciate e al pagamento diretto ai lavoratori delle retribuzioni mancanti attraverso l’utilizzo dei fondi dal Comune dovuti alla Cooperativa.

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Lo statuto che non c’è

24 October 2015

Boy and girl (6-7) using typewritersRoma, 14-15 novembre: la “Coalizione 27 febbraio” organizza e promuove un atto pubblico per scrivere i diritti del lavoro autonomo

Lo scorso 15 ottobre, nella conferenza stampa che ha fatto seguito al Consiglio dei ministri, il premier Renzi ha annunciato il «Jobs Act del lavoro autonomo». Già l’11 di ottobre, presso il Nazareno, il PD ha presentato le sue linee guida per “riparare il danno” dello scorso anno, quando la Legge di stabilità, poi corretta dal Milleproroghe, cancellò il regime dei minimi e nulla fece per bloccare l’aumento dell’aliquota contributiva previsto dalla Legge Fornero.

Per quel che fin qui si è capito, la riparazione avverrà in due tempi: con la Legge di stabilità si rivedono le soglie dei ricavi, innalzandole, per il regime forfettario e, nello stesso tempo, si ripristina il regime dei minimi con l’imposta sostitutiva del 5% (che però durerà solo 3 anni); con un DDL Collegato si defiscalizzano le spese formative, si estendono le tutele relative a maternità e malattia, si modifica il contenzioso (superando la tradizionale distinzione dell’articolo 409 del Codice di procedura civile), si garantisce l’accesso degli autonomi agli appalti pubblici e al fondo di garanzia in caso di fallimento del committente.

Molte delle pretese avanzate anche dalla “Coalizione 27 febbraio” nelle mobilitazioni dei mesi scorsi vengono assunte dal governo. Almeno così pare. Eppure sono molti gli aspetti mancanti. Non si estendono gli ammortizzatori sociali, né NASPI né forme di sostegno al reddito nei periodi di non lavoro. Non si dice nulla sull’aliquota previdenziale, salvo dirsi disponibili alla sua riduzione (quando?). Nulla si dice sui problemi previdenziali dei professionisti ordinisti, ovvero i contributi obbligatori indipendenti dal fatturato. Così come non si ferma il DDL concorrenza, che garantisce l’ingresso delle grandi corporation nella gestione di farmacie e studi legali, ma non solo, e che anzi diventa Collegato alla Legge di stabilità. Ancora: si parla di Statuto dei diritti, ma non si menzionano, se non marginalmente, i diritti nel lavoro, nel rapporto di committenza; la questione, decisiva, dei compensi e della loro equità non trova spazio alcuno.

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Il “ganzo” e il Governo delle imprese

16 October 2015

Brevi note sulla Legge di stabilità

Renzidi Francesco Raparelli

Sì, siamo in una seconda fase del governo Renzi. Lo testimonia la Legge di stabilità presentata ieri dal “ganzo fiorentino” al termine del Cdm. I toni sono spocchiosi, con le consuete battute che non fanno ridere nessuno. Non basta il consenso pieno di Confindustria per conquistare un po’ di senso dell’umorismo. Lode a Stanis La Rochelle, sempre sia lodato. È sicuro il premier, sicuro di ottenere la flessibilità necessaria dall’Europa, sicuro degli effetti positivi, seppur lievi, garantiti dalla congiuntura (Quantitative easing, abbassamento dei costi energetici, ecc.). Una Legge di stabilità «espansiva» dunque, come titolano stamane i maggiori quotidiani.

In questo primo (breve) commento a caldo, vorrei soffermarmi solo su alcuni punti: il fisco; il lavoro; i poveri.

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Un primo passo per conquistare ciò che ci spetta

7 October 2015 |  Clap Roma

Manifestazione delle lavoratrici e del lavoratori della Cooperativa “Un sorriso”, che incontrano l’Assessorato alle Politiche sociali. La mobilitazione costruita assieme alle Camere del Lavoro Autonomo e Precario.

Una prima importante mobilitazione, quella che ci ha visto protagonisti questa mattina. Dopo mesi di prestazioni lavorative non retribuite, abbiamo deciso di rompere il silenzio e di pretendere con forza i nostri diritti. Mentre il presidio si è svolto a partire dalle 10 e fino alle 13, una nostra delegazione è stata accolta dal Capo segreteria dell’Assessorato alle Politiche sociali, Mario De Luca, e da Ruggero Ferreri, dello staff dell’Assessora Francesca Danese.

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