Come chiarito nell’incontro col Ministero dell’Ambiente, lo scorso 19 febbraio, ma soprattutto come abbiamo promesso a noi stessi, la battaglia per il diritto al lavoro che ci è stato tolto non si ferma. Anzi, si amplia e quindi si arricchisce di un nuovo valore.
Scommessa vinta: in 30, delle 40 unità che compongono il personale della riabilitazione, si sono astenuti dal lavoro quest’oggi. Non era scontato, a maggior ragione dopo mesi dolorosi in cui 10 sono state le dimissioni di chi ha gettato la spugna, stremato dal mancato pagamento delle retribuzioni.
Importante mattinata di mobilitazione, quella di oggi: dopo due mesi di battaglie, e dopo aver perso il lavoro, finalmente abbiamo incontrato il Ministero dell’Ambiente. Ciò, dopo che in più occasioni il Ministro Costa ha ribadito l’attenzione al nostro dramma, prospettando soluzioni imminenti. Soluzioni che, finora, non avevano ancora conquistato concretezza.
Siamo le operatrici e gli operatori di SISTRI, il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, istituito dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM) nel 2010 e soppresso, a partire dal Primo gennaio scorso, col Decreto Semplificazioni. Meglio precisare: siamo lavoratori somministrati, formalmente dipendenti dell’agenzia interinale Synergie Italia, e per ben 8 anni abbiamo prestato la nostra opera negli uffici della Selex Service Management, società prima FINMECCANICA e oggi assorbita da Leonardo. Alla Selex, infatti, il MATTM ha appaltato in questi anni il sistema SISTRI. Dall’inizio del 2019 siamo fermi, senza lavoro.
:: Sono almeno 7 anni che la Comunità di Capodarco di Roma Onlus paga gli stipendi – mediamente – con 4 mesi di ritardo. Ben 6 piani di rientro, tra l’altro mai rispettati. Tra il 2010 e il 2013, poi, le/i lavoratrici/lavoratori hanno dovuto affrontare Cassa Integrazione e contratti di solidarietà. Ancora: l’abuso di personale sanitario che, pur essendo sostanzialmente dipendente, continua a essere impiegato attraverso la collaborazione con partita Iva – per compensare una strutturale carenza di organico, cui si accompagna una inadeguata gestione della turnazione.