Il governo Valls non ne può più della democrazia, soprattutto se si parla di riforma del lavoro. Dopo oltre due mesi di scioperi e cortei oceanici in tutte le maggiori città francesi, il premier socialista ha pensato bene di utilizzare l’articolo 49-3 della Costituzione, imponendo la fiducia. La mozione di sfiducia, presentata ieri (12.05) nell’Assemblea nazionale, è stata bocciata. Ora la palla passa al Senato e poi ancora all’Assemblea. Ma è evidente che Valls non vuole trattare né fare marcia indietro.
La lunga e ostinata mobilitazione, animata dagli operatori sociali e da CLAP nel settore delle Cooperative che gestiscono il settore dell’accoglienza a Roma, comincia a dare i suoi frutti. Se da un lato, infatti, la pratica aberrante e generalizzata del mancato pagamento degli stipendi a lavoratrici e lavoratori comincia a essere seriamente contrastata, sia attraverso la pressione sindacale indipendente e auto-organizzata sia attraverso l’azione legale, dall’altro comincia ad arrivare qualche buona notizia anche sul fronte della continuità occupazionale.
Comunicato stampa – Roma 15.04.2016
Apprendiamo, con soddisfazione, che la Coop. “Eta Beta” ha provveduto a saldare gli emolumenti di ottobre, novembre, dicembre 2015. Un risultato importante, frutto della mobilitazione che ci ha visto protagonisti nelle scorse settimane.
a cura di CSA Astra & CLAP – Camere del Lavoro Autonomo e Precario
Giovedì 14 aprile ore 19.00 @ CSA Astra (via Capraia 19, Tufello)
Mentre guardiamo la rivolta degli studenti e dei precari francesi contro la Loi de Travail, con la straordinaria convergences de luttes in atto a Place de la République, la propaganda del Partito della Nazione e del premier Matteo Renzi, sembra aver addormentato e anestetizzato la capacità conflittuale del mondo del lavoro, ma anche dei settori giovanili, contro il Jobs Act e l’ulteriore distruzione dei diritti del lavoro.
di Roberto Ciccarelli ***
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Inchiesta. L’altra faccia di Mafia Capitale. A farne le spese sono i migranti e gli operatori sociali senza stipendio. Emerge un movimento sostenuto da una nuova esperienza di sindacato sociale: le Camere del lavoro autonomo e precario (Clap). Viaggio in un sistema di accoglienza ispirato all’emergenza continua. Dai fatti di Tor Sapienza a oggi.
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Roma 23.03. Lavoratrici e lavoratori dei centri SPRAR della Coop. “Eta Beta”, sostenuti da CLAP, dagli operatori della Coop. “Un Sorriso” e da ALA (Assemblea Lavoratori dell’Accoglienza) occupano il Dipartimento Politiche Sociali. E strappano l’incontro con il Direttore Stefano Giulioli. A seguire il comunicato stampa a commento della giornata di mobilitazione.
Una prima importante iniziativa di lotta, quella che stamane ha visto protagonisti le lavoratrici e i lavoratori della Coop. “Eta Beta”. Dopo 5 mesi senza stipendio, hanno deciso di raggiungere la sede del Servizio Centrale SPRAR, occupandola temporaneamente e ottenendo un incontro con i responsabili. CLAP ha sostenuto e sostiene la lotta, così come in questi mesi è già avvenuto con gli operatori sociali della Coop. “Un Sorriso”. La patologia del sistema romano dell’accoglienza è sistemica, e la corruzione cade come una scure sulle spalle di lavoratrici e lavoratori, oltre che su quelle degli ospiti. Tutto ciò è inaccettabile, il lavoro si paga, i diritti devono essere rispettati!
A seguire il comunicato delle lavoratrici e dei lavoratori della Coop. “Eta Beta”
Roma 15.03.2016 – Comunicato stampa
Le lavoratrici e i lavoratori della Cooperativa Sociale “Eta Beta”, non percependo gli emolumenti da 5 mesi, si sono presentati autonomamente presso la sede dello SPRAR centrale, in viale delle Quattro Fontane 116, a Roma.
Una mobilitazione importante, un altro passo per il riconoscimento dei nostri diritti. Non eravamo soli, stamani, al nostro fianco operatrici e operatori di ALA (Assemblea Lavoratori Accoglienza), delle Coop. “Eta Beta” e “Domus Caritatis”, Coop. quest’ultima che, al pari della Coop. “Un Sorriso”, è stata commissariata al seguito dell’inchiesta “Mafia Capitale”. E poi i lavoratori dei Canili, gli studenti, delegati della FIOM e dei sindacati di base, più in generale il Laboratorio romano dello Sciopero sociale. Ma soprattutto i migranti della comunità bengalese e tanti ospiti dei centri d’accoglienza.
Una mobilitazione che ha saputo saldare le richieste di chi, come noi, non percepisce le retribuzioni da mesi, e che, al seguito del commissariamento, rischia di perdere il lavoro, con quelle di chi non vuole rinunciare al proprio progetto migratorio, qualunque esso sia, e viene ostacolato continuamente nell’accesso ai diritti di accoglienza e soggiorno. A Roma come a Berlino, a Varsavia come a Parigi, oggi è stata ed è giornata europea di mobilitazione contro la precarietà del lavoro e contro quella, drammatica, imposta dalle frontiere e dai muri.
Nel rapporto di lavoro e nel mercato, un catalogo di diritti uguali per tutti: appunti per la discussione
a cura di CLAP – Camere del Lavoro Autonomo e Precario (Roma)
Quello che segue è un contributo alla discussione della “Coalizione 27 febbraio” ma non solo. Un tentativo di pensare le pretese del lavoro autonomo dentro la radicale trasformazione del mercato del lavoro e delle sue norme, in Italia come in Europa.