Nel mondo del lavoro contemporaneo, segnato dalla compressione dei diritti, dalla violenza della precarietà e dello sfruttamento, dal ricatto dei lavori sottopagati, dalla freddezza degli algoritmi e delle piattaforme, la solidarietà è un’arma importante, decisiva.
È ancora presto per fare un bilancio completo. Come sempre, di fronte a un evento di questa portata, ci vuole tempo per conquistare uno sguardo di insieme. A maggior ragione per l’estensione effettivamente globale dello sciopero. Così come non è semplice comparare quanto accaduto ieri con i due precedenti, l’8 marzo del 2017 e del 2018.
Dal 2017, l’8 marzo è diventato sciopero globale femminista contro la violenza e le discriminazioni di genere. Da allora, il mondo tutto si è mobilitato (oltre 50 paesi), cogliendo della barbarie che uccide e ferisce il corpo femminile, della boria omofoba, la genesi storica e sistemica: come accadde agli albori della modernità, la creazione del valore economico pretende una precisa divisione sessuale del lavoro, che le donne stiano al loro posto.
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Ventitré anni, orari di lavoro massacranti facendo le consegne per Deliveroo: 5 euro a consegna, non più di 1.300 euro in un mese senza tregua, da cui togliere le spese di affitto del motorino. Marco La Corte, venerdì scorso, stava finendo il turno, quando un pirata della strada lo ha travolto, spazzandolo via dal motorino. Poteva morire. Ha perso la milza oltre a varie fratture. Poteva andare anche peggio, ma di certo bene non è andata.
Scommessa vinta: in 30, delle 40 unità che compongono il personale della riabilitazione, si sono astenuti dal lavoro quest’oggi. Non era scontato, a maggior ragione dopo mesi dolorosi in cui 10 sono state le dimissioni di chi ha gettato la spugna, stremato dal mancato pagamento delle retribuzioni.
Importante mattinata di mobilitazione, quella di oggi: dopo due mesi di battaglie, e dopo aver perso il lavoro, finalmente abbiamo incontrato il Ministero dell’Ambiente. Ciò, dopo che in più occasioni il Ministro Costa ha ribadito l’attenzione al nostro dramma, prospettando soluzioni imminenti. Soluzioni che, finora, non avevano ancora conquistato concretezza.