Roma 15 maggio – Comunicato stampa
Continua la mobilitazione della “Coalizione 27 febbraio” per l’equità previdenziale, la sostenibilità fiscale, il welfare universale
24 giugno Speakers’ Corner sotto il ministero del Lavoro e del Welfare
Dopo la riuscita mobilitazione dello scorso 24 aprile, l’incontro con Boeri che di essa è stato importante completamento, la “Carovana dei diritti” non si ferma. Lo ha deciso la partecipata assemblea della “Coalizione 27 febbraio” che si è svolta sabato 9 maggio presso l’atelier autogestito Esc.
Istituto Svizzero di Roma e CLAP organizzano
Giovedì 28 maggio, ore 18.30
con Sergio Bologna, Bruno Cartosio, Fred Lonidier
Discussione e installazione site specific
presso Officine Zero
via Umberto Partini, 20 Roma
Degli anni Trenta, della Grande Depressione dello scorso secolo, si ricordano i fascismi e, nel caso degli Stati Uniti, Roosevelt e il suo New Deal. Nulla si ricorda delle lotte straordinarie che fecero del New Deal una vera discontinuità nella storia del capitalismo, nel senso di una conquistata «democrazia economica». Da San Francisco a Minneapolis, dalla Georgia al Rhode Island, scioperi durati mesi, scontri molto duri con la polizia e la Guardia Nazionale imposero un uso operaio delle politiche rooseveltiane. Dai portuali agli operai tessili, passando per l’automobile, le figure del lavoro che avevano preso congedo dal sindacato (AFL) nei tardi anni Venti lo riconquistarono su un terreno nuovo: senza il CIO (Congress of Industrial Organizations), che nasce nel 1935, non si capisce il New Deal (in particolare il Wagner Act), e viceversa. Decisivo il problema dell’organizzazione sindacale dei non organizzati; decisiva l’emersione di nuove pratiche di lotta; decisiva la capacità di trasformare il conflitto di classe in nuove istituzioni politiche e sociali.
Dopo la mobilitazione del 24 aprile presso la sede dell’INPS, l’incontro con Tito Boeri e il primo importante risultato dello sblocco immediato della DIS-COLL per Copro e CoCoCo, con efficacia retroattiva agli eventi di disoccupazione iniziati dal 1° gennaio 2015 (di seguito il link alla Circolare) la “Coalizione 27 febbraio” torna a riunirsi a Roma sabato 9 maggio alle ore 10:00, presso Esc (via dei Volsci 159).
Una nuova assemblea nazionale per proseguire la “Carovana dei diritti”, elaborare le nuove iniziative, intensificare ed estendere le relazioni tra i diversi nodi della Coalizione.
L’assemblea sarà inoltre occasione per approfondire ulteriormente la riflessione programmatica su equità fiscale e previdenziale, per articolare la campagna comunicativa, e per definire terreni comuni e di cooperazione con gli altri esperimenti di Coalizione.
Nell’invitare tutt* a partecipare, sollecitiamo a segnalare istanze e rivendicazioni all’indirizzo e-mail:
carovanadeidiritti@gmail.com.
“Coalizione 27 febbraio”
Link circolare INPS:
In queste settimane, nella scena pubblica italica, è riemerso con forza il dibattito sul welfare e la sua iniquità. Tante le dichiarazioni del nuovo presidente dell’INPS Boeri, tante le repliche di Poletti e del governo. Addirittura la CGIL, che per un ventennio ha favorito il dualismo del mercato del lavoro e la conseguente apartheid – per quanto riguarda le protezioni sociali – dei lavoratori autonomi e parasubordinati, più in generale delle giovani generazioni, oggi ha scoperto che i nuovi poveri sono, assai spesso, la forza-lavoro qualificata e il popolo delle partite Iva. La scoperta dell’acqua calda, appunto.
Tutti parlano, nessuno individua il problema, se non parzialmente, benché meno avanza la soluzione. La sostanza del problema e dunque la sua soluzione ha nomi precisi: il reddito di base universale, indipendente dalla prestazione lavorativa; un nuovo welfare inclusivo (dalla malattia alla previdenza); diritti e dignità per tutte le figure del lavoro autonomo e parasubordinato, intermittente, precario e sottopagato.
Quando, nel 1995, fu approvata la riforma delle pensioni (governo Dini), il primo grande scalpo neoliberale della II Repubblica, i suoi sostenitori la contrabbandarono come il prezzo necessario per realizzare una compiuta equità generazionale, che avrebbe offerto, a chi si affacciava allora nel mondo del lavoro, migliori condizioni per il futuro. Tanta e ossessiva è stata la propaganda che chiedeva ai padri di rinunciare a «privilegi anacronistici» in favore dei figli, per garantire loro un futuro più degno. Niente di più falso! Nessuno, infatti, ci disse allora dove veramente avrebbe portato un sistema pensionistico puramente contributivo, ispirato alla logica dell’equilibrio attuariale, come si trattasse di una mera assicurazione privata. Nessuno chiarì allora, quasi tutti continuano a non farlo ora, cosa avrebbe significato cancellare un sistema previdenziale fondato su principi solidaristici e di giustizia sociale.
Officine Zero (via Partini 20, Casal Bertone) – 18 aprile, ore 17:30
La scommessa delle Camere del Lavoro Autonomo e Precario nasce due anni fa, attorno a una domanda semplice ma enormemente ambiziosa: come si ricostruiscono diritti e tutele per un mondo del lavoro sempre più frammentato, precario, indifeso?
Siamo partiti da noi: precari, partite Iva, studenti, disoccupati, intermittenti, surfisti della formazione e del lavoro nero, migranti. La prima generazione che vive, compiutamente, una condizione di lavoro e di accesso alla cittadinanza peggiore di quelle precedenti, sigillata a fuoco dalla controriforma del lavoro chiamata Jobs Act, tanto amata da Confindustria e alta finanza, che istituzionalizza la libertà di licenziamento riducendo allo stesso tempo i diritti in entrata nel mercato del lavoro.
Abbiamo pensato che fosse giunta l’ora di provare a rimettere insieme ciò che la crisi divide, di immaginare nuovi strumenti di difesa e di lotta, ricostruendo forme di mutualismo tra le figure diverse del lavoro, sottraendole alla solitudine e al ricatto. Non è un caso che il progetto nasce e si sviluppa all’interno delle Officine Zero di Casalbertone, le ex officine Rsi di Trenitalia, recuperate a un utilizzo sociale da una coalizione di operai, precari, studenti e lavoratori autonomi.
In poco tempo, abbiamo incontrato tante facce di uno stesso mondo, sfruttato, vessato e mal pagato: lavoratrici e lavoratori della sanità convenzionata, della ristorazione, dell’intrattenimento, delle pulizie e della logistica, operatrici e operatori sociali, professionisti atipici, freelance e architetti. Insieme a loro, abbiamo riscoperto il senso della parola ‘solidarietà’, emancipata dalle rituali tonalità caritatevoli, provando a sperimentare una forma organizzativa all’altezza dei tempi.
Nel vivo di tante e diverse vertenze, abbiamo capito l’importanza del mutuo soccorso e afferrato la necessità di immaginare un processo di «sindacalizzazione diffusa», flessibile, decentrata, territoriale, autorganizzata, in grado nel tempo di sfidare il dominio dell’impresa e della speculazione sul lavoro vivo. Non solo: la materialità delle lotte ci ha spinto ad aggiornare anche le rivendicazioni generali, dentro uno sguardo europeo e globale. Per questo parliamo di salario minimo europeo e reddito di base garantito, di welfare universale ed equità fiscale, di estensione dei diritti previdenziali al lavoro autonomo, ai precari, al professionismo atipico, di riduzione generalizzata dell’orario di lavoro, di accesso alla cittadinanza slegato dal profilo lavorativo.
Di tutto questo e di molto altro vorremmo discutere nella prima assemblea generale delle/dei iscritte/i. Più in particolare, proponiamo di articolare l’assemblea nel seguente modo:
* presentazione/bilancio delle diverse vertenze in corso;
* approfondimenti sul Jobs Act e sulla riforma del Regime dei minimi, a cura dell’avvocato Alessandro Brunetti e della commercialista Cinzia Cimini;
* mobilitazioni e campagne.
Un’occasione per stare insieme, condividere lotte ed esperienze, immaginare un percorso comune.
Convinti più che mai che «un torto a uno di noi è un torto per tutti».
Camere del Lavoro Autonomo e Precario