Giovedì 6 novembre alle ore 19 a OZ-Officine Zero, in compagnia di avvocati e commercialisti delle CLAP (Camere del lavoro autonomo e precario), cercheremo di fugare dubbi, interrogativi, incertezze e perplessità inerenti i nuovi ammortizzatori sociali (Aspi, mini Aspi e Naspi) tanto cari al Governo Renzi.
Se sei un lavoratore/una lavoratrice precario/a, flessibile, intermittente e chi più ne ha più ne metta non puoi mancare!
Dibattito promosso e organizzato da cowOZ/Officine Zero
Verso lo Sciopero Sociale del #14N
Sappiamo quanto è difficile oggi scioperare. Lo è per chi ha un lavoro fisso, per chi il diritto di sciopero ce l’ha, ma lo vede sottoposto a troppe limitazioni. Lo è perché è faticoso rinun- ciare a una parte del proprio stipendio quando la crisi si approfondisce e soldi non ce ne sono. Lo è ancora di più per chi è precario, per chi scioperare significa rischiare di perdere il posto di lavoro. Lo è per chi è un lavoratore autonomo, perché poi deve motivare il proprio ritardo nella consegna al committente. Lo è per un disoccupato o per un intermittente.
Ve lo ricordate il famoso “ce lo chiede l’Europa” di montiana memoria? Ecco, con il nuovo corso di Matteo Renzi, saremmo addirittura noi precari, studenti, partite Iva col regime minimi, disoccupati a desiderare la riforma del mercato del lavoro nel senso della distruzione dei diritti acquisiti, Statuto dei lavoratori in primis. La narrazione tossica che ci propina il governo di Renzi è semplice: togliere i diritti a chi ne ha senza darne di nuovi a nessuno.
Non è più tempo di aspettare, il Jobs Act corre tra Senato e Camera – a botte di fiducia – verso l’approvazione, e non sarà di certo la flebile opposizione di palazzo a invertire la rotta.
Dobbiamo mobilitarci, unirci, metterci assieme!
Per fare al meglio tutto questo, stiamo organizzando lo sciopero sociale del #14N. Vogliamo incrociare le braccia e insieme incrociare le lotte: perché non vogliamo essere condannati per legge a una precarietà infinita; perché l’articolo 18 va esteso e non eliminato; perché vogliamo un reddito che ci consenta di vivere; perché non vogliamo lavorare senza un minimo salariale dignitoso; perché tante partite Iva non possono subire un carico fiscale pesantissimo senza avere nulla in cambio; perché, da disoccupati, non vogliamo accettare un lavoro a qualsiasi condizione; perché studiare non può essere un lusso per pochi, perché il lavoro gratuito è una vergogna che deve finire.
Invitiamo tutte e tutti – lavoratori, precari, studenti, disoccupati di tutti i tipi – il 22 ottobre in Piazza Montecitorio, a partire dalle ore 16:00, per rompere il silenzio e prendere la parola verso il 14N proprio mentre il Jobs Act è in discussione nella Commissione lavoro della Camera.
#14N #SCIOPEROSOCIALE
Tratto da: http://blog.scioperosociale.it/
Giovedì 16 ottobre, ore 18
presso Csoa Sans Papier (via Carlo Felice 69 a – San Giovanni/Roma)
presentazione delle Camere del Lavoro Autonomo e Pracario
Focus: Cos’è il Naspi? Cos’è la riforma degli ammortizzatori sociali di Renzi-Poletti?
A seguire aperitivo e Dj set a cura di: CRR WRST [RadioSonar.net]; Laowai [Cromedrop Rec.]
Sono giorni che il premier Renzi e il ministro del Lavoro Poletti si autoproclamano difensori dei precari, di chi, come noi, è privo di diritti. Lo fanno sostenendo il Jobs Act e la necessità di rendere più flessibile il mercato del lavoro attraverso l’eliminazione dello Statuto dei lavoratori.
Lo gridiamo da subito con forza: NON IN NOSTRO NOME!
È un ventennio, infatti, che si approfondisce la flessibilità promettendo, in cambio, l’aumento dell’occupazione: in modo inequivocabile, i fatti dimostrano che tutto ciò non è vero, a maggiore flessibilità non corrisponde maggiore occupazione, anzi. Altrettanto, sappiamo che eliminando le tutele esistenti, lo Statuto dei lavoratori in primis, non si estendono le tutele a chi non ne ha. Semplicemente, tutti avranno meno tutele.
Ripartono gli sportelli delle CLAP, Camere del Lavoro Autonomo e Precario. A partire da lunedì 29 settembre e poi, la settimana successiva, il 6-7 ottobre, ogni lunedì, dalle ore 17:30 alle 20, presso Officine Zero (via Partini 20, traversa via di Portonaccio, Casal Bertone) e il martedì, dalle ore 19 alle 21, presso Esc (via dei Volsci 159, San Lorenzo) e presso Puzzle (via Monte Meta 21, Tufello).
Cosa trovate negli sportelli?
* Avvocato del lavoro e assistenza legale: per consulenza e vertenze;
* Il primo e il terzo lunedì del mese, commercialista: consulenza fiscale per lavoratori autonomi, associazioni, cooperative;
* Su appuntamento: consulenza nella gestione dei propri debiti (con Equitalia, banche, ecc.); avvocato penalista (mobbing, violenze subite sul posto di lavoro, ecc.);
Per informazioni maggiori o per richiedere appuntamenti specifici, i contatti sono:
329 7624550 (il telefono è sempre attivo durante gli orari di sportello e, dal mercoledì al venerdì, la mattina, dalle 11 alle 13:30)
vedi anche: cosa sono le CLAP?
«un torto fatto a uno di noi è un torto per tutti»
Partiamo da un dato: nei tre giorni dello Strike Meeting, oltre 500 tra lavoratrici e lavoratori, precari, studentesse/studenti, attiviste/i sindacali, dei centri sociali e dei comitati che difendono i beni comuni, provenienti da tutta Italia e non solo, si sono incontrati e hanno discusso per ore, mettendo a confronto forme organizzative, pretese programmatiche, pratiche di lotta. Un dato per nulla scontato, che non si limita a registrare la forza quantitativa dell’evento, ma segnala, semmai, la qualità di un processo politico dove alla competizione tra gruppi si sostituisce la composizione virtuosa delle differenze. Da qui dunque occorre prendere le mosse per passare in rassegna i punti salienti del dibattito.
Questa mattina le CLAP, Camere del Lavoro Autonomo e Precario, hanno sostenuto la mobilitazione di giornalisti precari e freelance contro l’accordo truffa sull’equo compenso siglato da Fieg e Fnsi. La manifestazione si è svolta proprio sotto le finestre della Federazione nazionale stampa italiana, quello che di fatto è il sindacato unico dei giornalisti, e indicato come principale responsabile della svendita dei diritti di freelance e precari in primo luogo. Abbiamo partecipato non solo perché diversi di noi sono freelance e giornalisti precari, ma soprattutto perché crediamo sia arrivata l’ora di dar vita ad una ampia coalizione di lavoratori autonomi e non solo, in grado di rivendicare diritti e reddito per tutti. Come diciamo sempre riprendendo un vecchio slogan del sindacalismo americano: “un torto fatto ad uno, è un torto fatto a tutti”.
Le lavoratrici e i lavoratori Ce.Fi., Centro fisioterapico (in convenzione) di Ciampino, hanno rotto il silenzio e sono tornate/i in piazza. Dopo il presidio sotto la Regione Lazio del 14 aprile scorso, la mobilitazione ha raggiunto stamani il Comune di Ciampino. Un presidio comunicativo e determinato, al quale, oltre alle lavoratrici e i lavoratori, hanno partecipato (ex) pazienti e cittadine/i.
Ancora una mobilitazione per conquistare i diritti fin qui negati: alla retribuzione (per il lavoro svolto, da dipendenti e collaboratori, nell’anno 2013 e non ancora pagato), al lavoro e, più in generale, a un servizio sanitario pubblico, accessibile, di qualità.