Siamo a un passo dalle stabilizzazioni, dopo tre anni di mobilitazione, 440 “collaboratori storici” occupati in molteplici ambiti delle politiche attive del lavoro, e sottoposti negli anni a diverse selezioni, si sono candidati per entrare in pianta stabile nell’organico di ANPAL Servizi.
La repentina affermazione dello smart working, causata dall’attuale emergenza sanitaria, rappresenta una opportunità per lavoratrici e lavoratori di conciliare tempi di vita e lavoro, sperimentare nuove modalità e flussi di attività. Un modello di lavoro votato alla flessibilità, che richiede, tuttavia, uno sforzo orientato all’innovazione organizzativa, in grado di trasformare, in alcuni casi anche totalmente, il modo di concepire spazi, tempi e funzioni del lavoro. Un commento e alcune proposte a cura di CLAP ANPAL Servizi.
In occasione della Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza maschile sulle donne e la violenza di genere, le CLAP pubblicano un articolo degli avvocati Agnès Katia Giuliani e Alessandro Brunetti sugli strumenti del diritto del lavoro utili al contrasto delle discriminazioni, delle molestie e delle violenze di genere. Discriminazioni, molestie e violenze contro cui quotidianamente si battono, al nostro fianco e al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori che alle CLAP si rivolgono.
Contro il ricatto diritti/reddito – salute. Di Diego Zerbini.
Il 13 novembre scorso, dalla Lombardia alla Sicilia, tanti lavoratori e lavoratrici del welfare (educatori scolastici, assistenti domiciliari, operatori di comunità, operatori socio-sanitari, ecc…) hanno aderito allo sciopero nazionale indetto dalla Rete Intersindacale “iOS”, una rete aperta e plurale, nata già nel corso del primo lockdown, costituita da sindacati di base, collettivi, comitati e assemblee auto-convocate dei dipendenti del terzo settore. >> Read more
Note a margine sulla rappresentanza nei luoghi di lavoro e sull’abolizione dei decreti Salvini. Di Salvatore Corizzo, giuslavorista e attivista delle CLAP.
Una strana coincidenza temporale ha voluto che scrivessi questo testo lo scorso 14 ottobre, ovvero a quarant’anni esatti da quella famosa “marcia dei quarantamila”, un vero e proprio spartiacque nelle vicende operaie e sindacali del nostro paese.
Il rapporto ISTAT sul mercato del lavoro diffuso stamane racconta in modo inequivocabile i primi drammatici effetti della crisi generata dalla pandemia. Come previsto, pagano i precari, tanto con contratti a tempo determinato (non rinnovati) che autonomi poco affluenti. Più precisamente i giovani, le donne, i migranti. A seguire il commento puntuale di Daniele D’Ambra delle Camere del Lavoro Autonomo e Precario.