Il Decreto Legge “Rilancio”, da stamattina (20.05) – e dopo lunga attesa – in Gazzetta Ufficiale, prevede importanti misure che riguardano l’Università e la Ricerca pubblica. Tuttavia, varie e numerose lacune rischiano di far pagare la crisi alla componente più debole dalla comunità accademica. Un nuovo e importante contributo di Luca Galantucci e Paolo Scanga. Oggi pomeriggio, ancora in assemblea nazionale telematica i precari della Ricerca.
Nel mezzo dell’emergenza ospedaliera statunitense, tra licenziamenti intollerabili del personale e mancanza di condizioni minime sicurezza, prende corpo un nuovo protagonismo dei lavoratori dei servizi. Che per una volta vengono riconosciuti nel loro ruolo sociale di produttori della ricchezza collettiva. Dato il radicamento delle Camere del Lavoro Autonomo e Precario nella Sanità, in generale nei servizi, siamo particolarmente lieti di ospitare un articolo in merito di Pietro Bianchi, Assistent Professor al Dipartimento di English dell’Università della Florida, nonché redattore di DINAMOpress (dal quale l’articolo è ripreso).
L’arrivo del COVID-19 ha fatto esplodere negli atenei italiani una crisi che covava da tempo e che inizia almeno nel 2008. Serve un cambio di rotta netto che garantisca diritti ai precari e qualità della formazione agli studenti. Un approfondimento di Luca Galantucci e Paolo Scanga, temi che sono stati discussi nella partecipata assemblea telematica dei precari dello scorso 6 maggio.
Divampa il dibattito, e lo scontro politico, sul Reddito di emergenza. Pur trattandosi di misura insufficiente, se non residuale, da Confindustria a parti della maggioranza di Governo, tutti tuonano contro l’assistenzialismo. E intanto le imprese, soprattutto le grandi, avranno liquidità a fondo perduto. A seguire l’editoriale di Emanuele De Luca e Tiziano Trobia delle Camere del Lavoro Autonomo e Precario: reddito di base (a carico della fiscalità generale) e salario minimo europeo subito, contro workfare e regali ulteriori all’1 per cento più ricco.
Siamo entrati nella “fase due”, e certezze su come si evolverà la pandemia non se ne hanno. Vi sono però degli elementi certi da cui muovere per provare a immaginare gli sviluppi e gli scenari possibili: la mala-gestione della pandemia nella “fase zero” e nella “fase uno” da parte delle Istituzioni governative, e le nuove misure che ci accompagneranno nella “fase due”. Un tagliente approfondimento di Tommaso Gianni, delle Camere del Lavoro Autonomo e Precario.
Dal bonus di 600 euro per autonomi, stagionali e lavoratori dello spettacolo istituito dal Decreto “Cura Italia” al bonus della Regione Lazio per disoccupati e sospesi dal lavoro, più in generale dal Reddito di Cittadinanza alla NASpI: per poterli ottenere, non si può fare a meno di PIN INPS, SPID e ISEE. Grazie a Cinzia Cimini e Vittore Luccio, e al loro studio commercialistico in convenzione con le Camere del Lavoro Autonomo e Precario, abbiamo preparato una breve guida, utile a fronteggiare le difficoltà che spesso insorgono. Per richieste di approfondimento o di assistenza fiscale, potete come sempre scriverci a info@clap-info.net o contattare i nostri numeri di telefono.
L’avvocato delle Camere del Lavoro Autonomo e Precario, Alessandro Brunetti, è tornato sui problemi degli intermittenti dello spettacolo. Nella lunga intervista rilasciata a Radio Cusano Italia TV, Brunetti chiarisce i vuoti drammatici sul fronte degli ammortizzatori sociali, tenuti in conto il Decreto “Cura Italia” e quello in via di presentazione. Gli intermittenti dello spettacolo, poi, sono punto di avvio di una riflessione a tutto campo sugli illeciti contrattuali che segnano il lavoro precario, fintamente autonomo, parasubordinato. L’avvocato dunque indica le strade percorribili attraverso il ricorso alla giustizia, ma anche le battaglie per un welfare universale.
Riprendiamo un potente approfondimento di Non una di meno Roma sulla riproduzione sociale. Tema imposto dal femminismo degli anni Settanta, è tornato all’attenzione con la nuova marea transfemminista che occupa le piazze di tutto il mondo da più di 3 anni. Oggi, con la pandemia e il lockdown, con l’estensione senza regole dello smart working, con la povertà che avanza mentre welfare e ammortizzatori sociali stentano, la questione assume un carattere più che mai strategico e decisivo. [Leggi anche l’appello per il Primo maggio femminista transnazionale]
Il tema del lavoro migrante, in regime di pandemia, si conferma campo privilegiato di tensione politica e teorica. A maggior ragione in Italia, con gli effetti del lockdown e la proposta di regolarizzazione – debole e insidiosa – avanzata dalla Ministra delle politiche agricole Teresa Bellanova. Un importante affondo critico di Maurizia Russo Spena e Antonio Sanguinetti delle Camere del Lavoro Autonomo e Precario. [Immagine di Vittorio Giannitelli]
La pretesa del Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini (e non solo) di utilizzare i percettori del Reddito di Cittadinanza come manodopera agricola a basso costo «per sdebitarsi» è pericolosa, nonché funzionale al mantenimento del lavoro povero e dello sfruttamento, in agricoltura e in diversi altri settori. Ne parlano, nell’approfondimento che segue, Stefano Re ADL COBAS Emilia-Romagna e Tiziano Trobia delle Camere del Lavoro Autonomo e Precario.