Di ritorno dall’assemblea dei riders di Bologna un racconto sulle nuove forme di lotta immaginate, sulle rivendicazioni e sugli strumenti utili per una nuova sindacalizzazione ::
Foodora, Deliveroo, Glovo e JustEat. Queste le catene del food delivery rappresentate da più di centocinquanta lavoratrici e lavoratori presenti all’assemblea nazionale dei riders che si è tenuta domenica nei nuovi spazi di Labas. Da Bologna, Milano, Torino e tante altre città le e i riders, così come tanti solidali, hanno risposto all’appello lanciato dal collettivo Riders Union Bologna. Ma non solo, erano presenti anche rappresentanti del Collectif des livreurs autonomes de Paris (CLAP) e del Collectif des coursier-e-s provenienti dal Belgio. Un elemento, che rappresenta quanto sia centrale lo spazio continentale per provare a costruire una piattaforma organizzative e rivendicativa all’altezza di queste catene dello sfruttamento multinazionali.
Domenica 15 aprile ore 10.30 a Làbas, Vicolo Bolognetti 2, Bologna ::
*Promossa da Riders Union Bologna ::
Sono ormai due anni che in tutta Europa i riders dei servizi di food delivery via app hanno alzato la testa e reclamato diritti e retribuzioni migliori. In tante città sono nati spontaneamente gruppi o collettivi di lavoratori e lavoratrici che hanno smascherato la retorica delle piattaforme secondo la quale la cosiddetta gig economy sarebbe fatta di lavoretti volutamente saltuari, attività piacevoli, maggiore libertà.
Tra Centocelle e Torpignattara, nella semiperiferia est della città, nasce una nuova casa delle CLAP. Dopo alcuni mesi di intensa gestazione, apre finalmente lo sportello di primo contatto di Casale Garibaldi – common at work, spazio sociale di “mutualismo, autogoverno e liberazioni”.
Lo sportello è rivolto a precar* e lavorat* autonom* che hanno bisogno di consulenza legale e fiscale, sostegno mutualistico e sindacale.
La Sciopero torinese, punto d’avvio e simbolo importante del conflitto nella Gig Economy, raggiunge anche il Tribunale: l’11 aprile prossimo ::
Le mobilitazioni dei fattorini di Foodora, esplose a Torino nell’autunno del 2016, segnarono l’alba di un ciclo transazionale di lotte nel settore del food-delivery, capaci di denunciare le profonde contraddizioni dell’intero sistema della Gig Economy, sospeso tra tecnologie avanzate di organizzazione del lavoro attraverso le piattaforme digitali e condizioni neo-feudali dei lavoratori (paghe a cottimo, assenza delle garanzie minime, arroganza dell’azienda). Quelle lotte hanno saputo catturare l’attenzione mediatica e sviluppare un’indignazione diffusa rispetto allo sfruttamento esasperato a cui i riders sono sottoposti.
L’onda lunga del movimento femminista globale continua ad agire. Dal caso Weinstein in poi, le donne continuano a respingere i ricatti e gli abusi di potere sul lavoro. Da #Metoo a #Wetoogether: questa è la parola d’ordine che Non Una Di Meno rilancia per lo sciopero globale delle donne del prossimo 8 marzo. È in questo contesto che due lavoratrici hanno deciso di rompere il silenzio e denunciare le molestie subite da un manager dell’Hard Rock Cafe di Via Veneto a Roma, raccontando la loro storia al Laboratorio Infosex e alle CLAP (Camere del Lavoro Autonomo e Precario), che le stanno supportando nella battaglia legale e sindacale.
8 marzo 2018, Sciopero globale delle donne. Le CLAP aderiscono allo Sciopero e rilanciano le mobilitazioni del movimento Non una di meno. A Roma, il 5 marzo ore 18 (presso Esc, via dei Volsci 159), un appuntamento del Corso di formazione sindacale dedicato alle molestie e alle discriminazioni di genere sul posto di lavoro. L’8 marzo: ore 10:30, via Veneto 56, Speakers’ Corner “#METOO #WETOOGETHER, CONTRO LE MOLESTIE E I RICATTI SUL LAVORO” nei pressi del Ministero del Lavoro; ore 17, piazza Vittorio, CORTEO ::
L’8 marzo sarà di nuovo sciopero, l’8 marzo la marea femminista tornerà nelle strade di tutto il mondo! A partire dalla chiamata del movimento globale Non una di meno (https://nonunadimeno.wordpress.com/2018/02/12/l8-marzo-la-marea-femminista-torna-nelle-strade-noi-scioperiamo/) anche le Camere del Lavoro Autonomo e Precario scenderanno in piazza, con i cortei e le iniziative che si terranno durante tutta la giornata, aderendo allo sciopero, sostenuto già dalle sigle del sindacalismo di base.
Riceviamo e pubblichiamo il Comunicato stampa dei riders bolognesi. Ieri sera nuovamente in Sciopero.
:: Il pacco è servito!
:: It’s time for critical strike parade!
:: Ieri, venerdì 23 febbraio, siamo tornate/i: dopo mesi di iniziative e pressioni nei confronti delle aziende e delle istituzioni cittadine per il miglioramento delle condizioni di lavoro e sicurezza. Riders Union è tornata nelle strade, con un grande sciopero inter-piattaforma!
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:: Dietro il mantra della “gig economy”, o del cosiddetto “capitalismo delle piattaforme”, si celano vecchie e nuove forme di sfruttamento ::
[Foto di copertina di Vittorio Giannitelli]
I nuovi lavoratori della logistica, riders, corrieri e fattorini che lavorano sotto l’effige di Deliveroo, Foodora, JustEat e Amazon (per citare le più importanti) ne sono un esempio.
Riceviamo, e pubblichiamo con immenso piacere, il Comunicato stampa relativo alla mobilitazione dei riders di GLOVO, a Bologna. Un primo Sciopero di due ore, assai importante, contro il cottimo, i sotto-compensi, le vessazioni. Un segnale da rilanciare con forza, affinché si moltiplichino le lotte delle lavoratrici e dei lavoratori sfruttati nel Platform Capitalism.
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Comunicato stampa – Roma 19.01.2018
:: Dopo un anno di lotte, il Tribunale di Roma rende giustizia alle tre lavoratrici, finte partite Iva. Una vittoria importante contro la precarietà ::
Quasi vent’anni di lavoro senza tutele. Fisioterapiste, finte partite Iva: paghe bassissime, incertezza, niente ferie né malattia. Eppure, nella sostanza, lavoratrici subordinate: orari e turni fissati dall’azienda, prestazione lavorativa interamente comandata dall’azienda. Così a Nemi, nella Casa di Cura “Villa delle Querce”, proprietà POLIGEST S.p.a. Così in tante, troppe strutture sanitarie private accreditate.