14 November 2013

DI ROBERTO CICCARELLI*
In sei anni sono scomparsi oltre 400 mila lavoratori indipendenti. La situazione più grave è nel Nordovest. Crescono però le partite iva tra gli under 35 nelle professioni e nel lavoro cognitivo. I dati della Cgia di Mestre sulla condizione del quinto stato che comprende 5,5 milioni di persone che non fanno parte del lavoro dipendente o della grande impresa.
La crisi ha travolto anche i lavoratori indipendenti. Per loro che svolgono mansioni individuali, per un cliente o conto terzi, erogano servizi, talvolta creano micro-impresa, ma soprattutto lavorano con la partita Iva non si muovono i sindacati. Il governo non convoca tavoli di crisi. Non rientrano nella grande impresa e nemmeno nel lavoro dipendente tipicamente subordinato. Restano nell’ombra, mentre si spendono miliardi per sostenere il reddito di tutte le altre componenti del lavoro dipendente o quello delle imprese.