Dopo mesi di silenzi, rinvio di responsabilità e trattative prive di efficacia, crediamo sia necessario affermare che il tempo è ormai scaduto. Come abbiamo più volte ribadito, la Legge di Stabilità in discussione alle camere annuncia la progressiva dismissione dell’attività di SOGESID presso il Ministero dell’Ambiente senza prevedere alcuna garanzia per chi è attualmente impiegato e ricopre da anni, con professionalità e competenza, quei ruoli.
Dopo aver tentato per più di un anno di incontrare AGAPE Cooperativa Sociale Onlus, le/gli Assistenti Sociali della Cooperativa dipendenti, rappresentati dalle Camere del Lavoro Autonomo e Precario e impiegati presso la USL Toscana Nord Ovest della Zona Pisana e della Zona Valdera, in forza della delega ricevuta dai Comuni delle Zone sopra citate, hanno deciso di rompere il silenzio e di proclamare lo sciopero per l’intera giornata del 10 gennaio prossimo.
Di concerto con lavoratrici e lavoratori proprie/i iscritte/i, le Camere del Lavoro Autonomo e Precario si mobilitano e manifesteranno per l’immediato rinnovo del contratto collettivo nazionale della Sanità privata, fermo da oltre dieci anni, e per il recupero degli arretrati nel Lazio mai pagati. Ciò, affinché siano eliminate le disparità (dei diritti e retributive) tra pubblico e privato, cancellata la precarietà, siano estese le piante organiche, da troppo tempo insufficienti, e sia garantito, per tutte/i, il diritto alla formazione.
Il 6 novembre 2018, al tavolo di trattativa presso il MiSE dal quale i Precari Nucleari sono stati accuratamente esclusi, Sogin e sindacati confederali hanno sottoscritto un documento/accordo, a nostro avviso irrilevante e insoddisfacente, nel quale si riesce dire niente o quasi:
Vedi il servizio del TGR Lazio – dal minuto 12
Il lavoro nel mondo spettacolo si presenta estremamente frammentato e complesso. Parliamo di un settore caratterizzato da situazioni di profonda precarietà, assenza di tutele e bassissimi tassi di sindacalizzazione, dove la pratica del differire al “prossimo futuro” il pagamento delle spettanze è divenuta ormai la norma. Ne sanno qualcosa attori, attrici e maestranze che hanno prestato il loro lavoro per la realizzazione del film Red Land (Rosso Istria): a pochi giorni dall’uscita nelle sale italiane, divers* di loro vantano ancora dei crediti nei confronti della casa di produzione, Venicefilm srl.
A seguire, il volantino distribuito questa mattina (25.10.2018), durante il presidio di denuncia.
Mesi e mesi di vessazioni, di violenze verbali e psicologiche, di minacce, di offese, di umiliazioni da parte di superiori e colleghi sono stati la terribile quotidianità lavorativa di un giovane dipendente di questo albergo. La sua “colpa”? Essere gay.
Nonostante questo “clima” violentemente discriminatorio volto a isolarlo e a spingerlo alle dimissioni, il dipendente ha continuato per lungo tempo a prestare con professionalità la propria attività a supporto della clientela. Tuttavia l’intolleranza omofoba non si è fermata, al contrario, ha visto un’escalation che ha portato al suo licenziamento.
Siamo dunque qui a denunciare pubblicamente quanto accaduto tra le mura di questo luogo, a manifestare il nostro sostegno, la nostra solidarietà, amicizia e vicinanza a chi è stato colpito e offeso nella sua dignità personale e lavorativa.
Roma 17.10.2018 – Comunicato stampa
:: Stabilizzazione subito, stabilizzazione per tutti!
:: Verso lo sciopero del 19 ottobre
:: È di ieri pomeriggio la notizia del (temporaneo?) ripensamento dei vertici di Sogin sul futuro prossimo di tutti i precari dell’azienda: l’Amministratore Delegato, con una mail e un comunicato stampa, ha annunciato il rinnovo per altri 12 mesi dei i rapporti di lavoro in somministrazione in scadenza e la proroga dei contratti in staff leasing (43 in tutto; 37 somministrati e 6 staff leasing). Si tratta di un primo risultato, certo, risultato di cui ci rallegriamo e che non avremmo raggiunto senza la nostra mobilitazione determinata e la diffusione pubblica di quello che sta accadendo e da anni accade a chi, come noi, è costretto a lavorare senza certezze e garanzie rispetto alla propria continuità occupazionale.