di ALBERTO DE NICOLA, BIAGIO QUATTROCCHI
[Foto di copertina di Chevanon Photography]
1. Introduzione
Lo scopo di questi appunti è quello di stimolare una duplice riflessione. Assistiamo, oramai da lungo tempo, ad una profonda trasformazione della funzione del sindacato tradizionale. Con esso intendiamo le organizzazioni eredi del movimento operaio: come la forma sindacale confederale e le esperienze “cogestionarie” tedesche.
Cos’è il DL Poletti?
Come cambiano i contratti?
Apprendistato, stage e lavoro gratuito: come fermare il Governo Renzi?
Reddito di base, salario minimo, nuovo welfare: come auto-organizzarsi?
1. Il Decreto legge 20 marzo 2014
E’ stato pubblicato il 20 marzo 2014 sulla Gazzetta Ufficiale , e quindi è operativo a tutti gli effetti, il decreto con cui il Consiglio dei Ministri, nella riunione del 12 marzo, su proposta del Presidente Renzi e del Ministro del Lavoro Poletti), ha approvato disposizioni urgenti sul contratto a termine e sul contratto di apprendistato, a cui è stato aggiunto in extremis un articolo riguardante il rifinanziamento dello sgravio contributivo per i contratti di solidarietà per una somma complessiva di 15 mil. di Euro per l’anno in corso.
la discussione che si è aperta in questi giorni sulle politiche del lavoro del governo Renzi ci ha dimostrato una volta di più l’ottusa resistenza che gli ambienti politici, accademici e sindacali – tranne alcune eccezioni – continuano ad opporre ad una visione moderna del lavoro. Mentre il Parlamento Europeo, che non è l’istituzione più vicina ai cittadini, dichiara a larga maggioranza che i freelance hanno gli stessi diritti sociali dei lavoratori dipendenti, le nostre classi dirigenti ripropongono uno schema che riconosce come “lavoro” solo il lavoro dipendente oppure le varie forme in cui il lavoro dipendente può essere reso “flessibile”. Deplorevole di questo atteggiamento non è tanto – o non solo – il disconoscere l’esistenza di altre forme di attività lavorativa quanto il persistere di una politica di flessibilizzazione del lavoro dipendente che ha portato al declino del nostro paese ed a una disoccupazione giovanile del 42%. Non è vero che il nostro paese è fatto di garantiti e non garantiti, di tutelati e non tutelati, magari fosse così!
La cifra del giovane Renzi incomincia ad assumere contorni ogni giorno più chiari. Un agire politico in due fasi, prima le immagini semplici ed evocative, che promettono che tutto andrà bene, poi l’azione di governo che nulla ha a che fare con la favola. Il parto finale (quantomeno in materia di lavoro) è un topolino. Un topolino mannaro che divora diritti soggettivi e dignità.
Al momento, a proposito del famoso Jobs Act, abbiamo davanti esclusivamente un comunicato stampa della Presidenza del Consiglio dei Ministri che ci informa della prossima emanazione sia di un Decreto Legge che di un Disegno di Legge. Due strumenti normativi assolutamente diversi tra loro. Uno abusato, certo e immediato, in quanto sottratto a ogni confronto parlamentare; mentre l’altro il più delle volte si traduce in una mera dichiarazioni di intenti, impallinato dai veti incrociati (in un governo di larghe intese poi figuriamoci) e sottoposto al volere discrezionale del Ministro di turno. >> Read more