Al Presidente, Egregio Dott. Boeri,
siamo lavoratori, professionisti autonomi, atipici e ordinisti, parasubordinati, precari della ricerca, studenti, iscritti al programma ‘Garanzia giovani’; Le scriviamo perché venerdì 24 aprile saremo sotto il suo ufficio, con un’intenzione chiara: poterLa incontrare, presentarLe le nostre istanze.
In queste settimane abbiamo letto con attenzione le Sue dichiarazioni: una vera e propria proposta di riforma del sistema previdenziale, che presenterà al governo entro giugno. Abbiamo notato la Sua insistenza sull’estensione in senso universalistico delle protezioni sociali, così come l’indisponibilità di Palazzo Chigi a prestarLe ascolto. Ci è chiaro: Lei ha in mente un nuovo INPS capace, riprendiamo le Sue parole, di combinare previdenza e assistenza. Non sono casuali, dunque, i Suoi espliciti riferimenti ad un reddito minimo di cittadinanza per gli over 55 che perdono il posto di lavoro e non possono accedere alla pensione; all’idea di ricalcolare le pensioni alte con il metodo contributivo per una redistribuzione delle risorse verso il basso (così auspichiamo e abbiamo capito); all’unificazione dei trattamenti previdenziali. Al centro l’«operazione trasparenza», in netta controtendenza rispetto alle politiche del suo predecessore.
Tutto molto importante, indubbiamente; ma se la direzione è quella di estendere in senso universalistico le protezioni sociali, ancora insufficiente. Oltre agli ‘esodati’ ‒ da tutelare a ogni costo intendiamoci ‒ c’è un mondo, il nostro, che in questo stato di cose non accederà mai ad una pensione dignitosa. Un mondo del lavoro che non dispone di ammortizzatori sociali, che è sottoposto a una pressione fiscale insostenibile, che non dispone di welfare né diritti.
Tanti, tantissimi, che giunti al bivio dell’insostenibilità hanno scelto di mutare la rabbia in proposizione; hanno sollevato il capo, cercato persone, confronti ed opinioni, in rete ed in tante assemblee pubbliche; assieme abbiamo definito una prima serie di istanze che in questa lettera Le riassumiamo e che il 24 mattina vorremmo, con Lei, approfondire in colloquio. Le nostre richieste riguardano:
Riteniamo queste le premesse fondamentali per cambiare rotta e ripensare la previdenza e le protezioni sociali di un paese ‒ il nostro, lo ricordiamo ‒ affossato dalla crisi, dalla disoccupazione di massa, dall’impoverimento, dalla svalorizzazione del lavoro. Confidiamo nella Sua disponibilità a incontrarci, confermandoLe che la nostra mobilitazione non si fermerà fino a quando non otterremo risposte ‒ confidiamo, soprattutto, concrete.
Distinti saluti,
Coalizione 27 febbraio (ACTA, ADU – Associazione degli avvocati Difensori d’Ufficio, ANAI – Associazione Nazionale Archivistica Italiana, Archivisti in Movimento, Assoarching, Associazione delle guide turistiche, Camere del Lavoro Autonomo e Precario – CLAP, Comitato per l’Equita Fiscale, Comitato Professioni Tecniche – Ingegneri e Architetti, F.N.P.I. – Federazione Nazionale Parafarmacie Italiane, Geomobilitati – Geometri, IVA sei Partita, Inarcassa Insostenibile, Intermittenti della Ricerca – Roma, MGA – Mobilitazione Generale degli Avvocati, Rete della Conoscenza, Sciopero Sociale – Roma, Stampa Romana)